Caserta, venerdì 15 dicembre. L’Opéra Comique è l’equivalente francese
dell’italiana opera buffa, ma è anche il titolo dell’ultima fantomatica opera
che Rossini avrebbe scritto dopo essersi precocemente ritirato dalla vita
artistica: questa l’idea drammatica attorno alla quale ruota la commedia
musicale, anch’essa intitolata Opéra Comique, andata in scena al Teatro di
Corte della Reggia, che sarà replicata sabato 16 alle ore 21 e domenica 17 alle
ore 18.30.
Nelle intenzioni degli autori Nicola Fano e Antonio Calende, Opéra Comique
vuole essere un omaggio alla gloriosa tradizione italiana della comicità
popolare e del melodramma, che viene fatta rivivere attraverso uno spettacolo
piacevole e godibile davvero degno di quella stessa tradizione. La produzione è
ad opera del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e del Teatro Stabile di
Catania, le musiche delle parti cantate (che in questo genere di spettacolo si
alternano a quelle recitate) sono di Germano Mazzocchetti, mentre la regia è di
Antonio Calenda. Protagonisti assoluti sul palcoscenico sono stati gli attori
siciliani Tuccio Musumeci e Pippo Pattavina, comunque sostenuti da un cast di
giovani attori e cantanti molto validi. Sia l’interpretazione musicale sia
quella più strettamente recitativa sono apparse di alto livello, e ottimi
comici si sono rivelati i due protagonisti, molto applauditi tanto durante la
rappresentazione quanto alla fine dei due atti che compongono l’opera. Vista la
scarsa affluenza della prima va fatta una considerazione, che si propone
d’essere anche un auspicio: dal momento che nella nostra città, rispetto a
centri più grandi come Napoli o Roma, non sempre si ha la possibilità di
assistere a simili iniziative di alto livello artistico, e dal momento che
queste stesse sono spesso finanziate con i fondi della comunità europea (detto
in soldini: con soldi che sono anche di tutti noi), è davvero un peccato non
sfruttare queste occasioni per un arricchimento personale ch’esse permettono di
conseguire (oltre che per comunicare di Caserta l’immagine di una città che sa
apprezzare anche la cultura); tuttavia (ed ecco l’auspicio) siamo certi che
stasera e domani il teatro sarà maggiormente gremito. Ma veniamo alla trama
(non preoccupatevi di leggerla, non svelerò il finale a sorpresa).
Abbiamo detto che Rossini, dopo i successi di inizio carriera improvvisamente
si ritira a vita privata a Parigi, alimentando il mito di un’ultima opera che
sarebbe stata da lui composta. Di questa eventualità viene a conoscenza il
cinico impresario napoletano Domenico Barbaja, che a tutti i costi vuole
impossessarsi del prezioso manoscritto. A tal fine, ingaggia due buffi
pasticcieri-musicisti siciliani, interpretati da Musumeci e Patavina. I due si
fanno assumere in casa Rossini come cuochi e, quasi in un’operazione di
spionaggio, tentano di appropriarsi della partitura. Devono faticare non poco
per ottenere la complicità del segretario di Rossini e della sua amante, una
furba servetta, che forniranno loro la partitura e ne proveranno
l’“autenticità” organizzando un’esecuzione con strumenti rudimentali nelle
cucine di casa Rossini. Si tratta di un delizioso momento di “teatro nel
teatro”, concluso il quale i due cuochi partono per Napoli convinti di aver
compiuto la missione, mentre il segretario e la servetta festeggiano convinti
di averli beffati. Il finale a sorpresa emetterà la sentenza su quale delle due
coppie avrà avuto ragione sull’altra.
Orari spettacoli: venerdì 15 e sabato 16 ore 21.00- domenica 17 ore 18.30
Costo del biglietto: € 10,00
INFO 800 13 9813 |
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