S. Maria C. V., 10 febbraio. Quattro attori, un tavolo e alcune sedie al
lato del palcoscenico: si è aperta così la scena de “Il metodo
Grönholm”, una
commedia satirica del catalano Jordi Galcerán, che si
è ispirato ad una situazione realmente accaduta.
Un’azienda importantissima a livello
internazionale ricerca nuovi dipendenti che dovranno essere
selezionati in base a prove apparentemente assurde e ridicole ma che,
in realtà, rispondono a dei criteri ben precisi, volti ad individuare
pregi e difetti dei futuri dipendenti. Alla selezione si presentano
tre uomini (Maurizio Donadoni, Enrico Ianniello, Tony Laudario) e una
donna (Nicoletta Braschi).
Il
palcoscenico è scarno: vi è un unico ambiente, una sala d’attesa dal
design ultra moderno e dal colore bianco: è un bianco quasi accecante che non
sembra dare spazio ad emozioni che pure filtrano e si impongono prepotentemente
man mano che lo spettacolo procede.
Dei quattro attori chiamati a
sostenere il colloquio tre in realtà sono psicologi della stessa azienda che ha
il compito di verificare le capacità di reazione, di collaborazione, la
moralità, il rigore dell’impiegato da assumere.
Il pubblico si lascia
piacevolmente coinvolgere dalla finzione scenica che si fa metafora dei
rapporti umani, spesso basati sull’arrivismo e sull’egoismo personale:
partecipa al gioco delle parti nell’intento di scoprire chi dei quattro fa il
doppio gioco e tra risate e colpi di scena assiste divertito a quello che
spesso, purtroppo, gioco non è. L’avidità, il successo da conquistare a tutti i
costi, troppo spesso prevalgono nell’abito lavorativo e schiacciano ogni tipo
di sentimento.
Magnifica la prova degli attori
che, nel farci sorridere, ci invitano al tempo stesso ad un’amara riflessione
sulle relazioni a volte disumane, tra colleghi di lavoro.
Consulta: Teatro Comunale
Garibaldi: stagione 2006/07, S. Maria C. V.
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