Come
di consueto, anche quest'anno a Natale, le case discografiche propongono sul
mercato i soliti greatest hits, mettendo insieme i brani piu noti di famosi
autori e quest' anno alla tradizionale offerta natalizia non si è sottratto
nemmeno Lenny Kravitz: la formula è la solita, grandi successi e
qualche brano inedito, il tutto per confezionare un'infelice idea regalo.
A mio parere si poteva
tranquillamente pubblicare un bel live!!! Dopo 11 anni dall'esordio
Lenny si trova a fare i conti con una bella operazione commerciale,
un'accozzaglia di singoli gettonatissimi dalle radio di tutto il mondo,
messi insieme per la gioia dei nuovi fans! Rimpiango in prima persona i
tempi d'oro del passionale "Let love rule" (dal
quale sono stati scelti per la raccolta appena due brani). Come
dimenticare quei giorni trascorsi, durante un freddo novembre del '89,
a peregrinare alla ricerca di Let love rule, vinile
consumato fino all'inverosimile dal mio piatto Thorens . "Dischi
consumati dischi amati". Mi lasciai conquistare da quella sua
miscela di rock'n'roll, di schizzi di psichedelia, di spinte
di rhythm and blues e di intenso funky, ma soprattutto da quella sua
singolare allergia all'ipertecnologico, sintetico e pulitino
dell'odierna musica pop. Il successo non tardò ad arrivare ( Let love rule
fu premiato con dieci dischi d'oro) anche se bisogna dirlo che la fortuna è
sempre stata sua grande alleata. (Il padre di Lenny, ex produttore del
network NBC, e la madre, Helen Willis la famosa grassona del serial
televisivo I Jefferson, misero a disposizione fin
dall'infanzia la loro nutrita collezione di dischi e un bel piano
appartenuto a Duke Ellington). Il mio interessamento per Kravitz
proseguì con il suo capolavoro per antonomasia "Mama Said", che
conteneva la bella "Always on the run" con
tiratissimi riff di chitarra (alla chitarra partecipava in modo
apprezzabile Slash, chitarrista dei defunti Guns'n'Roses). Kravitz
dimostrò ancora talento da vendere con "Are You gonna go my way "
terzo album uscito nella primavera del '93. Riuscii ad apprezzarlo dal vivo
a Milano il 12 giugno del 93 unica data italiana del memorabile
tour con lo straordinario supporto di Robert Plant (cantante dei
Led Zeppelin)...davvero incredibile!!!! Negli anni successivi è
arrivato "Circus" ('95)... con il singolo ironico "Rock'n'roll
is dead" che parodisticamente portava i primi segnali di
cambiamento alla prolifera produzione di Kravitz! La redenzione
è poi maturata nel '98 con l'album "5", dove l'uso dei
campionatori e delle tecnologie ha ingoiato anche colui che si era mantenuto fedele
ai suoi indispensabili vecchi Marshall e alle sue consumate Gibson, ormai
quasi dimenticate! E oggi sinteticamente è possibile ascoltare Kravitz
in questa incompleta antologia, dove a "Black Velvetten" e "Heaven
Help" potevano essere scelte "Rosemary" o
"Sister" (tra le più belle ballate scritte da Kravitz),
oppure la travolgente "be" brano ipnotico del 1°
album o "Field of Joy" tratto da Mama said. Il
mio in fondo è un appello ad ascoltare e a scoprire il vero Lenny
Kravitz.