Maria SS.ma di Gerusalemme di Bellona.
Il culto tra fede, storia e leggenda
Articolo e foto di Lorenzo Di Donato
In localita' san Pietro - poche case
lungo Via Triflisco, strada che porta da questa localita' a Bellona - noto una
diruta cappellina (foto 1) con un altarino (foto 2) dedicato ad una Madonna
della quale mal si legge l'immagine disegnata su una lastra scolorita e
scrostata dal tempo e dalle intemperie. Sull'altarino fiori secchi ed
immaginette di santi nonche' una stampa con l'immagine della Madonna col Bambino
Gesu' seduto sul suo ginocchio destro ed una gran croce tenuta nella mano
sinistra. La stampa porta la dicitura "Maria SS.ma di Gerusalemme, Venerata il
Martedi' santo a Bellona". Anche sulla lastra si legge una gran Croce e quindi
e' facile dedurre che su di essa doveva essere stata dipinta la stessa Madonna e
la cappella doveva essere stata a Lei dedicata.
La cosa mi incuriosisce
subito perche', a Briano, a poco piu' di cento metri dalla mia abitazione, c'era
il convento dei Monaci di Maria SS.ma di Gerusalemme con annessa cappella
dedicata alla santa Vergine. La cappellina e' oggi in stato di abbandono mentre
il vecchio convento e' stato trasformato in edificio ad uso abitativo.
Dopo
pochi minuti arrivo davanti alla chiesa di Triflisco: mi fermo e chiedo
informazioni sulla cappellina e su Maria SS.ma venerata a Bellona a due persone
sedute nello spazio antistante la chiesa. Le cose da loro dette e quelle non
dette o dette con estrema confusione sollecitano ancora di piu' la mia
curiosita' per cui decido di cercare di dare ordine e completezza alle confuse
informazioni ricevute.
E ne e'valsa la pena.
3- la statua che si venera nella chiesa madre di bellona
La statua di Maria SS.ma di
Gerusalemme (foto 3), rifatta nel 1916 in quanto la prima di legno era stata
distrutta da un incendio nel 1915, e' nella chiesa Madre di Bellona, dedicata a
san Secondino.
Il culto per la Vergine e' molto forte e diffuso in Bellona,
dove Le viene tributata una grande festa della durata di otto giorni, festa che
ha il suo culmine nello svolgimento, il martedi' santo, di una solenne
processione per le vie del paese (tutte!). La Madonna in processione e' salutata
da spari di bombe carta e dagli squilli delle trombe che eseguono, da un balcone
che da' sulla chiesa, la marcia trionfale dell'Aida (chissa' perche').
Fin
qui nulla di speciale.
Ma, se si esaminano le cause di tanto amore per la
SS.ma Maria di Gerusalemme, si percorre un itinerario di fede, grazie ed eventi
accaduti quasi in un millennio.
5- il complesso convento e cappella sul monte Rageto
Infatti tutto inizio' nel lontano
1099. Riccardo II, principe di Capua, non aveva potuto partecipare alla prima e
vittoriosa Crociata indetta da Papa Urbano II per liberare il Santo Sepolcro di
Gesu' e la stessa Gerusalemme dalla dominazione dei turchi che l'avevano
occupata nel 1070, nonche' tentare arginare e controbattere la conquista
mussulmana di terre cristiane.
La crociata si era svolta negli anni in cui il
Principe Riccardo era impegnato nella guerra contro Landone, duca di Teano, che
lo aveva assediato in Capua. Ma nel 1099, appena vinta la guerra contro Landone,
Riccardo celebro' la sua vittoria e la conquista di Gerusalemme e del Santo
Sepolcro da parte dei Crociati facendo erigere sul monte Rageto (foto 5), uno
dei piccoli monti intorno a Bellona, una piccola cappella che intitolo' "Sancta
Jerusalem" in onore della citta' Santa che egli avrebbe voluto concorrere a
liberare dal dominio turco. Questa denominazione della cappella e' riportata,
nel 1109, anche in un documento di Roberto I, Principe di Capua, segno che la
piccola cappella fatta erigere da Riccardo II non era trascurata. Ma
successivamente, anche per la fine del principato di Capua (1156), assorbito dal
Regno di Sicilia, la cappellina venne sempre piu' trascurata si' da trovarsi in
uno stato di abbandono e rovina, da cui fu tolta dai necessari lavori di
restauro fatti eseguire dal bellonese Priamo Marra nel 1419. Il Marra fece anche
dipingere sulla parete sinistra della cappella una Madonna che sosteneva il
santo Bambino con la mano destra mentre impugnava una croce con la sinistra.
Questa e' la sacra immagine che ancora oggi e' tanto venerata a Bellona sotto il
nome di Maria SS.ma di Gerusalemme.
Purtroppo le continue lotte politiche che
devastarono il territorio campano provocarono un nuovo abbandono della cappella
che si ridusse in poco piu' di un secolo in rudere coperto, e nascosto, da
erbacce e rovi.
E nel 1534 avvenne il primo dei tanti fatti prodigiosi che si
attribuiscono alla SS.ma Maria di Gerusalemme.
Ella si servi' di una umile
fanciulla per dispensare grazie a chi l'avrebbe invocata così come Suo figlio
Gesu' si era servito di pescatori e peccatori per annunciare al mondo la sua
Parola: la santa Vergine apparve in sogno per ben due volte alla pastorella
Antonia Fusco, conosciuta in paese come testarda e linguacciuta, facendole
vedere dove era la cappellina e chiedendole di riferirlo ai bellonesi. Antonia
non se ne diede per inteso e percio' la Madonna, in una terza apparizione, la
fece diventare muta. Il che genero' grande meraviglia nei bellonesi che
conoscevano Antonia. Poi la Madonna riapparve ancora alla pastorella e le
ridiede la favella in modo che lei potesse finalmente rivelare l'accaduto, come
Lei desiderava e chiese ancora. Cosa che Antonia finalmente fece. Per i fatti a
lei accaduti fu subito creduta e la cappella, ripulita dalle erbacce e dai rovi,
divenne meta di un continuo pellegrinaggio dei bellonesi, degli abitanti i paesi
vicini e dei capuani, nei quali rinacque e si rafforzo' la profonda fede
religiosa in onore di Maria SS di Gerusalemme che fu dichiarata Protettrice di
Bellona insieme a San Secondino vescovo.
Nel 1548 avvennero altri fatti
prodigiosi e miracolosi attribuiti a Maria SS.ma di Gerusalemme: guarigioni di
storpi, di ciechi, di sordomuti. Per cui il clero ed il popolo dei fedeli
decisero di chiamare i frati dell'Ordine dei Servi di Maria a tenere vivo il
culto alla Vergine ed a custodirne la miracolosa immagine. Successivamente li
incaricarono di edificare un convento accanto alla cappella sul Rageto. Il che
avvenne anche per la generosita' di Roberta di Carafa, duchessa di Maddaloni,
che volle che al convento fosse annesso anche uno studentato per fanciulle con
annuo sorteggio di due doti per le giovani piu' povere.
Col passare del
tempo la chiesa sul Rageto fu oggetto di vari restauri e modifiche ed infine il
popolo devoto fece scolpire, nel 1805, una statua in legno della Vergine che, da
allora, veniva portata a Bellona ogni anno nel periodo pasquale e poi, con
solenne processione, veniva riportata sulla cappella sul Rogeto il Martedi'
santo. Ma, per effetto delle leggi eversive del 1809 che abolirono molti ordini
Monastici e soppressero molti monasteri nel Regno di Napoli, i monaci dovettero
abbandonare il convento e la statua della Vergine rimase nella chiesa di
Bellona. Purtroppo nel 1915 un incendio distrussse quella statua ed i bellonesi
ne fecero fare subito un'altra, non di legno pero'. Il vecchio convento fu
distrutto nel 1944 da un bombardamento alleato in quanto i tedeschi avevano
posto sul monte Rageto una postazione di cannoni a difesa del Volturno. Solo nel
1955 si procedette al restauro della cappella sul Rageto. Purtroppo pero', ed e'
storia di oggi, nel 1977 l'intero complesso costruito nei secoli sul monte
Rageto, detto dai piu' "monte di Gerusalemme", fu acquistato dal sig. Mario
Chiari che ha impedito in tutti i modi possibili che i bellonesi continuassero a
venerare la Vergine nella vecchia cappella a lei dedicata la' in alto.
Ma il
culto per Maria SS.ma di Gerusalemme non si e' per questo spento a Bellona.
6 - piccola cappella di Santa Maria di Gerusalemme a Briano
Io mi rammarico di tale divieto in quanto la cappella ed il convento sul Rageto, il convento e la piccola cappella di Santa Maria di Gerusalemme a Briano (foto 6)- oggi alla fine di via Gerusalemme ma situata sulla strada che collegava Briano con Puccianiello prima che essa fosse tagliata per la costruzione della Reggia di Caserta - ed il monastero con l'annessa Chiesa di Santa Maria di Gerusalemme in Napoli, in Via dei Pisanelli e quindi nel cuore della citta', fanno supporre che esse fossero luogo di sosta sulla via che i pellegrini percorrevano per imbarcarsi in un porto del Tirreno per raggiungere la Terra Santa.
E' molto azzardata questa mia
sensazione?
Mi conforta che altri la condividono.