Teatro Don Bosco: “Il viaggio del Girasole”

Caserta, 9 maggio 2010

Articolo e foto Damiano Gedressi

Debutto assoluto quello di ieri, domenica 9 maggio presso il teatro Don Bosco di via Roma a Caserta per lo spettacolo musicale “Il viaggio del Girasole”, tratto dall’omonimo libro di Michele Casella, pubblicato nello scorso Settembre del 2009 dalle edizioni Paoline . L’evento, inserito nel ricchissimo calendario del Festival della Comunicazione, ha visto una massiccia partecipazione da parte del pubblico casertano che non ha perso occasione di applaudire gli otto bravissimi attori impegnati sulla scena. La trama, assolutamente coinvolgente e molto semplice da seguire si snoda attraverso un viaggio non si sa quanto immaginato, della piccola Melissa, in un mondo dominato da piccole fate, streghe, orchi spazzini, principi inventori, e farfalle che non sanno volare. La giovane protagonista desidera fortemente aggiustare un bellissimo girasole che ha perso i petali e che le è stato donato dalla nonna. Si ritrova in questo mondo di fantasia in compagnia di una piccola e graziosa farfalla di nome Lisetta che la guiderà alla ricerca di qualcuno che possa aiutarla a riparare il suo fiore. Durante il viaggio, incontreranno una serie di personaggi che le daranno preziosi consigli sul rispetto delle persone e dell’ambiente. Alla fine, la piccola Melissa scoprirà il valore dell’amicizia e deciderà di donare la capacità di volare alla sua nuova amica, la farfallina Lisetta, rinunciando alla possibilità di aggiustare il suo bel girasole. Michele Casella, regista e attore della rappresentazione ci racconta: “Questo è un viaggio che sa di crescita. Le stagioni della vita che ognuno di noi attraversa per diventare grande sono rappresentate da alcuni personaggi presenti sulla scena, come le due Fate che incarnano la primavera, il Principe che rappresenta l’estate, l’Orco l’autunno e la Strega invece è l’inverno. Tutto comincia nella cameretta di Melissa e tutto finisce lì dentro. L’arcobaleno sul quale sogna di viaggiare, altro non è che la cassettiera della sua stanza. Allo stesso modo, il calderone della Strega Brunella, in realtà è il cestino della biancheria. La piccola Melissa imparerà che ci sono cose più importanti dei giocattoli rotti, e soltanto privandosi di qualcosa che ci è caro, ci si edifica e si costruisce qualcosa di migliore”.
Una importante morale sull’altruismo e sull’amicizia chiude dunque una rappresentazione che tocca anche molti temi sociali, sempre attuali come, l’inquinamento e il rispetto per l’ambiente, la pace nel mondo, il razzismo e il rispetto per ogni essere umano; tematiche insomma che i bambini, devono assorbire per diventare portatori sani di questi valori.
Dicevamo che lo spettacolo è tratto dal libro omonimo con audio cd incluso, scritto da Michele Casella e le musiche del autore mantovano Renato Giorgi. “In origine il testo è nato esclusivamente per essere pubblicato. Poi il crescente successo, mi ha convinto a metterlo in scena”, afferma il Casella, che prosegue “il Festival della Comunicazione è promosso dalle Paoline e dai Paolini e quest’anno è stata scelta la nostra bella città per ospitare l’evento. Ci è sembrata una splendida idea far debuttare questo spettacolo, il cui testo è pubblicato proprio dalle Edizioni Paoline, all’interno della manifestazione, proprio nella mia città”.
Una menzione particolare va a tutto il cast che ha meritato ampiamente il duraturo applauso della platea: le due Fate dei Colori sono la cantante Rossana Feola e la ballerina Camilla Rega; Il Principe Manuè, è lo stesso Michele Casella; la Strega Brunella è la bravissima attrice Brunella Cappiello; Sandrino l’Orco Spazzino è l’attore Gigi Narducci; il Soldatino è il giovane attore Vittorio Cammarota, la Farfalla Lisetta è la giovanissima Rita Pinna; la protagonista Melissa è Giovanna Pagnozzi.
Lo spettacolo è andato ripetuto anche questa mattina di lunedi 10 maggio per i bambini delle scuole ed ha visto ancora una volta una considerevole risposta di pubblico che, si è fatto guidare in questo fantastico viaggio per circa un’ora e mezza ma che avrebbe di certo voluto, durasse molto di più.

consulta: Festival della Comunicazione per la 44ª Giornata mondiale delle Comunicazioni

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