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13 Agosto, Anfiteatro
Campano di S. Maria C.V. Mancavo da un paio di anni
dalle rappresentazioni nell’anfiteatro Campano nell’ambito
del Teatri di Pietra, che quest’anno abbraccia un
numero ancora maggiore di teatri antichi, e con piacere ho notato
che l’organizzazione è nettamente migliorata e lo spettacolo del
complesso illuminato è veramente gradevole.
Sembra che assistere all’antica tragedia di Euripide, Medea,
sia per patiti del classico e del vecchiume ed invece quanta
attualità ancora oggi per i forti sentimenti e per la condizione
della donna!
Medea, innamorata perdutamente di Giasone che le giura
eterna fedeltà, arriva anche a compiere delitti per aiutarlo nelle
sue imprese e per salvarlo dai pericoli. Giasone e Medea, fuggiti a
Corinto, hanno due figli e vivono felici fino a che Giasone si
innamora della figlia del re di Corinto. Medea, ferita nel suo
orgoglio di donna, di donna tradita, e impossibilitata a rivendicare
i suoi diritti -quanta attualità ancora oggi nei pensieri e
sentimenti espressi da Euripide per bocca di Medea - ammazza la
rivale, il padre di lei e, tragica vendetta, i propri figli onde
Giasone non possa mai trovare pace nella sua vita.
Pamela Villoresi è stata una splendida Medea, sapientemente
alternando dolorosi sussurri a tragiche urla di dolore e a pietosi
pianti, ed è stata ben assecondata dalla misurata presenza di
Renato Campese. Qualche leggera pausa dei dialoghi certamente
sparirà dopo questo breve rodaggio.
Gradita anche la diversificazione del prezzo del biglietto per
anziani ( 10 €), per gli studenti (8 €) contro i 13 € del
biglietto ordinario. |
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Suggestive immagini dell'anfiteatro di notte |