Officina Teatro: "Dal Calcio ai Calci. Storia di Puskàs di Ungheria"

San Leucio (CE) – 14 Febbraio 2010

Articolo e foto di Damiano Gedressi

Il 14 Febbraio presso l’Officina Teatro di San Leucio, in via degli Antichi Platani, si è tenuto lo spettacolo fuori cartellone "Dal Calcio ai Calci. Storia di Puskàs di Ungheria". A dirigerlo ed interpretarlo, un attento Michele Tarallo, solo attore in scena dall’inizio alla fine, per un atto unico di circa 50 minuti in cui, ricordi, vivide emozioni, sorrisi e momenti partecipativi si compenetrano in maniera perfetta, raccontando una trama interessante e molto scorrevole. Tarallo cura sapientemente la parte registica e quella interpretativa.
La storia di un sogno, di una nazione intera, narrata attraverso i ricordi del protagonista, Gabor, che da bambino si è appassionato, come migliaia di ungheresi alle prodezze balistiche di un fuoriclasse assoluto come Ferenc Puskàs. L’uomo dei record, il calciatore che in carriera ha segnato più goal di quante partite abbia disputato.
Siamo nel dopoguerra, in un paese dominato dallo stalinismo. Puskàs gioca nella Honvéd di Budapest, la squadra dell’esercito ungherese. La nazione, è nella miseria, soggetta ad una delle ultime grandi dittature d’Europa. Un intero popolo segue le vicende della piccola squadra prima, e della nazionale poi. La stessa nazionale era composta da quasi tutti gli uomini della Honvéd. “I calciatori ufficialmente erano tutti dilettanti. Erano per lo più dipendenti del Ministero, uomini dell’esercito, e operai. C’era persino un minatore. E Puskàs, era come loro, uno del popolo” racconta Michele Tarallo. La squadra è inarrestabile, vince contro le nazioni più blasonate d’Europa, e il popolo ungherese gioisce assieme ai suoi campioni, delle vittorie sportive contro, l’Inghilterra, la Germania dell’ovest. Un riscatto a livello sociale, che si confronta con la dura realtà in cui imperversa l’Europa in quegli anni. Guidati dall’idolo nazionale Puskàs, i giocatori della nazionale ungherese, sbaragliano gli avversari alle olimpiadi del 1952, vincendole, e lanciando gli entusiasmi dei propri tifosi alle stelle.
Un intenso Michele Tarallo, che riesce con la sua interpretazione a tenere attenti e vivi gli spettatori, in alcuni punti emozionarli, con una recitazione carica, decisa e vivace. Tarallo si muove bene su questi registri, mettendosi in gioco anche sul piano fisico oltre che su quello interpretativo, animando sempre la scena e facendo scorrere piacevolmente il tempo a sua disposizione.
Lo spettacolo prosegue raccontando che, successo dopo successo, l’Ungheria approda all’edizione della coppa Rimet del 1954 in cui battono anche il temuto Brasile, arrivando fino alla temibile finale contro la Germania dell’ovest. Purtroppo la storia ci dice che saranno questi ultimi a spuntarla. La sconfitta bruciante, si ripercuote sulla popolazione. Siamo oramai a ridosso della rivoluzione ungherese del 1956 e lo spettacolo si chiude con il racconto dell’ingresso delle truppe russe nella capitale Budapest. I lottatori nel campo non si dimostrano tali nella vita e Puskàs viene ceduto al Real Madrid, via dalla sua città; la nazione delusa, sta per imbattersi in una delle più sanguinarie rivoluzioni dei paesi dell’est europeo. “Volevo raccontare un calcio vissuto, diverso da quello di oggi. Ho voluto sottolineare che un popolo immerso nella povertà, seguiva con ardore la squadra della nazionale, vivendola come fosse quasi una parte della famiglia e le gare calcistiche, come fossero una vicenda personale di ciascun cittadino”, continua Tarallo. “Non a caso, il titolo Dal Calcio ai Calci, mi sembrava adatto a sottolineare come in campo, così nella vita ci sia questa gara, che va oltre la sportività, diventando un motivo di orgoglio e di riscatto, per un intero popolo”.
Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia AtroTeatrOltre. Aspettiamo di sapere dove si potrà rivedere questo interessante spettacolo, per poter riscontrare anche altrove, lo stesso successo di pubblico che ha ottenuto ieri sera, tenendo incollati alla sedia l’intera sala dell’Officina Teatro.

Consulta: Officina Teatro Stagione 2009/10 "Prospettive Contemporanee"

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