Enrico Ottaviano

Giovanni Meola

  

Officina Teatro presenta “Sai chi sei?”e “Il sulfamidico”.

S. leucio (CE),  9 maggio 2008

Articolo di Lella de Lucia

Prima serata dell’Argentina Hijos Tour, che si terrà anche sabato 10 e domenica 11 maggio.
Innanzitutto un grazie, a Officina Teatro che, in collaborazione con Arci, Mitreofilmfestival e Librerie Pacifico, ha puntato i riflettori su una pagina nerissima della storia dell’umanità.
Tra il 1976 e il 1983 in Argentina “scomparvero” oltre 30.000 persone, i cosiddetti “desaparecidos”. Un’intera generazione. Alle richieste dei parenti la polizia rispondeva di non sapere niente, e si mise in atto una terribile rimozione mentre istituzioni nazionali ed internazionali latitavano.
Nacque così l’associazione delle “nonne di plaza de Mayo”, tema del documentario di Fulvio Arrichiello, “Sai chi sei”. Che alla domanda “Come mai hai deciso di trattare questo tema” risponde semplicemente “per farlo sapere”. Arrichiello è volato a Buenos Aires per intervistare Estela Carlotto, presidentessa delle “nonne di plaza de Mayo”, che racconta la sua odissea nella ricerca della figlia “scomparsa” e soprattutto di suo nipote, che non ha mai visto. Un orrore che non ha fine: i figli dei desaparecidos venivano adottati dai loro aguzzini. Una lotta che ha portato alla nascita di una banca genetica dove i parenti degli scomparsi hanno depositato il proprio DNA, e ove chiunque abbia dubbi sulla propria origine può sottoporsi a controlli incrociati.
Rimane un dubbio: è meglio saperla, una cosa così terribile?
È più o meno la stessa domanda che si pone il protagonista de “il sulfamidico”, quando incontra per caso un uomo, profugo argentino, che gli racconta le sevizie alle quali è stato sottoposto.
Quando aveva sei anni, durante la visione dei mondiali di Argentina 78, scopre di essere allergico ai sulfamidici, farmaci in grado di scatenare stati di semi-incoscienza. In quello stesso momento, mentre Bettega batteva con uno straordinario gol i padroni di casa, centinaia di persone venivano torturate ed uccise, proprio lì sotto allo stadio di calcio. L’incontro avviene in una farmacia, dove il profugo, anch’egli allergico, acquista sulfamidici per trovare una tregua ai ricordi.
Un pezzo di teatro scritto ed interpretato con il cuore rispettivamente da Giovanni Meola ed Enrico Ottaviano, una sorprendente “faccia di gomma” che domina la scena disarmando le nostre coscienze.
Ad Officina Teatro si preferisce parlare del passato, per non essere più indifferenti.
Ieri Argentina, oggi Tibet. E un Olimpiade non proprio da festeggiare.

Alla serata ha partecipato anche una delegazione di Amnesty International, tra le poche associazioni umanitarie a denunciare il genocidio. Per informazioni: www.amnestycaserta.org.

Consulta: Programma di Officina Teatro - San Leucio

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