Teatri Di Pietra: "Le Supplici" di Eschilo
Teano, Piedimonte Matese, Sessa Aurunca (CE) – 9 Agosto 2009
Note sullo spettacolo
Inda Istituto Nazionale del Dramma Antico presenta "Le
Supplici" di Eschilo
Progetto e supervisione: Fernado Balestra
Traduzione: Louis Godart
Regia : Tatiana Alescio
Coreografie: Aurelio Gatti
Musiche: Joe Schittino
Direzione del coro: Simonetta Cartia
Scene: Toni Fanciullo
Costumi: Marcella Salvo
Pelasgo: Giacinto Palmarini
Danao: Francesco Alderuccio
Messaggero: Davide Sbrogiò
Il Coro delle Supplici: Rita Abela, Simonetta Cartia, Chiara Catera, Carmelinda
Gentile, Doriana La Fauci, Valeria Lombardo, Elena Polic, Katia Principato,
Niryis Pouscoulous, Gabriella Riva,
e le Allieve del Secondo Nucleo Internazionale dell’Accademia d’Arte Drammatica
del Teatro Antico del Mediterraneo: Vittoria Bettella, Yuri Fontes Cabrera,
Giulia Diomede, Laura Estaben, Margherita Forte, Antonella Grubic, Nuria Guerra
Palma, Naomi Hernandez, Dalia Kasabri, Giorgia La Rosa, Morgana Marchesi,
Camille Panza, Sanja Popovic, Diana Surimal Zurita
note di regia
Le figlie di Danao sono fuggite dall’Egitto per evitare le empie nozze con i loro cugini. Riparate sulla costa argiva sotto la guida del padre, giungono supplici presso Pelasgo, re di Argo, a cui raccontano in un fitto dialogo le ragioni della propria fuga e la storia della propria stirpe. Pur essendo straniere, come rivela subito l’aspetto e l’abbigliamento esotico, esse rivendicano origini argive, poiché discendono dalla fanciulla Io, di stirpe argiva, che era stata amata e fecondata da Zeus e perseguitata da Era. Trasformata in vacca e tormentata con il pungolo di un tafano, Io era giunta Egitto dopo lunghe peregrinazioni, e qui aveva partorito Epafo, loro antenato. Il re ascolta le Danaidi supplici, ma esita ad accordare loro protezione, temendo di mettere a repentaglio la sicurezza e la vita stessa del suo popolo accogliendo le straniere. La situazione si complica quando le fanciulle minacciano di uccidersi impiccandosi alle statue degli dei, profanando il luogo. L’unica soluzione possibile, per il re, è trovare il sostegno e il consenso del popolo: convoca così un’assemblea democratica ante litteram , in cui gli Argivi decidono di accogliere le Danaidi. E’ Danao a portarne notizia alle figlie, dopo essersi recato a sua volta supplice presso i templi della città. Danao e le fanciulle esultano, ma ora si scorgono a distanza le navi egiziane che si avvicinano alla costa. Giunge l’araldo che irrompe offendendo le Danaidi, maledicendole e intimando loro di dirigersi verso le navi; ma il re le protegge e caccia l’intruso, che va via minacciando guerra. Le Danaidi entrano ad Argo per prendervi dimora, esortate dal padre a comportarsi con serietà e gratitudine verso il popolo che le ha accolte.
consulta: Teatri di Pietra 2009