Vitrone Maltempo - "Ancora quadri alle pareti"

2008

recensione di Alfonso Losanno


Il progetto Vitrone Maltempo è ambizioso ma realistico. Nasce dall’esperienza maturata singolarmente dai due (sono i loro cognomi a dare il nome, e scusate il gioco di parole, alla formazione) prima di diventare un duo e poi una band e soprattutto dall’esigenza, legittima, di dare sfogo alla creatività e ai sentimenti senza troppi sortilegi strutturali.
Gennaro Vitrone, 44 anni, ha una storia di vocalist e fondatore di cover band, come TRB e Nafta, ma si riconosce cantautore e dopo anni di rock e altro incrocia Pasquale Maltempo, 36 anni, musicista, pianista e arrangiatore, con trascorsi anche sanremesi. Dal 2000 in pratica i loro destini artistici si intersecano a tal punto da arrivare a un nome unico, frutto dell’unione dei loro cognomi e del loro affiatamento. Negli anni si aggiungeranno alla band vari ottimi strumentisti fino al 2008 quando nasce “Ancora quadri alle pareti” e, in questa estate 2009, il loro primo dvd live di quel disco. E’ presto detto che così come sono nate, nonostante gli sforzi per amalgamarle, ci sono più anime in Vitrone Maltempo. Una è quella di una sensibilità, viva e palpabile, che ha bisogno assoluto di esprimersi, che deve affinare magari i suoi canali giusti per venire fuori, ma intanto ha impellente necessità di “essere”.
Questo legittima il lavoro e lo rende d’imperio degno di ogni rispetto. E’ come quando conosciamo qualcuno che stimiamo oltre l’inquietudine che lo rappresenta. Gli diamo atto del lavoro e del percorso che sta facendo.
Ma ecco che subito dopo la forma canzone che la band si è scelta in questo progetto è complessa e non sempre facile da definire. Ed è questo “esperimento aperto” una delle altre anime di cui racconta questo dvd. La forza di Vitrone Maltempo è fuori discussione (un bell’esempio è il pezzo “Monako”): come non notare il basso insinuante e significativo di Nicola Russo, il vigore metronomico di Peppe Vertaldi alla batteria, l’inesauribile e accattivante tromba di Almerigo Pota, la “mancina” verve della chitarra di Gianpiero Cunto, e tutto il lavorìo certosino di Pasquale Maltempo alle tastiere, e le melodie e la voce di Gennaro Vitrone?
Gli arrangiamenti spesso riescono a essere sontuosi e sublimanti, specie quando tutti uniti in un libero sforzo creativo ricercano il miglior risultato possibile per quel tipo di forma canzone, in bilico fra la vena autoriale e l’impianto formativo di tipo rock elettrico.
La variante post-pop scelta dai due a volte ricorda, absit iniuria verbis, quella dei primi Tiromancino, anche se l’artista che per sensibilità e innovazione più sta nell’inconscio di Gennaro Vitrone è Pacifico. E si sente, anche se l’esito che al nucleo originario del pezzo ci mettono tutti gli altri non è sempre così scontato. Simpaticamente Gennaro Vitrone dice che “oggi nella musica non c’è più niente da inventare” ma certamente questo “Ancora quadri alle pareti live” può dare un’idea confortante della realtà, non solo casertana, di una musica che non si accontenta di perversi moduli televisivi ma ha il coraggio e l’ambizione di cercare di fare cose proprie e soprattutto di cercare di esprimere se stessi fino in fondo.
Il percorso è iniziato. I “primi” risultati si possono vedere e udire in questo dvd (ottima, tra l’altro, la produzione di Claudio Maltempo) e l’avviso a tutti quelli che amano la musica è chiaro: con i Vitrone Maltempo, sarà il caso di stare in campana.
Buon ascolto.

 

Vitrone e Maltempo

 

 

La copertina di "Ancora quadri alle pareti"

 

 

 

 

 

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