Teatro Garibaldi: Napoli Milionaria

S. Maria C.V. (Ce) – da 9 Dicembre 2005

Articolo di Darianto


Addà passà ‘a nuttata
Surreale l’area che si respirava nel Teatro Garibaldi di S. Maria Capua Vetere alla prima di “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo, con Luca De Filippo ed Imma Piro al terzo anno di repliche dell’edizione firmata da Francesco Rosi.
Chi si è trovato ad assistere allo spettacolo non ha potuto fare a meno di restare estasiato all’apertura del sipario quando davanti gli si è presentata una scenografia che è riuscita ad immortalare un vero scorcio della Napoli antica con i suoi vicoli mal illuminati, dai quali filtravano episodi di vita quotidiana che facevano da contorno alle vicende della famiglia Jovine.
Il primo atto si svolge in una Napoli, devastata dai bombardamenti del secondo anno di guerra, dove vive Gennaro Jovine, un uomo disoccupato ma onesto seppure circondato da un clima familiare in cui vige il contrabbando, unica via di sopravvivenza. Gennaro, dopo aver trascorso anni in un campo di concentramento, ritorna in una famiglia che non riconosce più come la sua: il figlio è divenuto ladro, la figlia maggiore è incinta e sola, mentre la figlia piccola è gravemente ammalata.
È proprio ora che Eduardo contrappone la scelta di una esistenza vergognosa ad un’altra fondata su veri valori come l’amore, la famiglia, l’onestà e la giustizia. Probabilmente questa è una delle commedie che più resta attuale, in ogni tempo, proprio per il continuo dissidio tra il guadagno facile ma illecito e la difficoltà nello sbarcare il lunario onestamente.
Se forse può sembrare scontato soffermarsi sulla bravura del cast davvero eccezionale, che annovera, oltre ai già citati De Filippo e Piro, i bravissimi Giovanni Allocca, Laura Amalfi, Chiara Baffi, Tullio Del Matto, Massimo De Matteo, Ivan De Paola, Francesco Di Leva, Stefania Guida, Anna Moriello, Fiorella Orazzo, Giuseppe Rispoli, Luca Saccoia, Mario Salomone, Isabella Salvato, Gigi Savoia, sicuramente è doveroso sottolineare ed evidenziare l’effetto scenico creato sul palco da Enrico Job.
Tale connubio ha reso unica l’interpretazione di una commedia rivisitata molteplici volte: un grazie particolare a chi riesce ancora a farci rivivere il grande teatro napoletano.

 

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