Intervista
effettuata nell'estate 2000.
Emilio: La tua è una famiglia di musicisti, tuo padre aveva una orchestra ben conosciuta anche fuori Caserta.
Sei sempre vissuto a Caserta?
Davide: Sono nato a Milano nel 64, i miei genitori lavoravano lì. Ci trasferimmo lì a causa del primo impiego fisso di mio padre. Lui era trombettista e violinista, polistrumentista. Precedentemente, per anni, aveva girato l'Europa lui e mia madre con un gruppo musicale. Addirittura nel periodo in cui i Beatles facevano serate in Germania come "Quarrymen" ebbero loro come gruppo di spalla, condividevano lo stesso palco. Mia madre ancora ricorda la gentilezza di John Lennon verso di loro.
Emilio: Quando hai iniziato a suonare uno strumento?
Davide: Ho iniziato a suonare la batteria a 6 anni, per emulazione di mio fratello, batterista dell'orchestra di mio padre. Dapprima per curiosità e poi per amore.
Emilio: E le tue prime esperienze musicali?
Davide: Le prime esibizioni dal vivo le ho fatte negli anni 80 con l'orchestra di papà, e poi con vari gruppi. Il primo gruppo di cui ho fatto parte erano gli
Spengripp, insieme a
Ferruccio Spinetti. Per parecchi anni io e lui eravamo "la sezione ritmica" di molti gruppi di Caserta.
Con gli Spengripp sono stato qualche mese, e poi sono passato ai Mental Movie, con cui abbiamo suonato per più di tre anni, dall'87 al 90, insieme a Giancarlo Della Ragione e Almerigo Pota.
Ho suonato, a Caserta, con i Red Box, i
Jazz Factory, i Nafta, nella band di
Mimmo Cappuccio e in vari combo jazz tra cui un "atipico" quartetto con due bassi
(Enzo Faraldo e Ferruccio Spinetti): ci chiamavamo "Bass
Reflex" e abbiamo fatto alcune serate divertendoci moltissimo. Il pianista era il bravissimo
Andrea Giuntini.
Emilio: Attualmente in cosa sei impegnato?
Davide: Ultimamente sto suonando con molti artisti nazionali, specialmente nei tour estivi. In questa stagione sono il batterista dei
Collage (mitico gruppo pop-rock leggero italiano degli anni 70, e precedentemente ho fatto serate con Alessandro Canino, Ida Rendano (neomelodica dell'ultima generazione) e altri.
Emilio
Di Donato
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Come
suggerisce un mio amico, i dischi che amiamo danno un nostro ritratto
"interno". Per questo chiediamo quali sono i classici dieci
"dischi del cuore" da
portare sulla ipotetica isola deserta.
I
10 dischi del cuore di:
Davide
Moscatiello
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Donald
Fagen: The nightfly
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Deep
Purple: Made in Japan
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Led
Zeppelin: four
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Billy
Cobham: Spectrum
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Miles
Davis: Bitches Brew
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New
Trolls: Concerto Grosso
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Pooh:
Parsifal
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Pat
Coil: Steps
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Jaco
Pastorius: words of mouth
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Police:
Regatta de Blanc
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