S. Maria C. V., domenica 11 febbraio. Esperimento riuscito quello della
Nuova Orchestra Scarlatti per il sesto appuntamento della sua Terza stagione
concertistica presso il Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Da
Bach e Vivaldi ai Beatles e Fauré, passando per il tango di Piazzola e Dyens:
il tutto in un unico programma cui l’abilità della Nuova Scarlatti ha saputo
conferire una profonda unità stilistica rendendo assolutamente
impercettibile e nient’affatto traumatico il salto da un genere all’altro e
da un secolo all’altro della storia della musica (che in principio di
serata, alla lettura del programma di sala, avevamo previsto essere
quantomeno brusco).
Idea in apparenza bizzarra quella di accostare i Concerti per 2 violoncelli
e archi e per chitarra e archi di Vivaldi a Michelle dei Beatles, ma che in
fondo ha una sua legittimità, anche storica, che può essere fatta risalire
alla prassi barocca dell’improvvisazione basata sull’estro inventivo (e sul
repertorio barocco è non a caso specializzata la Nuova Orchestra Scarlatti).
Così come suggestivo è stato il confronto tra due versioni dello stesso
Concerto in sol minore di Vivaldi, una “ortodossa” con i due violoncelli
canonici e l’altra “trasgressiva” per via della sostituzione di uno dei due
violoncelli con un suo omologo alimentato ad elettricità.
In assenza del direttore D’Ovidio, protagonista della serata è risultata la
voce e violoncellista Giovanna Famulari, che oltre ad essersi impegnata in
qualità di strumentista ha spesso raddoppiato la melodia orchestrale e dato
vita ad una suggestiva interpretazione della canzone dei Beatles. Molto
applaudita per quest’ultima performance canora, bissata a grande richiesta,
personalmente la Famulari è piaciuta più per le qualità da strumentista che
per quelle da cantante, apparse poco originali per timbro vocale e
espressività interpretativa. Ottima invece ci è parsa la prova del
chitarrista Massimo De Lorenzi, che ha mostrato tecnica e sentimento sia
nell’accompagnamento della voce sia nel ruolo da protagonista nel Concerto
per chitarra e archi di Vivaldi e nel Fandango per chitarra e archi dal
Quintetto in re maggiore di Boccherini. Conferma dell’alto livello artistico
per qualità tecniche ed espressive quanto agli archi della Nuova Orchestra
Scarlatti, brillantemente disimpegnatisi anche in alcuni passaggi di elevata
difficoltà come nel caso del già citato Fandango o in quello delle Tra
antiche danze di Vinci. Buona anche la prova dei due violoncellisti solisti
Manuela Albano e Lorenzo Cerini.
In conclusione, promozione a pieni voti per questo riuscitissimo esperimento
che ha lasciato registrare anche il totale apprezzamento da parte del
pubblico (più numeroso del solito e che tra le proprie file annoverava anche
un folto gruppo di studenti bulgari ospiti della Nuova Scarlatti). Da non
perdere il prossimo appuntamento della Stagione concertistica al Garibaldi
domenica 18 marzo che prevede l’esecuzione di una selezione di brani tratti
dal Rigoletto di Verdi.
Consulta: Teatro Comunale
Garibaldi: stagione 2006/07, S. Maria C. V.
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