Caserta, 10 Febbraio. Insolitamente lunga - quasi tre ore- la rappresentazione
del Re Lear proposta dal teatro stabile del Friuli Venezia Giulia per settimo
appuntamento della stagione teatrale.
La parola è il perno intorno cui gira lo spettacolo: la scena è essenziale, i
costumi ora ricordano il tardo ottocento, ora i giorni nostri ora il medioevo.
Tutto questo a sottolineare l’universalità del dramma.
All’inizio del primo tempo, si nota un certo attardarsi sull’introspezione dei
personaggi ma c’è poi un crescendo che rende ricco di tensione tutto il resto
della rappresentazione.
Nelle note che accompagnano la presentazione dello spettacolo si sottolinea che
il regista , Antonio Calenda, “ha chiesto, al cast, di indagare a fondo nelle
scene, nelle battute”: un lavoro che si è tradotto in una intensa
rappresentazione della pazzia che in effetti tocca tutti i personaggi.
Re Lear si rifugerà nella pazzia per non ammettere di aver sbagliato a leggere
nel cuore delle figlie, i figli ripudiati, pazzi d’amore per i padri,
sacrificheranno lucidamente la propria vita e un distorto bisogno d’amore
porterà altri ad entrare in una spirale di folle malvagità.
Intensa l’interpretazione di tutto il cast: da Roberto Herlitzka, Re Lear, a
Daniela Giovanetti, Cordelia, da Luca Lazzareschi ad Alessandro Prezioni, nel
sofferto ruolo di malvagio.
Questa splendida “tragedia moderna” andrà in scena fino a domenica 13, speriamo
con una maggiore affluenza di pubblico rispetto allo spettacolo di apertura.
Consulta il Cartellone
del Teatro Comunale |
|