Teatro Comunale: recensione di “I Compromessi Sposi”
Caserta – 4 Dicembre 2009
Articolo di Sebastiano Sacco
'Grazie, e buonanotte a tutti'. E' la voce di Carlo Buccirosso, con quel tono
così singolare nella sua simpatia. Il comico partenopeo si inchina al pubblico
e, insieme al suo corpo di attori, congeda la platea casertana che ha assistito
al suo spettacolo in due atti.
Si tratta de “I Compromessi Sposi”, opera da Buccirosso stesso diretta, che
rievoca in un tono satirico, spesso ai limiti del surreale, il classico
manzoniano su cui gioca il titolo dello spettacolo del comico.
Uno spettacolo che mescola tanti ingredienti, non senza le dovute
improvvisazioni, pane quotidiano di attori rodati come Buccirosso che sanno
benissimo, come affermava Silvio D'amico, che “il Teatro vuole l'attore vivo, e
che parla e che agisce scaldandosi al fiato del pubblico”.
Tanti ingredienti, dicevamo.
A cominciare dai toni, molto spesso sopra le righe.
Proseguendo con la divertentissima trovata (dettata con buona probabilità anche
da esigenze di distribuzione) di dare origini partenopee a Don Rodrigo, Don
Abbondio ed alla famiglia Mondella. Dagli intermezzi musicali di brani
celeberrimi della musica leggera italiana, riadattati testualmente alle
situazioni dello spettacolo.
Per finire con la fisicità e la forte verve espressiva di Buccirosso, unita ad
attori talentuosi e a ballerine/cantanti eccellenti.
Il tutto unito ad una platea stracolma che, seppur, come al sottoscritto
suggeriva un simpatico spettatore sulla sessantina, 'sempre in ritardo di
mezz'ora... la mezz'ora casertana...', ha lasciato il Teatro Comunale di Via
Mazzini, dopo il saluto di Buccirosso, con occhi e sorriso entusiasti.