S. Maria C. V. Domenica 26 Novembre. “Saperrite donca che era na vota no
principe vidolo, lo quale aveva na figliola accossì cara che no vedeva ped
autro uocchio”. Questi i versi con i quali Giambattista Basile inizia il
“Trattenimento siesto de la jornata primma” tratta dall’opera “Lo Cunto de li
Cunti” una delle favole più famose in lingua napoletana arcaica.
Il testo dello scrittore giuglianese, uscito postumo tra il 1634 e il 1636, è
considerato tra i migliori libri del barocco italiano. L’opera ha inoltre
ispirato gli autori di favole quali Cenerentola, La bella addormentata nel
bosco, Biancaneve e i sette nani, Hansel e Gretel, Il gatto con gli stivali.
Anche Roberto De Simone, traendo spunto da quest’opera, compone un’opera
teatrale in tre atti intitolata “La Gatta Cenerentola” che racconta la storia
di Zezolla e la presenta per la prima vola al Festiva di Spoleto del 1976.
Altri elementi ispiratori della favola musicale di De Simone sono i canti e i
balli della tradizione dell’agro nocerino-sarnese. La rappresentazione è
infatti ricca di strofe tratte dalle tammurriate e dalle tarantelle, che in
quest’area costituivano una delle più antiche forme di espressione popolare.
L’esecuzione delle musiche dell’opera furono affidate, in una delle sua prime
rappresentazioni, all’orchestra della compagnia “il Cerchio” e alla “Nuova
Compagnia di Canto Popolare”. Erano gli anni che vedevano uniti sotto quest’ultimo
nome Antonella D’Agostino, Beppe e Concetta Barra, Virgilio Villani, Jose
Cacace, Francesco Tiano, Franco Iavarone, Fausta Vetere, Patrizio Trampetti,
Biancamaria Vaglio, Gianni Mauriello, Isa Danieli, Antonella Morea, Biancamaria
Vaglio, Mauro Carosi.
A distanza di 30 anni dalla prima rappresentazione de “La Gatta Cenerentola” il
maestro De Simone ripropone una suite strumentale dell’opera eseguita questa
volta dalla “Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti” di Napoli. Il concerto è
stato presentato lo scorso 17 novembre all’Auditorium della RAI di Napoli.
L’opera inserita anche nel cartellone del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua
Vetere ha visto in questa domenica una buona partecipazione di pubblico.
La Nuova Orchestra Scarlatti diretta dal maestro Renato Piemontese, già a capo
di numerose edizioni della Gatta, ha eseguito le musiche accompagnando la voce
di Marina Bruno. I due attori Candida De Iudicibus e Franco Iavarone erano i
narratori della favola.
Quest’ultimo in particolare, che ricordiamo è stato uno dei protagonisti
storici dell’opera (asso di bastoni), è stato particolarmente apprezzato dal
pubblico samaritano per l’ottima interpretazione del ruolo del banditore che
nelle strade di Napoli invita tutte le donne alla corte reale per poter essere
sottoposte alla prova della “chianella”.
Per il resto risulta francamente difficile non fare un paragone con l’opera
originale completa, in cui le parti recitate e cantate sono il fulcro intorno
al quale ruota tutta la favola. Nonostante l’impeccabile esecuzione
dell’orchestra diretta dal maestro Piemontese sono mancati momenti di
particolare entusiasmo. Solo a tratti, infatti, la cantante Marina Bruno è
riuscita a far dimenticare la bellissima voce di Antonella D’Agostino,
interprete ineguagliata della famosa “Jesce sole”.
La morale della favola riassunta nelle parole di chiusa pronunciate dal re non
va comunque dimenticata: “pazzo è chi contrasta co le stelle”.
consulta: Teatro Comunale Garibaldi:
stagione 2006/07, S. Maria C. V. |
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