Addà passà ‘a nuttata
Surreale l’area che si respirava nel Teatro Garibaldi di S. Maria Capua Vetere
alla prima di “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo, con Luca De Filippo ed
Imma Piro al terzo anno di repliche dell’edizione firmata da Francesco Rosi.
Chi si è trovato ad assistere allo spettacolo non ha potuto fare a meno di
restare estasiato all’apertura del sipario quando davanti gli si è presentata
una scenografia che è riuscita ad immortalare un vero scorcio della Napoli
antica con i suoi vicoli mal illuminati, dai quali filtravano episodi di vita
quotidiana che facevano da contorno alle vicende della famiglia Jovine.
Il primo atto si svolge in una Napoli, devastata dai bombardamenti del secondo
anno di guerra, dove vive Gennaro Jovine, un uomo disoccupato ma onesto seppure
circondato da un clima familiare in cui vige il contrabbando, unica via di
sopravvivenza. Gennaro, dopo aver trascorso anni in un campo di concentramento,
ritorna in una famiglia che non riconosce più come la sua: il figlio è divenuto
ladro, la figlia maggiore è incinta e sola, mentre la figlia piccola è
gravemente ammalata.
È proprio ora che Eduardo contrappone la scelta di una esistenza vergognosa ad
un’altra fondata su veri valori come l’amore, la famiglia, l’onestà e la
giustizia. Probabilmente questa è una delle commedie che più resta attuale, in
ogni tempo, proprio per il continuo dissidio tra il guadagno facile ma illecito
e la difficoltà nello sbarcare il lunario onestamente.
Se forse può sembrare scontato soffermarsi sulla bravura del cast davvero
eccezionale, che annovera, oltre ai già citati De Filippo e Piro, i bravissimi
Giovanni Allocca, Laura Amalfi, Chiara Baffi, Tullio Del Matto, Massimo De
Matteo, Ivan De Paola, Francesco Di Leva, Stefania Guida, Anna Moriello,
Fiorella Orazzo, Giuseppe Rispoli, Luca Saccoia, Mario Salomone, Isabella
Salvato, Gigi Savoia, sicuramente è doveroso sottolineare ed evidenziare
l’effetto scenico creato sul palco da Enrico Job.
Tale connubio ha reso unica l’interpretazione di una commedia rivisitata
molteplici volte: un grazie particolare a chi riesce ancora a farci rivivere il
grande teatro napoletano.
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