Teatro Comunale: “Otello”
Caserta(CE) – 28 febbraio 2010
Articolo di Valentina Sanseverino
La dinamicità è il tratto più evidente di questa versione del dramma della
gelosia shakespeariano, portato in scena da Arturo Cirillo al Teatro Comunale di
Caserta questo week end (dal 26 al 38 Febbraio).
Una dinamicità ottenuta tramite il taglio di scene secondarie e lunghe
descrizioni, che rende scorrevole e appassionante un dramma di due ore in un
unico atto; una dinamicità che emerge fin dall’apertura del sipario, quando
sulla scena compare Arturo Cirillo, qui nelle duplici vesti di regista e
interprete di Iago: fin dalle prime battute il perfido alfiere, che irrompe
sulla scena proseguendo un dialogo già iniziato con Roderigo, malgrado sia
interamente coperto da un manto nero e il suo volto nascosto da una maschera
bianca (come anche il suo interlocutore) rapisce l’attenzione e cattura gli
sguardi. La tragedia inizia così, già nel vivo dell’azione, già con un
matrimonio fatto e finito, quello tra il Moro Otello e la candida Desdemona che
non ha esitato ad ingannare il suo stesso padre pur di coronare il suo sogno
d’amore: e già dalle prime battute si insinua il dubbio sull’onestà di chi,
mentendo una volta, può mentire sempre e ingannando suo padre potrebbe ingannare
chiunque.
E lui, l’ingannato, entra in una scena allestita in modo scarno e spartano su di
un letto: letto che sarà onnipresente lungo tutto l’arco della rappresentazione,
evocativo, carico di suggestioni, centro dell’azione e della disfatta dei
protagonisti. Il letto su cui giace il padre di Desdemona appare sulla scena
tagliata in due da una coppia di pannelli paralleli, unico ed essenziale
elemento della scenografia, che cambiano posizione lungo il corso della
rappresentazione enfatizzando di rimando l’unico altro elemento che compare
sulla scena e su cui si concentra l’azione: appunto il letto.
Dal letto il padre di Desdemona si dispera, fino ad affermare che i figli è
meglio adottarli che farli; dal letto, il Doge impone ad Otello di partire alla
volta di Cipro, dove matura il dramma del fedele Cassio, che si rivolge proprio
a Desdemona affinché interceda a suo favore nei confronti del “suo signore”:
sull’isola l’atmosfera si fa oppressiva, soffocante, senza via d’uscita. Le
limitazioni geografiche di una terra circondata dal mare, paiono dar man forte
agli inganni di Iago, che inizia ad aizzare Otello contro la fedelissima moglie
"ognuno dovrebbe essere quel che sembra, ma quando non lo è non dovrebbe neanche
sembrarlo" dice ad esempio. Tutto è incentrato sui discorsi, sulle parole, su
dialoghi forti, essenziali da cui scaturisce l’agire dei personaggi: dai
racconti suggestivi, dalle abili bugie di Iago, scaturisce l’azione e la
conseguente follia di Otello.
Un Otello, quello di Nigrelli, che raggiunge l’apice della sua interpretazione
nel momento stesso in cui esplode la follia, quando ottiene dal fazzoletto la
“prova” dell’infedeltà della moglie: il Moro è pazzo d’amore, passionale,
incazzato, epilettico. I suoi gesti sono ampi e nervosi, il tono della sua voce
rimbomba nella sala, mozza il respiro, scuote l’intero palco: la sua bravura
enfatizza maggiormente la staticità e la mancanza di pathos della Piseddu, poco
convincente perfino nel corso dell’ultimo, tragico conflitto tra i due sposi: un
fiume di rabbia, oltraggi e violenze scagliato con la cattiveria che solo una
ceca gelosia può scatenare contro una donna leale, corretta, innamorata, che ha
rinunciato alla sua famiglia, ai buoni partiti, al suo paese, per un uomo che le
da della prostituta e, al culmine del dramma, le da la morte proprio sul letto
nuziale. Gli ultimi minuti sono un incalzante crescendo di avvenimenti,
rivelazioni, rapidi pentimenti, omicidi e suicidi: la tragedia termina di colpo,
con un effetto sonoro e visivo immediato, che in un tragico istante strappa il
velo della finzione scenica e riporta alla realtà una platea rapita
“Otello” di William Shakespeare diretto e interpretato da Arturo Cirillo.
Interpreti: Otello – Danilo Nigrelli, Iago – Arturo Cirillo, Desdemona: Monica
Piseddu, Cassio: Michelangelo Dalisi, Emilia: Sabrina Succimarra, Roderigo:
Luciano Saltarelli, il Doge: Salvatore Caruso, Brabanzio, Araldo, Ludovico:
Montano, Bianca, Rosario Giglio