Tyre’n’Got,:Tyre’n’Got
(autoproduzione)
recensione di Max Pieri
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Tyre’n’Got, Tyre’n’Got, Autoproduzione, 2003.
Riferimenti stilistici abbastanza definiti guidano la musica autoprodotta dai Tyre’n’Got su questo CD dimostrativo d’esordio. Il quartetto partenopeo conferma la performance tenuta al recente Royal Rock Festival di Caserta: nu-punk di derivazione prevalentemente anglosassone con spruzzata di stelle e strisce. L’impressione generale è che la prova di sala sia giunta, purtroppo, con eccessivo anticipo sui tempi. Una buona timbrica vocale interpreta le liriche in maniera ispirata, tradendo, tuttavia, qualche incertezza. La musica, pur dotata di compattezza sonora e ben strutturata negli arrangiamenti, non brilla per originalità. Del resto è difficile far volare la fantasia quando 3 brani su 4 hanno la medesima tonalità (La minore) mentre nel quarto è solo un semitono a cambiare gli umori. Il giudizio finale rimane, comunque, sospeso. Se si ha passione e qualcosa da dire, è giusto maturare le emozioni fino in fondo. In questi casi la fretta non è una buona compagna perché la musica, seppure impalpabile, può essere spietata nel restituire frutti acerbi.
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