Officina Teatro presenta “Sai chi sei?”e “Il sulfamidico”.
S. leucio (CE), 9 maggio 2008
Articolo di Lella de Lucia
Prima serata dell’Argentina Hijos Tour, che si terrà anche sabato 10 e
domenica 11 maggio.
Innanzitutto un grazie, a Officina Teatro che, in collaborazione con Arci,
Mitreofilmfestival e Librerie Pacifico, ha puntato i riflettori su una pagina
nerissima della storia dell’umanità.
Tra il 1976 e il 1983 in Argentina “scomparvero” oltre 30.000 persone, i
cosiddetti “desaparecidos”. Un’intera generazione. Alle richieste dei parenti la
polizia rispondeva di non sapere niente, e si mise in atto una terribile
rimozione mentre istituzioni nazionali ed internazionali latitavano.
Nacque così l’associazione delle “nonne di plaza de Mayo”, tema del documentario
di Fulvio Arrichiello, “Sai chi sei”. Che alla domanda “Come mai hai deciso di
trattare questo tema” risponde semplicemente “per farlo sapere”. Arrichiello è
volato a Buenos Aires per intervistare Estela Carlotto, presidentessa delle
“nonne di plaza de Mayo”, che racconta la sua odissea nella ricerca della figlia
“scomparsa” e soprattutto di suo nipote, che non ha mai visto. Un orrore che non
ha fine: i figli dei desaparecidos venivano adottati dai loro aguzzini. Una
lotta che ha portato alla nascita di una banca genetica dove i parenti degli
scomparsi hanno depositato il proprio DNA, e ove chiunque abbia dubbi sulla
propria origine può sottoporsi a controlli incrociati.
Rimane un dubbio: è meglio saperla, una cosa così terribile?
È più o meno la stessa domanda che si pone il protagonista de “il sulfamidico”,
quando incontra per caso un uomo, profugo argentino, che gli racconta le sevizie
alle quali è stato sottoposto.
Quando aveva sei anni, durante la visione dei mondiali di Argentina 78, scopre
di essere allergico ai sulfamidici, farmaci in grado di scatenare stati di
semi-incoscienza. In quello stesso momento, mentre Bettega batteva con uno
straordinario gol i padroni di casa, centinaia di persone venivano torturate ed
uccise, proprio lì sotto allo stadio di calcio. L’incontro avviene in una
farmacia, dove il profugo, anch’egli allergico, acquista sulfamidici per trovare
una tregua ai ricordi.
Un pezzo di teatro scritto ed interpretato con il cuore rispettivamente da
Giovanni Meola ed Enrico Ottaviano, una sorprendente “faccia di gomma” che
domina la scena disarmando le nostre coscienze.
Ad Officina Teatro si preferisce parlare del passato, per non essere più
indifferenti.
Ieri Argentina, oggi Tibet. E un Olimpiade non proprio da festeggiare.
Alla serata ha partecipato anche una delegazione di Amnesty International, tra
le poche associazioni umanitarie a denunciare il genocidio. Per informazioni:
www.amnestycaserta.org.
Consulta: Programma di Officina Teatro - San Leucio