All'Officina Teatro c'è il "Tolc sciò"
S. Leucio (CE) – 4 Maggio 2008
Articolo di Marilena Lucente
Al macero i talk show! Gli spettacoli a buon mercato, quelli costruiti a
tavolino, che sono talmente finti da sembrare veri.
Al macero i generi, trite gabbie retoriche con cui si costruiscono i testi
teatrali musicali e letterari.
Al macero i ruoli fissi, le identità riconoscibili, gli stereotipi e le certezze
indissolubili.
Al macero tutto quello che pensiamo di sapere. Incominciamo a pensare con il
cuore.
Questo e molto altro viene in mente alla fine di "Tolc sciò", lo spettacolo
prodotto da Officina Teatro di Roberto Solofria e Michele Pagano. Divertente,
ironico, irriverente e anche molto, ma molto stratificato.
La trama: in uno studio televisivo, la conduttrice del reality (Ilaria Delli
Paoli) vive perennemente sull’orlo di una crisi di nervi. Sorriso splendido
quando va in onda, livorosa e nevrastenica fuoriscena. Il suo programma le fa
schifo, la ballerina grassona e le movenze degli stacchetti musicali sono al
limite dell’osceno, gli ospiti un vero disastro e quel che è peggio, sospetta
che il regista, suo marito, abbia ha una laison con la truccatrice. Forse si
salva il coreografo, dal fare lezioso e smaccatamente femminile.
Sulla scena irrompono Gigi e Maria, due ospiti che vanno in tv per separarsi.
Sembra sia l’unico modo per parlare d’amore in tv: tradirsi, litigare,
desiderare la pace facendosi la guerra.
“Scusate, è una esperienza nuova”, giura Maria, cicca da masticare d’ordinanza,
gambe malamente divaricate e una sfacciata voglia di emergere. Maglietta
attillata, corredo di collanine e occhiali da sole per lui, che di mestiere fa
il cantante. Cantante napoletano, s’intende. Con tanto di numero di telefonino
recitato ogni volta che pronuncia il suo nome (contattare per comunioni,
battesimi e lauree).
Come sempre nei lavori di Officina Teatro, i piani della narrazione si
intrecciano si spostano in continuazione. Dietro le quinte la realtà
sentimentale dei protagonisti è molto più ingarbugliata di quella che la coppia
ospitata mette in scena. I due che vogliono la separazione “davanti a tutta
l’Italia” si amano, mentre tristi storie clandestine consumano i protagonisti
quando i riflettori sono spenti. E’ l’antico gioco della realtà e della
finzione, che in televisione si fa ancora più duro ed estremo, tra applausi
telecomandati e pubblico addestrato.
Ma non è solo questo il senso di “Talc sciò”: è la nuova identità di Roberto
Solofria, indimenticabile voce impegnata di Macero, che si reinventa in un video
musicale (scaricabile anche
su youtube) bordeggiando i confini del trash neomelodico: baci in punta di
dita, romanticismo ad oltranza, metafore ardite, occhialuti sguardi ammiccanti e
abbracci estesi a tutto l’universo femminile. Un viaggio dentro la cultura
musicale partenopea. Gigi D’amico canta “Dedicato a te” su una melodia
martellante che entra nella testa del pubblico e nel frattempo non può che
chiedersi: Quante lacrime nasconde il sorriso di un cantante? In quale momento
il piacere della parodia si trasforma in riflessione? E quanti “mutamenti”
custodisce uno spettacolo teatrale? (Tanti, davvero tanti. Per fortuna.)