Casertavecchia, 2 Settembre 2003.
Una donna. Una donna e una sedia. Una donna, una sedia e il
"punto G". G come gente, o meglio marea di gente che alle
22,30 è assiepata in piazza Duomo e che accoglie questa artista che
apre la serie di spettacoli di seconda serata, con un tifo da
stadio.
La domanda che tutti si pongono: siamo abituati a vederla per 10
minuti nel variegato contenitore di Zelig, reggerà ad un intero
spettacolo?
Subito scatta un feeling che va oltre lo spettacolo stesso e che
stamani ho scoperto ancora vivo passeggiando fra i banchi del
mercato settimanale: molti parlavano proprio dello spettacolo di
ieri sera!
Indubbiamente oltre Sconsolata, Sconsy per gli amici, ci sono una
serie di personaggi femminili (Giulietta, Penelope, Cenerentola per
citarne alcuni) re- interpretati ironicamente in diversi dialetti.
Scopriamo fra le tante che Ofelia è la cugina di Giulietta e che il
Principe Azzurro in verità lascia Biancaneve, mentre Ulisse s'è
inventato tutto pur di scappare a Santo Domingo con Circe. Si passa
dal milanese al siculo, dal romanesco al napoletano, dal dialetto
veneto al ... in un caleidoscopio brioso interrotto da qualche
intervento del pubblico (un TI AMO! gridato a squarciagola cui è
seguita una simpatica ma pungente "Dimmi se sei gay, io non ho
pregiudizi ma esigenze!"). Insospettabile anche bella voce con
la quale ha accennato, accompagnata da una discreta band, qualche ritornello di canzoni famose che son
servite da separatore fra un personaggio e l'altro.
Quello che poi ha definitivamente conquistato il pubblico è
stata la pazienza con la quale è rimasta a firmare gli autografi a
fine spettacolo preoccupandosi sia di non scontentare tutti che di
evitare che nella ressa qualche fan rimanesse schiacciato.
La risposta alla domanda iniziale è quindi positiva, lo
spettacolo è brioso considerando la presenza di un solo mattatore,
pardon mattatrice, che conquista anche per l'umanità che
naturalmente traspare da questa particolare artista.
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