Da martedì, 23 maggio, va in scena, al Teatro san Carlo di Napoli, l' "Anna
Bolena" di Gaetano Donizetti, che segnò la definitiva consacrazione del compositore a protagonista dell'opera italiana.
Quest'opera segna, nella interessante Stagione 2000 del san Carlo, il ritorno di un'opera in lingua italiana, dopo tre opere in lingua straniera, ed anche l'esordio napoletano del soprano Dimitra
Theodossiu, una delle voci emergenti della lirica, pupilla di Placido Domingo, ed indicata come la "nuova
Callas", appellativo dato ad ogni piè sospinto ad ogni giovane soprano che si distingua. Perciò, intelligentemente, la Dimitra non ama quest'appellativo.
La Dimitra Theodossiu è affiancata da Daniela Barcelona, Raul Gimenez, Andrea Papi e Maria Luce
Menichetti: un cast di tutto rispetto, quindi.
La regia è di Jonathan Miller, uomo di rarissima cultura teatrale e musicale, teso sempre ad allestimenti colti e stimolanti
L'orchestra del san Carlo è diretta dal maestro Evelino Pidò ed il coro dal maestro Luigi
Petrozziello.
L'opera
Anna Bolena
da damigella di corte, divenne regina allorquando sposò Enrico VII, re d'Inghilterra, dopo che questi ebbe divorziato da Caterina d'Aragona. Da Anna Bolena ed Enrico VIII nacque la futura Elisabetta I. Il matrimonio tra Anna ed Enrico fu osteggiato dalla Chiesa cattolica e questo fu il pretesto che provocò la separazione della Chiesa anglicana da quella cattolica per volere di Enrico. Nel 1536 la regina Anna fu accusata dal marito di adulterio e di incesto con un fratello e, rinchiusa nella famigerata Torre di Londra, fu decapitata.
Gaetano Donizetti
Il compositore italiano (Bergamo 1797-1848) rappresenta, con Bellini, il momento del superamento del rossinismo in nome di una visione drammatica più intensamente romantica del teatro(Enrico di Borgogna, Anna
Bolena, Belisario, l'assedio di Calais, Pia de' Tolomei ed altre opere). A lui si deve, con Don Pasquale e con l'Elisir d'amore, inoltre la conclusiva trasformazione dell'opera buffa in nome anche di un riscatto patetico del personaggio comico, nonché, in certe farse in un atto, il gusto di far rivivere la vitalità popolaresca della farsa napoletana..
L' Anna Bolena segnò, nel 1830, la grande consacrazione di Donizetti a protagonista assoluto della scena operistica (rappresentazione al Teatro Carcano di Milano nel giorno di santo Stefano; l'opera fu commissionata da alcuni nobili che avevano assunto la direzione del teatro).
Dopo il ritiro dalle scene di Rossini (1829) e la morte di Bellini (1835) Donizetti rimase l'unico grande rappresentante dell'opera italiana. Nel 1845 i sintomi di una malattia mentale, di cui soffriva da tempo, si aggravarono e lo portarono alla tomba in poco meno di tre anni. |
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