Caserta, 26 Ottobre. Uno degli ultimi prediletti allievi di
Eduardo, Geppy Gleijeses, ha inaugurato la Stagione teatrale 2005-2006 del
Teatro Comunale di Caserta, portando in scena la commedia "Io, l’erede" di
Eduardo De Filippo, l’ultima commedia del ciclo della Cantata dei giorni pari,
un testo del 1942, profondamente rivisto da Eduardo nella sua versione in
italiano del 1972.
La commedia, scarsamente rappresentata, vuole dimostrare l’assunto che la
beneficenza fa più bene al benefattore che non al beneficiato, perché quest’ultimo
diventa uno schiavo del benefattore. E’ Ludovico Ribera a portare lo scompiglio
in casa Selciano, che per 37 anni ha beneficato il papà di Ludovico, che, oggi
che suo padre è morto, viene a rivendicare il suo diritto a godere l’eredità di
beneficato lasciategli dal padre. Ma la commedia diventa subito amara e feroce,
non presentando un personaggio positivo, se non, forse, l’avvocato Seiano.
La commedia, pur tanto amara, contraddittoria tra l’assunto ed il comportamento
minaccioso, ricattatorio e violento di Ludovico Ribera, è da vedere per la
buona resa scenica di Geppy Gleijeeses, affiancato da Marianella Bargigli,
Leopoldo Mastelloni, Umberto Bellissimo, Margherita Di Rauso, Antonio Ferrante,
Gabriella Franchini, Valentina Tonelli.
Prima dell’inizio dello spettacolo c’è stata una offerta di piccoli gadget alle
signore, un catalogo sulle attività del Teatro Comunale di Caserta negli ultimi
otto anni ed un buffet augurale, aperto all’arrivo del sindaco Luigi Falco.
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