Caserta 26 Febbraio 2005. La semplicità del poverello di Assisi si riflette
nella semplicità dei temi e testi proposti da Angelo Branduardi nello
spettacolo interamente dedicato alla figura di San
Francesco, cui ho assistito stasera al teatro Comunale. Tra rielaborazioni di
Saltarelli e Madrigali del XII secolo, e musiche originali ispirate ai temi
d'epoca, lo spettacolo musicale e teatrale ha delineato le fasi salienti della
vita del Santo. Non c'è una vera trama nè viene approfondito alcun aspetto
della vita del Santo. In effetti Branduardi afferma: "Nel presentare
un'opera, si sceglie solitamente di raccontare qualcosa sul personaggio
protagonista, ma noi non vogliamo. Non crediamo ci sia nulla da aggiungere
sulla carismatica figura di San Francesco, nulla che i nostri cuori non
sappiano già. Possiamo solo sottolineare che quest'opera è semplicemente la
storia di un grande uomo e che la scelta artistica è mirata a far vivere un
po' di San Francesco in ognuno di noi." Belle le coreografie di Alberta Palmisano e bravi gli interpreti (San
Francesco: Gualtiero Scola, Chiara: Angela Ciliberti, Frate Bernardo: Walter
Tiraboschi) e i ballerini. E' la parte musicale che a me ha lasciato un pò
interdetto, vuoi per l'uso massiccio di basi musicali preregistrate, vuoi per
il volume più adatto ad un concerto che ad un teatro, vuoi per la scelta di
usare talvolta voci preregistrate. La musica ha quindi perso molto della sua
bellezza e spontaneità.
|
|