Santa Maria Capua Vetere, domenica 22 aprile. Ottavo ed ultimo
appuntamento della terza stagione concertistica della Nuova Orchestra
Scarlatti presso il Teatro Garibaldi con un concerto intitolato Giovani
interpreti. Insieme all’orchestra napoletana, diretta per l’occasione dalla
direttrice pugliese Gianna Fratta, protagonisti sul palcoscenico sono
risultati i clarinettisti del quartetto Cluster Four (Luca Cipriano, Perla
Cormani, Stefano Anania e Rina Mastrototaro), una formazione di giovani
musicisti diplomatisi presso il Conservatorio romano di Santa Cecilia che
già vanta al proprio attivo un’intensa attività concertistica e numerosi
premi in campo nazionale ed internazionale. E, in effetti, il loro valore è
emerso completamente, tanto come esecutori quanto come autori: uno di essi,
Luca Cipriano (nato a Pompei nel 1982), è infatti il compositore di
un’inedita Concert suite, eseguita in prima assoluta proprio al Garibaldi in
versione per quattro clarinetti e orchestra d’archi. Si è trattato di un
pezzo in quattro movimenti che è apparso molto accattivante, di gran presa
per la facilità della vena melodica e per l’incisività del ritmo. Pezzo che
a tratti ha ricordato, proprio per il taglio ritmico e l’arrangiamento di
alcuni passaggi, il tanghi di Astor Piazzola. Del resto, il compositore
argentino era in programma con l’Histoire du tango, affascinante romanzo
sonoro del tango del XX secolo costruito in quattro capitoli raffiguranti
diversi momenti dell’evoluzione storico-artistica del genere (Bordel 1900,
Cafè 1930, Nigth club 1960, Concert d’aujourd’hui); e il tango è anche parte
integrante del repertorio del Cluster Four, che tuttavia spazia da Bach al
jazz.
Oltre al tango argentino e all’opera di Cipriano il tabellone presentava in
programma musiche per l’appunto di Back (Ricercare per sei archi) e di
Edward Elgar (Serenade per archi op. 20), compositore inglese, quest’ultimo,
che meriterebbe d’essere eseguito più spesso per il fascino delle sue
melodie. Ottima come sempre la prova della Nuova Scarlatti, diretta senza
sbavature dall’ampio e quasi scenografico gesticolare della giovane
direttrice Gianna Fratta.
Un’ultima considerazione prima di salutare la Nuova Orchestra Scarlatti
(almeno per quest’anno, con la speranza e l’augurio di una nuova stagione di
musica ed emozioni per il prossimo anno): se l’esigenza più impellente della
musica classica (o “colta” o “d’arte”), cui è legata la sua sopravvivenza
nell’immediato futuro, risiede nel necessario tentativo di conquistare e
avvicinare a sé le giovani generazioni (come denunciato di recente da più
d’un grido d’allarme, non ultimo quello della prestigiosa e autorevole voce
di Roberto De Simone), l’esperimento di questo concerto consistente nel
presentare un repertorio decisamente attraente per un pubblico di giovani
(ipotetico, dal momento che la platea del Garibaldi era occupata come al
solito da persone di età “avanzata”) è apparso completamente riuscito. E ciò
anche per la presenza di una composizione creata da un giovane, per modo di
sentire e interpretare la musica necessariamente vicino a quei giovani che
la musica classica si propone di conquistare. Iniziativa decisamente da
riproporre in futuro.
Consulta: Teatro Comunale
Garibaldi: stagione 2006/07, S. Maria C. V. |
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