Teatro Don Bosco: "Ladri di scena" presenta “IN differente MENTE"
Caserta – 14 Luglio 2010
Articolo di Dario Salvelli foto di Alessandro Santulli
Qual è il confine tra normalità e pazzia? Quanto è labile? Difficile
stabilirlo anche a teatro dove ogni aspetto degli esseri umani vengono
approfonditi e descritti, analizzati con maniacale attenzione. A provarci è “IN
differente MENTE", lo spettacolo in scena questa sera al Teatro Don Bosco di
Caserta presentato dalla giovane compagnia "Ladri di scena" fondata
dall'associazione "Arte in corso". Nonostante il caldo mitigato dall'aria
condizionata e la stagione teatrale ormai chiusa da un pezzo il teatro è quasi
pieno. “IN differente MENTE" è una commedia ben curata e divertente: tutte le
azioni dei personaggi si svolgono in una casa di cura per malati di mente dove
si uniscono le storie delle nostre quattro protagoniste, donne che vivono una
realtà alterata dai propri sogni, dalle paure ed ansie che condividono in
maniera semplice e non eccessiva. La scena comincia con un Arturo (un Fortunato
Cirillo molto divertente ed efficace), estroso giardiniere che si cura del
giardino della casa di cura e con il medico Massimo (Giampaolo Cantelli, sempre
bravo ed attento nel "tenere" la scena) che accoglie l'arrivo di una nuova
inquilina, Ornella, una anziana signora un po' svampita accompagnata dalla
figlia Carlina (precisa la prova di Viviana Minaudo) la quale scoprirà solo in
seguito che anche lei ha bisogno di cure. Il ritmo della commedia si apre subito
con l'equivoco in quanto Ornella crede che la figlia l'abbia lasciata in un
comodo albergo con piscina: con l'arrivo delle altre tre donne si capirà subito
che questo luogo è tutto tranne che un villaggio vacanze. Ornella (una brava e
precisa Alida Filauro) è una signora distinta e sagace con una forte personalità
e presa dallo sconforto degli anni che avanzano si sente ormai come una pentola
vecchia, completamente inutile. Adele (Valeria De Biasio, anche regista dello
spettacolo) è vestita sempre di nero ed è completamente presa dal suo amore per
il teatro e la tragedia ed è alla continua ricerca di uno spettacolo da scrivere
e recitare, ironica ed a tratti verace, ripete a menadito ed in maniera epica i
testi di uno spettacolo che non andrà mai in scena. Eleonora (convincente ed
efficace la prova di Valentina Del Prete) ha una penna in testa e indossa un
impermeabile: è convinta di essere una famosa scrittrice di libri gialli con un
contratto milionario con la Mondadori ed è presa nello scrivere e raccontare le
sue torbide storie. Federica (una intensa Lucy Tancredi) è il personaggio più
tormentato e forse quello più vero: la sua terribile malattia è l'anoressia, la
continua voglia di morire, di sentirsi a disagio, di non avere più nulla da
chiedere alla vita fa sfociare Federica in un secco cinismo che insieme al suo
disincantato modo di vivere e vedere la vita attraversa tutta la commedia.In
questo contesto spicca il personaggio surreale del professore ordinario della
clinica il dottore Princivalli (un soprendente Salvatore Tuosto bravo a tne) che
ha in cura tutti i personaggi insieme alla sua assistente, l'infermiera Amalia
(brava a calarsi nel ruolo Antonella Maccariello) instancabile lavoratrice e
fidato segugio del professore. Infine c'è Carlo (Marco Pesce), il marito di
Eleonora che la porterà via per convincerla che non è una formidabile scrittrice
di gialli ma...di romanzi di fantascienza!
Non vi roviniamo la trama e le dinamiche che i personaggi creano in scena con un
meccanismo semplice che vede le donne raccontarsi, stupirsi, spogliarsi in
alcuni momenti delle proprie paure per raccontare angosce e disagi che hanno
origini profonde: Adele seguiva fin da piccola le tournèe della madre, una nota
attrice e sogna, ora che è lei quella ad essere giovane e bella, di prendere il
suo posto. Eleonora invece ha vissuto un forte trauma quando era piccola a causa
della tragica rivelazione che il padre fosse un assassino.
La commedia ha un buon disegno di luci, le musiche non sono eccessivamente
invadenti (bella la parte dove vengono evidenziate le parole de "I matti" di De
Gregori) e la regia è semplice ma efficace. Insomma è uno spettacolo gradevole
prodotto da una compagnia giovane ma interessante, sicuramente da tenere
d'occhio durante la prossima stagione teatrale.