S. Maria C. V. (CE), 12 Maggio. L’istituto tecnico per geometri “Nervi” di
Santa Maria ha vinto la seconda edizione del “Premio Connections”, festival
dedicato al teatro ragazzi organizzato da “Onorevole Teatro Casertano”. Gli
studenti del “Nervi”, per la regia dell’attore Antonio Franco, hanno
presentato, venerdì sera, al Teatro Garibaldi, “Il re del castello” di
Christina Reid. La piece era ambientata a Belfast, Irlanda del Nord, nei primi
anni cinquanta, in un terreno abbandonato chiamato “la terra desolata”,
devastato dalla guerra, dove un gruppo di ragazzi giocavano tra le macerie.
Arthur, un uomo di trent’anni che sembrava un bambino, li guardava in silenzio
restando in disparte mentre tutti lo evitavano o lo deridevano; solo Jean,
Eileen e sua madre May hanno cercato di essere gentili con lui. Mentre tutti
bambini giocavano con gli aquiloni, Arthur ha iniziato a giocare con un
piccione: questo gioco gli ha fatto rivivere a tutti gli altri il tragico
passato che i suoi occhi conservavano. La premiazione è avvenuta sabato sera
tra il primo e secondo tempo del concerto dei Klippa Kloppa, il gruppo pop di
Caserta che ha sconvolto il panorama italiano della musica indipendente. Il
“Nervi” si è aggiudicato anche il premio per il miglior attore, mentre il
titolo di migliore attrice è andato ad una studentessa del “Villaggio dei
Ragazzi” di Maddaloni. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione
con “La Bottega dell’Altro Mondo”, “AltroMercato”, la Fondazione Istituto Banco
di Napoli, la città di Santa Maria, la provincia di Caserta e la regione
Campania. Al premio hanno partecipato gruppi gli studenti provenienti da cinque
istituti superiori di Santa Maria, più uno di Maddaloni: liceo artistico
statale, il liceo classico “Nevio”, l’istituto tecnico per geometri “Nervi”, il
liceo scientifico “Amaldi”, l’istituto tecnico commerciale “Da Vinci” e il
liceo linguistico “Villaggio dei Ragazzi”. Con “Connections”, Otc lascia il
Garibaldi consapevole di aver contribuito a trasformarlo da teatro chiuso ad
importantissimo punto di riferimento per lo sviluppo sociale e culturale del
territorio, in sinergia con la parte sana della politica e della società civile
comunicato
Dopo l’esaltante avventura dell’anno scorso, l’Onorevole Teatro Casertano,
diretto da Enrico Ianniello e da Tony Laudadio, riproporrà al Teatro Garibaldi
di Santa Maria, come ultimo evento della stagione, il “Premio Connections”, in
programma dal 9 al 12 maggio. Il festival è organizzato in
collaborazione con “La Bottega dell’Altro Mondo” dell’Arci, “AltroMercato”, la
Fondazione Istituto Banco di Napoli, la Città di Santa Maria, la Provincia di
Caserta e la Regione Campania. Nato a Londra dieci anni fa, “Connections” è
approdato a Santa Maria Capua Vetere nel 2006, e qui è divenuto un premio,
ormai alla seconda edizione. Serena Chiaraviglio, Giuliano D’amore e Roberta
Puglisi, ad ottobre, hanno concluso la prima fase del lavoro per la messa a
punto del progetto: la creazione dei gruppi all’interno di alcuni istituti di
scuola superiore, non solo di Santa Maria. Ad ognuno di essi è stato affidato
un professionista del teatro (Domenico Santo, Brunella Cappiello, Antonio
Franco, Rosario Lerro, Matilde De Feo e Roberto Solofria), con il quale i
gruppi hanno affrontato un percorso laboratoriale di 30 ore. Terminato il
periodo destinato alla formazione, e quindi all’allestimento di ciascuna
performance, i lavori sono pronti per confluire nella rassegna, all’interno
della quale ciascun istituto darà prova del suo operato e avrà modo di
confrontarsi con il lavoro compiuto dagli altri partecipanti. Nello spirito di
“Connections”, è stata selezionata una giuria di settanta studenti che
conferirà un premio al migliore spettacolo, al miglior attore e alla migliore
attrice. Alla rassegna parteciperanno sei istituti superiori, cinque dei quali
erano presenti anche l’anno scorso: la sezione di Santa Maria del liceo
artistico di Aversa, il liceo classico “Nevio”, l’istituto tecnico per geometri
“Nervi”, il liceo scientifico “Amaldi”, l’istituto tecnico commerciale “Da
Vinci” e il liceo linguistico “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni. Al liceo
artistico, che ha vinto la precedente edizione, è stata assegnata la
rappresentazione di un testo (“Poche ossa”) commissionato da Otc ad un giovane
drammaturgo italiano, Francesco Ghiaccio. La rassegna coinvolgerà anche i
giovani del “Laboratorio Teatrale Permanente” (Antonio De Cristoforo, Francesco
Russo, Angelo Frese, Rossella Diana, Teresa Di Giovanni, Peter Grant e
Valentina Calvanese), per dare loro una nuova occasione di declinare quanto
appreso in un anno di stage tenuti con attori e registi professionisti, come
Antonello Cossia e Antonio Marfella. Era questo, in fondo, l’intento che ha
sotteso il lungo percorso compiuto dalla cooperativa teatrale e dall’ormai
longevo progetto SempreApertoTeatroGaribaldi, che a partire dal 2000, anno di
insediamento di Otc al Garibaldi, ha formato diverse generazioni di operatori
teatrali, aggiungendo vigore alle ambizioni di tanti giovani innamorati del
palcoscenico. Ma “Connections” non sarà solo “teatro per i ragazzi”: fino al 12
maggio, Il teatro ospiterà due mostre fotografiche. La prima, dal titolo
“Istantanee dal Garibaldi”, è firmata dal fotografo Marco Ghidelli. Venti
scatti racconteranno le storie, l’impegno, le energie che hanno gravitato
intorno a ciascun evento proposto da ottobre a oggi. La seconda,
dell’archeologa Gabriella Carpentiero, “Proximitè”, è stata realizzata in
diversi viaggi in Marocco. Nelle istantanee della Carpentiero si percepisce una
realtà del popolo marocchino meno nota, ma dal fascino straordinario. Per la
festa di fine stagione, sabato, Otc ha pensato di ospitare i “Klippa Kloppa” in
concerto, che apriranno e chiuderanno la premiazione. La formazione casertana è
considerata dalla critica la vera rivelazione della musica d’avanguardia in
Italia. Con “Connections”, Otc lascia il Garibaldi. Lo fa con un po’ di
rammarico, ma consapevole di aver contribuito a trasformarlo da teatro chiuso
ad importantissimo punto di riferimento per lo sviluppo sociale e culturale del
territorio, in sinergia con la parte sana della politica e della società
civile. Dopo venti anni passati davanti a porte sprangate, i cittadini hanno
potuto finalmente fruirne e leggerne non in cronaca, ma nelle pagine dell’arte.
E della speranza.
Programma:
9-12 maggio
Mostra fotografica “Istantanee dal Garibaldi” di Marco Ghidelli
Mostra fotografica “Proximitè” di Gabriella Carpentiero
Mercoledì 9 Maggio
1° spettacolo: “Poche ossa” di Francesco Ghiaccio. Operatore: Domenico Santo.
Scuola: liceo artistico di Aversa - Sezione di Santa Maria Capua Vetere
Un testo singolare se raffrontato alla scrittura contemporanea: monologhi
serrati e dialoghi essenziali raccontano un’adolescenza senza età. L’autore ha
ripescato l’arcaico “prologo”, e gli ha dato una connotazione vivacissima, al
limite del grottesco, quanto lo sono gli altri personaggi, sorta di tipi umani
che hanno deliberatamente scelto di togliersi il bavaglio e gridare l’umana
troppo umana condizione individuale/collettiva.
2° spettacolo: “Le crisalidi” di David Harrower. Operatore: Brunella Cappiello.
Scuola: liceo classico “Nevio” di Santa Maria
Il testo, tratto dal romanzo I trasfigurati di John Wyndham, maestro della
fantascienza e autore di numerosi racconti sul tema delle catastrofi, parte dal
tema antico, ma sempre attuale, della non accettazione e persecuzione del
diverso, che qui assume la forma di mutanti dai piedi con sei dita. La storia è
dunque la denuncia, lucida e amara, di una lotta contro nemici razzialmente
progettati e condannati a un feroce apartheid, che dà a sua volta luogo a una
caccia grossa e a torture di straordinaria attualità.
Giovedì 10 Maggio
1° spettacolo: “Il re del castello” di Christina Reid. Operatore: Antonio
Franco. Scuola: istituto tecnico per geometri “Nervi” di Santa Maria
“Il re del castello” è ambientato a Belfast, Irlanda del Nord, nei primi anni
cinquanta, in un terreno abbandonato chiamato “la terra desolata”, devastato
dalla guerra, dove un gruppo di ragazzi giocano tra le macerie. Arthur, un uomo
di trent’anni che sembra un bambino, li guarda in silenzio restando in disparte
mentre tutti lo evitano o lo deridono; solo Jean, Eileen e sua madre May
cercano di essere gentili con lui. Mentre tutti bambini giocano con gli
aquiloni, Arthur inizia a giocare con un piccione: questo gioco gli farà
rivivere e farà conoscere a tutti gli altri il tragico passato che i suoi occhi
conservano.
2° spettacolo: “La casa del cane” di Gina Moxley. Operatore: Rosario Lerro.
Scuola: liceo scientifico “Amaldi” di Santa Maria
La vicenda si svolge in una strada senza sfondo chiamata Lime Lawn, alla
periferia di Cork, in Irlanda, e racconta alcune delle innumerevoli storie che
legano i ragazzi abitanti della via, le loro vite difficili che si intrecciano
in un incalzare di avvenimenti.
Venerdì 11 Maggio
1° spettacolo: “Binario morto” di Letizia Russo. Operatore: Matilde De Feo.
Scuola: istituto tecnico commerciale “Da Vinci” di Santa Maria
Il testo si apre con l’incontro di due undicenni, Sirius e Spyrus, su una
collina, in uno stato di totale isolamento. Sirius non conosce bene la lingua e
ha la mente affollata da vaghi ricordi di persone inginocchiate ai suoi piedi;
Spyrus prova a fargli apprendere delle parole e ad insegnargli a giocare con
una palla, ma con scarsi risultati.
2° spettacolo: “Turisti e soldatini” di Wole Soyinka. Operatore: Roberto
Solofria. Scuola: liceo linguistico “Villaggio dei Ragazzi” di Maddaloni
La vacanza da favola di un gruppo di studenti in un’isola dei Mari del Sud
finisce quando, al momento di ripartire, l’aeroporto viene sequestrato da un
commando armato. Il drammatico avvenimento rivela una realtà ancora più amara:
i soldati hanno la stessa età dei ragazzi. Catapultati in una situazione fino
ad allora vista solo in tv, i ragazzi saranno costretti a fare i conti con le
loro paure fino a compiere un gesto estremo di ribellione e coraggio.
Sabato 12 Maggio
Klippa Kloppa in concerto I parte. Premiazione. Klippa Kloppa in concerto II
parte (nostro
articolo)
È il gruppo che ha sconvolto il panorama italiano della musica indipendente.
Quando si tenta di definire il loro stile si inciampa in categorie generiche,
la meno inopportuna delle quali è “pop d’avanguardia”. Sperimentazione ritmica,
ricerca dei suoni, armonie liquide dalle sfumature romantiche si inseguono fino
a sovrapporsi in un luogo immaginario, dove strofa e ritornello sono poco più
che arcaismi. Ascoltando i Klippa Kloppa, sembra di essere all’interno di una
colonna sonora da cartone animato. Le tracce si (de-) strutturano, in genere,
intorno a brevi motivi, che, proiettati all’infinito, acquistano un effetto
ipnotico. Il risultato è sorprendente, almeno per chi non ha le orecchie turate
dalle canzonette sanremesi. Il gruppo, di Caserta, inizia la sua deriva low-fi
nel 2000 e tre anni dopo è già prodotto dalla “Snowdonia”, etichetta “culto”
della messinese Cinzia La Fauci. La critica è irretita dall’opera prima:
numerose le recensioni su riviste di settore come Blow Up, Rockerilla, Onda
Rock, Music Boom. Sempre nel 2003, la formazione partecipa, insieme ad altri
rappresentanti del panorama musicale italiano, al disco omaggio ai Beatles,
“Let it boom”, promosso da Music Boom e presentato al Meeting Etichette
Indipendenti di Faenza. Dopo il primo lavoro, i Klippa Kloppa passano all’avant-pop
e cominciano una personalissima ricerca che culmina nell’album “Io ti lecco
quando vuoi”, in uscita nel prossimo autunno. L’elenco degli strumenti e degli
interpreti è quasi uno scioglilingua: la tastiera di “Capocchia” incontra la
macchina elettronica di “Criminale” che dà appuntamento al clarinetto di “Mr.
Draghen” e alla chitarra di “Naga”. Alla formazione di base, per la
presentazione del nuovo album è prevista l’aggiunta della sezione ritmica:
batteria del “Rustico” e il basso del “Vecchio”. Per chi volesse saperne di più
e ascoltare le stranezze dei Klippa Kloppa basta andare su www.myspace.com/kliklo.
Tra il primo e il secondo tempo del concerto ci sarà la premiazione dei
vincitori di “Connections”. L’ingresso è gratuito.
(*) Ingresso gratuito. Inizio spettacoli ore 20.30
intro - tony laudadio - otc
Se dovessi definire in una parola l’attività di quest’anno di Onorevole
Teatro Casertano al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere direi:
consolidamento. Sull’onda dell’entusiasmo che gli appuntamenti dell’anno scorso
avevano generato in noi e negli spettatori, la nuova stagione correva il
rischio di inseguire il miraggio del consenso facile, di blandire il pubblico
con iniziative di richiamo, ma senza una sostanza culturale, magari
concentrando le esigue risorse finanziarie in uno o due eventi di sicuro
successo. Ma gli spunti di riflessione che proprio la stagione precedente ci ha
lasciato ci spingevano in tutt’altra direzione. Il nostro progetto è continuato
a chiamarsi SempreApertoTeatroGaribaldi, e di questo titolo siamo sempre più
convinti, anche grazie alle conferme che continuano ad arrivarci. Abbiamo, in
varie occasioni, accennato alla scarsità dei mezzi con cui abbiamo realizzato
il nostro programma annuale. La sfida che abbiamo lanciato, già da parecchi
anni, è proprio quella di dimostrare che non sono necessari milioni di euro per
avere la qualità artistica. Soprattutto servono le idee. L’anno teatrale
2006/07 è stato finanziato, in ordine di consistenza del contributo, dalla
Provincia di Caserta, dalla Fondazione Istituto Banco di Napoli e dalla Regione
Campania, oltre che, naturalmente, dal Comune di Santa Maria Capua Vetere che
ha contribuito con la fornitura di servizi. La somma complessiva, in data
odierna, ammonta a 54mila euro. Fatto questo doveroso omaggio alla trasparenza,
un obbligo, crediamo, per chi gestisce risorse comuni, passiamo a discorsi più
artistici. Il consolidamento di cui parlavo è servito, dunque, a stabilizzare
un’attività che partiva più da un sacrificio personale, da una sorta di
volontariato culturale, che da una vera e propria organizzazione. Le iniziative
della prima stagione, che era stata una partenza o meglio una ripartenza, sono
state ampliate e moltiplicate. Abbiamo cominciato con il festival di teatro
contemporaneo “Il Nuovo Aspetto”, che ormai vanta otto edizioni, all’interno
del quale sono stati presentati due debutti assoluti prodotti da Otc: “Chiove”
di Pau Mirò, tradotto da Enrico Ianniello per la regia di Franceso Saponaro, e
“Infanzia di un socialista” di e con (il sottoscritto) Tony Laudadio,
spettacoli che hanno già prospettive di ripresa nei prossimi anni. E ricordiamo
anche la presenza in cartellone di “Magic People Show”, prodotto da Teatri
Uniti e che all’epoca era alla sua terza replica. Poi, c’è stata la due giorni
“Brecht-Viviani”, per i cinquant’anni della morte del drammaturgo tedesco, in
cui è nato “Quatte sorde”, versione rivisitata in napoletano de “L’opera da tre
soldi”, ospitata anche al festival Emozioni di Napoli, a Pasqua di quest’anno,
nel celebre Salone Margherita. Dopodiché abbiamo voluto riprendere due eventi
dell’anno precedente: la maratona di lettura, quest’anno dedicata ad Elsa
Morante con “La Storia”, e le Giornate Italoamericane, per dare un segnale
forte di continuità e coltivare argomenti e modi che ritenevamo utili alla
crescita civile del territorio. Questo vale anche per l’attività dedicata ai
giovani e ai giovanissimi. È da sempre un nostro impegno investire
sull’educazione teatrale delle nuove generazioni. Dai nostri laboratori sono
usciti ragazzi, ora adulti, che hanno fatto del teatro, o della cultura in
genere, il loro lavoro, ed è questa la nostra più grande soddisfazione. Il
Laboratorio Teatrale Permanente e il Premio Connections rientrano in quest’ottica:
il primo, lavorando per un anno intero su un ristretto gruppo di giovani
attori, ha prodotto ottimi risultati con Antonello Cossia e Antonio Marfella e
il secondo, ultimo appuntamento dell’anno, che coinvolgerà cinque scuole di
Santa Maria e il Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, sei operatori, una giuria
composta da quasi settanta allievi. E all’organizzazione voglio dedicare le
ultime parole. Il consolidamento vero è stato, infatti, anche nella struttura
dello staff: Roberta Puglisi, Serena Chiaraviglio e Giuliano D’amore hanno
formato quest’anno una squadra forte e affidabile, senza la quale sarebbe stato
impossibile realizzare il progetto. Se dovessi trovare una parola per l’anno
prossimo mi piacerebbe fosse: sviluppo. Ma la prospettiva delle nuove elezioni
nella città ci lasciano in un stato di precaria attesa che non ci consente di
avviare questa ipotesi. Già quest’anno d’altronde, con le dimissioni del
sindaco Enzo Iodice, vero propulsore fin dall’inizio della nostra attività al
Garibaldi, ci siamo resi conto che senza una forte politica culturale, che
persegua obiettivi alti e ambiziosi, il lavoro quotidiano è arduo, al limite
dell’impossibile. Ringraziando chiunque ci sia stato vicino nell’impegno di
quest’anno, auguriamo al Garibaldi le cose migliori. |
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