Teatro Garibaldi: La commedia degli errori
S. Maria C. V. (CE), 27 Gennaio 2008
Articolo di Laura Vavuso
"La commedia degli errori" è una delle prime commedie scritte da
Shakespeare. Ispirata a "I maenecmi" di Plauto, in quest'opera il meccanismo
comico del doppio viene elevato a potenza: ai due omonimi fratelli si
aggiungono i due servi, anch’essi identici e omonimi. Il più delle volte, le
due coppie di gemelli sono interpretate da due attori dall'aspetto simile;
in alcune rappresentazioni moderne, però, i fratelli e i servi sono
interpretati da un unico attore. La vicenda si svolge nell’arco di una sola
giornata, dall'alba al tramonto, passando da un tragico inizio, con Egeone
condannato a morte, al più classico degli happy end, con la famiglia
ritrovata e un nuovo matrimonio in vista, secondo il classico meccanismo
dell’agnizione.
La commedia si svolge sullo sfondo della feroce rivalità tra le due città di
Siracusa ed Efeso e si apre con l'arresto di Egeone, mercante di Siracusa.
Egeone racconta a Solino, duca di Efeso, la storia di un naufragio avvenuto
molti anni prima, in cui furono dispersi la moglie Emilia, il figlio
Antifolo, e il servo Dromio. Sia il figlio che il servo hanno un identico
fratello gemello, che porta lo stesso nome, e che si è salvato dal
naufragio. Nell'anno del loro diciottesimo compleanno, Egeone dà loro il
permesso di partire per Efeso, alla ricerca dei gemelli perduti. Ma anche
dei secondi Antifolo e Dromio non si sa più nulla. Cinque anni dopo, Egeone
parte alla volta di Efeso alla loro ricerca, ed ecco spiegato il motivo del
viaggio.
Solino si commuove al racconto del vecchio Egeone, e rimanda alla sera la
sentenza di morte a cui quest’ultimo è condannato, Entro questo termine
Egeone dovrà trovare la somma di denaro per riscattare la sua vita. In
realtà i due gemelli dispersi vivono ad Efeso, dove nel frattempo giungono i
rispettivi gemelli siracusani. La commedia degli errori vera e propria
comincia nel momento in cui Adriana, moglie di Antifolo di Efeso e i
conoscenti di questo e di Dromio di Efeso confondono le loro identità con i
gemelli siracusani. Adriana, aiutata dalla sorella Luciana, decide di far
legare i primi sospettando che siano usciti di senno.
Come è ovvio, la presenza dei doppi a Efeso farà credere che si siano
slegati, innescando il loro inseguimento, finché anche gli altri due
riusciranno a liberarsi e fuggire. La commedia si risolve nel luogo dove
Egeone è condotto al patibolo, dove i fratelli si incontrano e chiariscono
le loro vicende. Anche Emilia, la moglie perduta di Egeone, si scopre viva e
vegeta. Infine, l’esecuzione di Egeone è sospesa e condonata, e la famiglia
si può finalmente riunire. Chiude in bellezza la commedia l'annuncio del
matrimonio tra Antifolo di Siracusa e Luciana.
Nel corso della vicenda compaiono personaggi che si esprimono in dialetti
vari, dal toscano al siciliano, e gli stessi costumi attraversano epoche e
culture diverse.
Dunque, in questa commedia Giuseppe Pambieri interpreta i due Antifolo,
mentre la figlia Micol impersona Luciana. Anche i gemelli Dromio sono
interpretati da un solo attore. Un solo aggettivo per definire la compagnia:
straordinaria. Davvero bravi tutti, ottima la tenuta scenica e la capacità
di riprodurre l’ironia shakesperiana, a giudicare dall’ilarità suscitata
negli spettatori che hanno gremito il teatro Garibaldi, facendo registrare
il tutto esaurito. La commedia degli errori è sicuramente un testo che
merita di essere letto per meglio conoscere la vasta mole della produzione
teatrale del grande autore inglese e, dal momento che non è uno dei più
rappresentati, vale davvero la pena goderselo anche a teatro, ancor più data
la presenza di un attore del calibro di Pambieri.
Consulta: Teatro Garibaldi, programma 2007/08