Piero Grant e Peppe Romano

 

  

Alla Bottega del Teatro: “La firma” di Vàclav Havel

Caserta – 22 Marzo 2009

Articolo e foto di Federica Roano

Stasera, presso “La Bottega del Teatro”a Caserta, Peppe Romano e Piero Grant hanno inscenato “La firma” di Vàclav Havel.
La storia, dello stesso stampo della precedentemente rappresentata “L’udienza”, è un pretesto per dare una chiara spiegazione della visione dell’autore a riguardo della società che lo circonda.
La storia si svolge interamente in un salottino dove i due attori lasciano correre i primi minuti di dialogo tra discorsi futili e banali che evidenziano un certo imbarazzo. La situazione appare immotivata, dato che mostrano una certa confidenza. Con il rincorrersi delle battute, si scopre che c’è un forte risentimento da parte di entrambi, il quale rende impacciato e vuoto ogni tentativo di discorso. Solo a metà spettacolo si comprendono le reali motivazioni dell’incontro dei due. Da questo momento in poi, la reciproca diffidenza esce allo scoperto, a suon di colpi bassi e rimproveri velati, accolti dalle parti con stupore crescente che diventa a mano a mano indignazione e poi rabbia.
Havel critica con asprezza la media borghesia, intrappolata tra cliché e immagini stereotipate che rendono complesso ogni semplice gesto che riporti un beneficio non a sé stessi.
Molto bravi ed intensi Romano e Grant, capaci di tenere alta l’attenzione anche con un testo di non leggerissimo e che prevede lunghi momenti statici.Le inaspettate reazioni dei personaggi erano ben interpretate, al punto che, almeno io, sono saltata dalla sedia durante uno scatto di ira di Grant.

Consulta: Voci dal quartiere, la 2° edizione a "La bottega del teatro"

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