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I Platani di Viale Carlo III

Il Platano di S. Leucio

Platano in P.zza S. Donato, Sala


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Testimonianze di Caserta, gia' Regina dei platani

Gli alberi secolari di Caserta

Articolo di Lorenzo Di Donato

La giornata primaverile, la voglia di porre termine ad una forzata clausura, l'occasione di una notizia che ricordava gli antichi platani, la mente di un non piu' giovane rincorrente i tempi che furono e... i ricordi si sono concretizzati in immagini ed in questo scritto.
Dalle prime foto accluse e' possibile constatare quanta parte di Caserta fosse ornata di platani secolari ancora nel dopoguerra: essi erano stati fatti piantare dai Borboni nel '700 lungo alcune strade del Comune di Caserta. Ricordo i vialoni che portano a Napoli ed a Capua fatti costruire dai Borboni per collegare la Reggia a Napoli, che era e resto' la capitale del Regno di Napoli, ed alla piazzaforte di Capua, perche' le truppe li' acquartierate potessero rapidamente arrivare alla Reggia di Caserta in caso di necessita'. Durante i mesi primaverili ed estivi il ricco fogliame dei platani formava una cupola di verde compatta; la vegetazione fittissima dava ombra a tutta la strada, che era divisa in tre corsie: quelle laterali in terra battuta per carozze e carri, quella al centro per il traffico auto, molto scarso o quasi inesistente allora.

E mi e' dolce ricordare quando, con i miei fratelli, andavo a Casagiove a far visita ai compari di battesimo della mia sorella piu' piccola, a piedi naturalmente: partivamo dalla nostra casa in piazza sant'Anna e percorrevamo via Verdi per sfruttare poi l'ombra dei platani che erano davanti alla Stazione ferroviaria. Raggiungevamo quindi il Vialone per Capua, e, costeggiando l'Ospedale Militare, arrivavamo a destinazione. Facile, no? Non facile, ma certamente bello e divertente per noi discoli. Per arrivare a Casagiove ci mettevamo piu' di un'ora perche' lungo la strada c'era un turbinio di fiorellini bianchi che cadevano dai platani, mettendo in evidenza i raggi del sole che filtravano tra il verde e alle volte riempivano naso e gola procurando difficolta' respiratorie. Dovevi fermati a liberare le vie respiratorie con starnuti e colpi di tosse. E poi subito a riprendere a giocare a nascondino tra i platani e, se d'improvviso la nostra attenzione era richiamata da un sasso rotondo o da una "buatta" di alluminio, una piccola partita a pallone (!?) non ce la facevamo scappare.
E cosi' vario e divertente era anche il ritorno a casa.

Di quella ricchezza non e' rimasto che nulla se si eccettuano i due antichi platani che fanno bella mostra di se' a Sala ed a san Leucio. riportati anche nell'elenco degli alberi monumentali dell'Assessorato Agricoltura e foreste della Campania.
Si, perche' lo spettacolo meraviglioso dei platani era un tempo anche a Sala ed a san Leucio, lungo la strada congiungente i due antichi Casali, che percio' e' denominata ancora oggi "Viale degli antichi platani". Di essi nulla e' rimasto, se si eccettuano, come detto, l'antico platano di san Leucio e quello di Sala.
Il platano a san Leucio e' in Piazza della Seta ed e' detto "Grande vecchio", cosi' come recita la tabella apposta davanti al platano dal Comune di Caserta, e rappresenta un esemplare superstite di quelli che Ferdinando II di Borbone fece piantare nel tenimento di San Leucio nell'anno 1841. Anche il platano situato in largo San Donato, e detto "platano di san Donato", risale agli stessi anni e, a mio parere, deve il nome all'essere stato piantato nella piazzetta antistante la cappella che custodiva e custodisce le reliquie di san Donato, alla fede che il Borbone aveva in san Donato Martire le cui reliquie erano giunte a Sala per suo interessamento e perche' Confratello della Congregazione del SS.amo Rosario e delle Aniume Purganti.
I due secolari platani, che, come detto, sono l'unica testimonianza di Caserta citta' regina dei platani, sono ancora in buone condizioni: hanno una circonferenza intorno ai cinque metri e, quello a san Leucio, una ramificazione veramente spettacolare. "Il Grande vecchio" e' anche piu' alto del platano "san Donato" perché raggiunge i 15 metri di altezza.
I due platani, le due reliquie oserei dire, hanno 180 anni e possono avere ancora buona vita se si avra' cura di loro. 

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