"Il
blues è il suono di un bambino che piange per la prima volta"...
dichiarava in una rara intervista italiana John Popper, cantante ed
armonicista dei Blues Traveler! Quel bambino sta per ritornare a
piangere nel nuovo lavoro dei Blues Traveler, che dovrebbe uscire il 17
aprile. L'incredibile jam band di John Popper manca all'appello
discografico dai tempi di "Strainght on till morning" ('97) e
dall'ora non ci sono stati motivati spunti per riproporsi on the road, ma
solo un mucchio di guai tra cui la scomparsa del bassista Bob Sheean.
I
Blues Traveler sono una straordinaria realtà americana (ancora
incontaminata dalle nostre parti) celebri per le indemoniate e infinite
jam proposte ai loro concerti. Il loro sound si avvicina stilisticamente
alle esperienze di gruppi come Led Zeppelin e Grateful Dead ovviamente con
la giusta dose di blues .
Le
gesta dei Blues Traveler hanno inizio nel 1983 nella piccola cittadina di Princeton
nel New Jersey e solo con il loro trasferimento a New York la band inizia
a guadagnarsi una rispettosa posizione nell'ambito del circuito blues. Nel
1990 esce il loro primo album l'omonimo "Blues Traveler"
distribuito dall'etichetta A&M (fedele casa discografica dei Traveler)
e iniziano a crearsi una forte attenzione tra il pubbico yuppies
metropolitano. "Blues Traveler" è un 'album ricco di
contenuti e di ottimi brani che andranno a caratterizzare i loro concerti:
su tutti si distinguono Alone, tormentata e intima, e l'intensa 100 Years.
Appena trascorso un anno che arriva il graffiante "Travelers And
Thieves" con la viscerale e improvvisata Mountain Cry a sigillo di un
buon secondo album...tra gli ospiti figura il grande Gregg Allman
degli Allman Brothers. Il 1993 invece è l'anno della resa dei conti per i
Blues Traveler, che sfornano l' impetuoso "Save His Soul".
L'album entra di botto nella Top 100 americana e negli indici di
gradimento della critica specializzata europea. L'album contiene la
grintosa Love And Greed e una lunga jam-song Whoops. Segue il successo
soprattutto per le loro infuriate esibizioni nei grandi raduni estivi, da
qualcuno paragonate a quelle degli Allman Brothers negli anni 70.
Nel
'94 vede la luce l'ultra decorato "Four" che in breve
tempo conquista ben cinque dischi di platino e i Blues Traveler entrano
nel limbo commerciale delle grandi star. L'album di facile presa per la
presenza di ben due brani di facile consumo radiofonico : "Runaround"
e "Hook"...ma contiene un gioellino di autentica bellezza la
sincopata "Crash Burn", dove armonica, basso e chitarra girano a
mille! Ormai pieni protagonisti insieme ai Phish di Festival e di
richiestissime partecipazioni i Blues Traveler come per rituale pubblicano
un sostanzioso live "Live From The Fall" (per la critica l'alter
ego degli anni '90 a quello che era stato "At The Fillmore East"
degli Allman Brothers Band negli anni 70) . Bella testimonianza della
forza live di una band che ritrova sul palco con naturalezza la propria
vera identità. Ho visto nella rassegna Salerno Blues 97 in
compagnia di Jimmy Varghan, proprio il fratello di Stevie Ray,
quanto sono sconvolgenti i Blues Traveler sul palco, una vera forza della
natura ...e ho anche un bellissimo ricordo di quella folgorante serata:
l'armonica di John Popper, una Hohner Special 20. Dopo questo periodo
fortunato, l'album "Four" ha abbondantemente superato i sei
milioni di copie vendute, arriva "Strainght on till morning"(estate
'97). Nell'album si evince l'indubbia crescita artistica di tutta la band,
anche se è sempre inevitabilmente John Popper a fare la differenza. I
miei brani preferiti di questo Strainght on till morning (condivisi
in pieno anche dal mio compagno d'avventura Romualdo) sono "Carolina
blues", effervescente blues magnificamente strutturato, e la nervosa
e funkeggiante "Business as usual". Seguiranno diverse
difficoltà per la band nell'agosto del '99 muore per overdose il bassista
Bobby Sheenan e nello stesso anno John Popper in seguito a problemi
cardiaci subisce un delicato intervento di angioplastica. Durante il '99
viene pubblicato "Zygote" opaca prova solista di John Popper a
malapena distribuita in Italia. E dopo il grande tormentone sembra
rifiorita l'ispirazione in casa Traveler con l'uscita tra qualche
settimana del nuovo album. A sostituire al basso Bobby Sheenan ci sarà
Tad Kinchla, fratello del chitarrista Chan Kinchla e in formazione
comparirà anche un nuovo pianista Ben Wilson. L'album prodotto da Matt
Wallace (già produttore di R.E.M. e Nirvana) potrebbe intitolarsi
semplicemente Bridge (vedi foto probabile copertina) ad accorciare
"Bridge Out Of Brooklyn" titolo originale.
Insieme
al nuovo album di Nick Cave quello dei Blues Traveler è tra i più attesi
della stagione.
(Colgo
l'occasione per ringraziare Luca Valzania per la tempestiva segnalazione
sul rinvio in data 27 marzo del doppio live di Ben Harper.
Consiglio
di andare a visitare il suo sito dedicato ad Harper:
Ben
Harper Italy www.benharperitaly.net
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"I'm more afraid of living than I am scared to die". (Ben Harper)
)
Una
curiosità, ecco i 5 dischi che l'armonicista ritiene di fondamentale
importanza:
"Electric
Ladyland" di Jimi Hendrix, "Stockolm 1960" di Miles Davis
& John Coltrane, "Sgt Pepper" dei Beatles, il quarto album
dei Led Zeppelin e la quinta sinfonia di Beethoven.
© "Caserta
Musica & Arte"
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I Blues Traveler sono una band a me molto
cara. In Italia sono stati una sola volta per una sola data a Salerno
blues nel 97 ed io naturalmente c'ero...ho anche l'armonica, custodita
gelosamente, di John Popper! Queste sono foto del concerto di Salerno
Blues 97, loro unica data europea.
Sotto una memorabile una foto dei Blues
Traveler con Jerry Garcia dei mitici Grateful Dead.
Sotto: John Popper alla chitarra ... bella!
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