Premio Cabaret Fratelli De Rege: Impressioni a tiepido
Casagiove (CE) – 22 e 23 Settembre 2010
Comunicato stampa
Cine Club Vittoria. Il Recupero della Memoria Artistica, in
un’epoca in cui esiste solo il Presente, tragico e disastroso peraltro, è
operazione saggia ed onesta, e titanica. L’avanspettacolo, quello che usavano i
De Rege per “scaldare” il pubblico, per prepararlo alla serata vera e propria,
si trasformava da aperitivo in Happy Hour- per dirla con il linguaggio di
adesso- in taluni casi catalizzando l’attenzione esclusivamente su se stesso.
Sapido, satirico, grottesco e caricaturale, non necessita di un grande
proscenio, di chissà quale allestimento: ruota intorno alla capacità
comunicativa del cabarettista, che è guitto per natura, ufficialmente. E’ da
questi passi, nel sottobosco popoloso e non sempre fertile del cabaret nostrano,
che il Direttore artistico Enzo Varone si muove con consumata professionalità,
allestendo, tra mille difficoltà organizzative, non ultima la traballante
presenza economica degli Enti, la terza edizione del Premio cabaret Fratelli De
Rege. Di notevole profilo artistico, e non solo per la presenza di nomi come
quello di Maria Bolignano, Francesco Paolantoni, Antonio Casagrande, o Luigi
Necco, che pure hanno animato gustosamente le 2 serate: ma per l’intento,
chiaramente avvertito da tutti i presenti, numerosi in entrambe le date.
Undici, i gruppi cabarettisti in gara, passati sotto le “forche caudine” di una
Bolignano addolcita da una maternità imminente, ma pur sempre, anzi ancora di
più, fortemente coinvolgente: gag breve, ma significativa, sui titoli di testa
dei quotidiani, con chiara intonazione di voce a sottolineare i paradossi…. e
gli strafalcioni della Comunicazione! “Donna sull’orlo di una colita spastica”,
ma ben dentro la satira!! Le esibizioni dei concorrenti, tutti ben radicati sul
territorio, offre alcuni momenti di sincero divertimento, ma è con gli “Aromi
Naturali”, vincitori del Premio De Rege di 2 anni fa, che il pubblico mostra di
gradire la comicità cabarettistica di zona. La Giuria Tecnica, composta da
esperti del settore (attori come Giovanni Allocca, Francesco Mastrandrea e
Rosaria Russo), e, tra gli altri, l’autore regista Michele Pagano, presente
entrambe le serate come trait-union, manda in finale quattro gruppi, dopo
l’esibizione dei quali mi sono trovata a scambiare un parere informale con il
dott. Luigi Necco, presidente della Giuria del giovedì: - Il Cabaret - sostiene
Necco, fornito del talento del Caratterista – deve essere tirato da dentro, è
questione di tempi e di cultura, oltre che del fisico, fondamentale per un
cabarettista. Ricorda Macario, con la sua testa a palla, o Fabrizi? Ma ci vuole
cultura, garbo e rispetto per il pubblico, che è il principale interlocutore.
Qui più che altrove. E gavetta. – E addita Antonio Casagrande, che sta
chiacchierando con Francesco Paolantoni. Casagrande ha appena ricevuto il Premio
Speciale Fratelli De Rege alla carriera (in corso, come sottolinea Varone), e
Paolantoni, in attesa del responso della Giuria Tecnica, si esibisce sulle
“favole” classiche, da lui rivedute e corrette, col consenso unanime dei
presenti, duettando col Maestro Casagrande: una lezione di teatro eduardiano e
di “mestiere”, culminato nella “A livella” di Totò.
La Giuria Tecnica, anche nella seconda serata, vanta nomi di spicco, primo fra
tutti il presidente Necco, appunto; Paola Servillo, direttrice artistica del
Settembre al Borgo, per fare un esempio. Breve tempo di attesa, e una successiva
menzione ai Suppergiù, non vincitori, ma di indubbio talento.
Può sembrare strano che ad una kermesse cabarettistica, fatta di linguaggio,
vinca un duo “muto” come Julius e Pipos Clown, che hanno usato la gestualità più
della battutina facile o del doppio senso: ma, come ribadisce Necco all’atto
della consegna del premio, il rimando al più grande comico di tutti i tempi, a
colui che più di ogni altro ha saputo gestire il gesto, che ha fatto “incazzare
ministri della guerra, dittatori ed un intero continente” (cda Luigi Necco) non
poteva non essere omaggiato: e, nel ricevere il plauso ed il premio, in rigoroso
silenzio come durante tutta l’esibizione, i due “Clown” hanno posato la valigia
scalcagnata per terra, evocando una volta di più l’Omino Charlot.