Scene da "La Donna Serpente"

Scene da “Il Ventaglio”

  

Al Teatro Comunale le nuove leve de “La Mansarda”

Caserta – 12 giugno 2008

Articolo di Lorenzo Di Donato, foto di Pia Di Donato

A cura della Compagnia Teatale “la Mansarda”, “Si va in scena”, laboratorio teatrale
Ieri, 12 giugno, al Teatro Comunale di Caserta si è svolto il “Saggio di Fine Anno” del Laboratorio Teatrale Permanente curato dalla Compagnia teatrale “la Mansarda” di Caserta.
Ha fatto gli onori di casa la gentile Roberta Sandias, che con linguaggio essenziale di chi è più abituato a fare, e bene, che a cianciare, ha presentato i lavori e gli interpreti.
In scena trenta giovani allievi, distinti per fasce di età, si sono cimentati nel rappresentare due atti unici di due autori che si contesero i favori del pubblico veneziano alla fine del ‘700: Goldoni e Gozzi.
Di Gozzi i più giovani allievi hanno interpretato la fiaba teatrale tragicomica “La Donna Serpente” che ben evidenzia il mondo poetico ed irreale del Gozzi. La sapiente regia e la scenografia essenziale, ma aderente al linguaggio del Gozzi, sono state ben capaci di rendere partecipe lo spettatore ad un mondo fantastico pieno di streghe e di mostri (noi e le nostre macchine?) ed a dare risalto alla grazia ed alla bravura dei giovani attori.
Gli altri interpreti hanno rappresentato la nota commedia “Il Ventaglio” di Goldoni, commedia che è il simbolo della “riforma goldoniana” perché sa cogliere la società veneziana nel passaggio da un decadente modo dominato dai “signori” al nuovo mondo dovuto all’emancipazione del “proletariato” di allora.
Anche qui sapiente la regia ed efficace la scenografia essenziale, che hanno lasciato libertà agli attori di muoversi quasi liberamente sulla scena, mai sbagliando un’entrata nella movimentata commedia.
Questi giovani interpreti sono ormai maturi per perdere l’aggettivazione riduttiva “giovane” .
In un saggio di fine anno generalmente non si fanno nomi. Io non li faccio, ma quel peperino di Giannina (Valentina Elia ) non riesco a togliermela dalla mente.

Comunicato stampa

Giovedì, 12 giugno 2008, alle ore 20, presso il Teatro Comunale di Caserta, andrà in scena la comunicazione finale del Laboratorio Teatrale Permanente della Compagnia per le nuove generazioni “La Mansarda” di Caserta, condotto da Maurizio Azzurro e Roberta Sandias.
La serata di giovedì è la tappa finale di un lungo percorso di formazione, promozione e produzione teatrale rivolto ai ragazzi ed ai giovani della città, che si è sviluppato attraverso le fortunate rassegne di spettacoli per le scuole, il cartellone domenicale “A teatro con mamma e papà” ed i progetti Bambini in scena e Ragazzi in scena, nonché i corsi di aggiornamento rivolti a docenti e ad addetti ai lavori.
In scena, trenta giovani allievi attori - divisi in due gruppi distinti per fasce d’età - si cimenteranno con i due autori più significativi del ‘700 italiano: Goldoni e Gozzi. Nel corso dei secoli la critica ha collocato agli antipodi i due scrittori, che per tutta la vita si sono contesi il favore del pubblico veneziano: Goldoni è l’artefice della cosiddetta “riforma goldoniana”, basata sull’attenta rappresentazione di una realtà sociale in via d’emancipazione, espressione consapevole d’una morale e di un costume borghese lucidamente elaborati attraverso la scena. Gozzi, al contrario, insegue un’espressione teatrale fiabesca, marcatamente illusionistica; per lui è compito e privilegio dello spettacolo teatrale - con la sua effimera durata e la manifesta finzione scenica - esibire i valori alternativi a quelli rappresentati nel “mondo”.
Tutti gli ingredienti della poetica del Gozzi si ritrovano ampiamente ne “La Donna serpente”, il primo dei testi messi in scena dal gruppo dei ragazzi dai 14 ai 18 anni; si tratta di una fiaba teatrale tragicomica in cui si narra di Farruscad, principe di Teflis, e del suo amore per la fata Cherestani. Per rinunciare all’immortalità, la bella fanciulla deve vivere insieme al suo amato per otto anni e un giorno senza che lui la maledica. L’ultimo giorno, tuttavia, la fata dovrà compiere una serie di azioni apparentemente crudeli che spingeranno il giovane a tradire la promessa. Per salvare la bella Cherastani dalla punizione, vivere duecento anni in forma di serpente, Farruscad dovrà superare numerose terribili prove, fino al raggiungimento del lieto fine della fiaba.
Ne “Il Ventaglio” di Goldoni, affidato al gruppo di allievi attori dai 18 anni in su, la trama si snoda intorno alle vicende di cui è protagonista un ventaglio, che il giovane Evaristo decide di donare alla nobildonna Candida, acquistandolo dalla merciaia Susanna ed affidandolo alla contadina Giannina perché lo consegni all’amata. A questo punto la vicenda si complica, fra gelosie e ripicche. Il ventaglio passa di mano in mano creando continui scompigli. ma alla fine, consegnato l’oggetto del desiderio alla vera destinataria, tutto si placa.. Tutti partecipano alla riconciliazione, tutto torna nell’ ordine iniziale, quieto come vuole la convenzione.

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