Teatro Dell' Architempo Off: Non gli ho detto neanche arrivederci
Capua (CE) – 1 Febbraio 2009
Articolo di Martina Picciola, foto di Pietro Pratillo
1 Febbraio, Capua, libreria Guida. Atmosfera soft e odore di libri, di legno, di antico: ricordi. “Non gli ho detto neanche arrivederci” di Angelo Callipo prende vita in quella che è una piccola sala di lettura; ed ecco che il pubblico viene catapultato nelle memorie a volte anche confuse di adulti-bambini che la Shoah ha marchiato a fuoco. Il valore del gesto o meglio di una parola data spesso per scontata è sottolineato da questo spettacolo. Quanto è importante dirsi “arrivederci”? Per i personaggi della storia tanto. A quegli adulti-bambini, infatti, non è neanche stata data la possibilità di dire un’ultima parola ai propri cari: sono stati travolti dall’impeto della manifestazione di odio più notoria della storia, strappati alle loro famiglie senza sapere quando, come e soprattutto se le avrebbero mai riviste. Allora dirsi “arrivederci” acquista peso, quando dà una speranza, anche se non ci sarà, quando l’opportunità di dirlo è negata, altrimenti è considerato solo una convezione. Quanto allo spettacolo, semplice ed efficace la scenografia: tanti vecchi libri e quattro sedie di legno hanno dato il “gusto” di un ricordo offuscato dal tempo. La scelta musicale bellissima ed in più adatta a contribuire al completo assorbimento in una realtà lontana è stata, purtroppo, sacrificata dalle circostanze in cui lo spettacolo si è svolto. Gli attori, infine (degno di nota Ciro Pellegrino, Bruno), nei loro racconti di quei momenti terribili hanno ben trasmesso tutto il cocktail di emozioni di cui i loro personaggi erano “ebbri”. Un “bravo!” a Sara interpretata da Diane Patierno al suo debutto ufficiale come attrice che in questo spettacolo ha dimostrato già una maturità artistica considerevole per la sua giovane età.