Teatro Civico 14: "Un Dialogo Inutile"
Caserta – 19 Novembre 2010
Articolo di Valentina Sanseverino
Sorprende ma convince l'esordio teatrale del giovane fotografo del Teatro
Stabile di Napoli Marco Ghidelli: già membro dell’agenzia foto-giornalistica
Aliseipress, autore di numerosi reportage e servizi fotografici pubblicati da
riviste e quotidiani in Italia e all’estero (ha realizzato un reportage
fotografico sul Festival Internazionale del Teatro di Mosca Golden Mask),
fotografo documentarista per il progetto “Arrevuoto - Quarto movimento”,
Ghidelli è specializzato in fotografia di scena ed ha già collaborato con “Don
Giovanni ritorna dalla guerra” e “ 'Nzularchia” di Carlo Cerciello, “Tre Terzi”
e “Good Body” di Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso, “Gomorra” di Mario Gelardi,
“Falstaff un laboratorio napoletano” e “L’opera segreta” di Mario Martone e
“Souls of Naples (Questi fantasmi)” di Eduardo De Filippo con John Turturro. Ha
realizzato foto per Settembre al borgo, Teatro Festival Italia a Napoli e per i
progetti teatrali dell’ OTC (Onorevole Teatro Casertano). Era inevitabile,
quindi, venir contagiato dalla febbre del teatro che lo ha spinto a cimentarsi
in questo “Dialogo inutile”, in scena al Teatro Civico 14 venerdì 19 (ore
21.00), sabato 20 (ore 21.00) e domenica 21 (ore 19.00) nell'ambito della
produzione stagionale della compagnia Mutamenti di Roberto Solofria e in
collaborazione con Alessandro Inglima, con cui aveva già lavorato in
“Spiegeltent” di Giovanni Papotto prodotto dal comune di Prato (2008).
Oggi Inglima, oltre ai video, ha curato anche le musiche di questo spettacolo
anomalo, duro, in cui la crisi di coppia vissuta dai due personaggi, Marlen
Pizzo e Cristiano Burgio, protagonisti di un intensa prova recitativa, è lo
spunto per l'avvio di un'analisi interiore, talmente disincantata e cinica verso
se stessi che lascia aperto il dubbio che entrambi, più che con un partner,
stiano discutendo con le contraddizioni e le ambiguità della loro stessa anima.
Un “dialogo inutile” questo di Ghidelli, che si sviluppa su tre movimenti,
intervallati da videoproiezioni, che segnano una sorta di pausa, un sospiro di
sollievo tra una battaglia e l'altra. Sullo sfondo di uno spazio vuoto,
indefinito di una scena studiata e ideata da Antonio Buonocore, loro, i due
protagonisti legati a doppio taglio da un filo ideale e materiale, si logorando
in questo dialogo stanco, disincantato e un po' crudele in cui prevaricazioni,
rancori, gelosie si snodano sulla scia di un gioco vorticoso di rapporti di
forza e reciproche accuse, capovolgimenti di ruoli e inseguimenti – evocativi in
quanto i movimenti di scena sono tutti curati dal celebre ballerino francese
Vidal Bini. “Nel ripetersi infinito dei gesti che iniziano i due alla conoscenza
dell’uomo moderno, nulla è originale e nella contrazione che nasce
dall’incapacità di soddisfare la necessità comunicativa dell’umanità
contemporanea si può trovare l’incapacità del confronto tra essa e il senso di
responsabilità e spiritualità. Più grido più non sono ascoltato.”
Consulta: Teatro Civico 14:
Stagione Mutamenti Teatrali 10/11