22 Agosto,
Anfiteatro Campano di S. Maria C.V. Il sottotitolo dello
spettacolo recita "Ritmi d'arme, d'amor, d'audaci imprese, da
Omero a Shakespeare, da Alfieri a..." e ritmo c'è stato:
ripetitivo, a volte ipnotico, assordante, sussurrato come una
preghiera, ottenuto con strumenti classici, con semplici bastoni e
con le mani, il tutti ad accompagnare e sottolineare i momenti
recitativi e coreografici. Lo spettacolo è completo a suo modo, con interventi
musicali, di pura recitazione, di ballo attorno ad un unico centrale
argomento: la guerra. Su uno scenario ridotto al minimo, una ventina
di artisti, guidati da Stefano Sabelli, hanno dato vita a
tutti le sensazioni e i sentimenti che questa parola può evocare e
così, senza soluzione di continuità, abbiamo assistito al duello
fra Clorinda e Tancredi, ma anche all'addio fra Romeo e Giulietta,
alle smargiassate di Brancaleone e alla follia di Don Chisciotte, alla
drammatizzazione della "Canzone di Piero" e "C'era un
ragazzo", alla slealtà di Macbeth e all'onore del popolo
indiano e, infine, all'orrore della guerra del Vietnam.
Ad un certo punto è stato evidente che le arcate
dell'anfiteatro rimandavano l'eco dei ritmi quasi a ricordare gli
orrori che il luogo evocava.
In definitiva questo è uno spettacolo che ha coinvolto anche se
qualche problema all'impianto voce ha reso non comprensibili alcuni
interventi.
Peccato, infine, che il lavoro degli artisti e il messaggio da
loro proposto sia stato fruito da poche decine di spettatori e quindi in queste ultime righe c'è anche un invito
a non disertare qualche spettacolo più impegnato anche nelle afose
sere d'estate.
|
|