La signorina Rosaria: mi manchera' tanto
Un piccolo omaggio ad una umile figura di Sala di Caserta, nel ricordo tra il divertito e commosso di Lorenzo Di Donato.
Articolo di Lorenzo Di Donato
Rosaria non ha
dato fastidio a nessuno ed in silenzio, sola soletta, e' andata dal Padre. Ora
la chiamo Rosaria, e non "signorina Rosaria", per non sentirmi rimproverare
ancora una volta "Io sono Rosaria, professo'!". Tento di immaginare la sua
felicita' quando il buon Gesu' l'ha accolta a braccia aperte anche perche'
quella gamba che le ha dato sempre fastidio, ma non l'ha mai fermata!, la
sentiva ormai leggera leggera. Finalmente.
E anche se siamo felici della sua
nuova dimora, con rammarico ci manca il suo essere onnipresente in Sala e nelle
varie associazioni parrocchiali, sempre a fare del bene oltre i limiti del suo
potere, sempre con generosita'. Penso che avra' tentato di vendere qualche
biglietto della ennesima lotteria anche lassu', al buon Gesu', cosi' come faceva
con tutti, qui a Sala. Mi sembra di sentirla ancora : "Jammo, professo'! Datemi
tre euro pe' chistu biglietto!". A volte la provocavo: "Non lo voglio, signorina
Rosaria!". "Io sono Rosaria!", mi rispondeva piccata per la "signorina" e delusa
di aver mal riposto in me la sua fiducia per l'acquisto del biglietto della
lotteria. Il piu' delle volte facevamo pace perche' successivamente,
incontrandola, chiedevo "Signori', avete ancora un biglietto?". E lei, di
rimando, senza piu' rimproverarmi della "signorina", mi rispondeva sorridendo:
"Eccolo qua, lo tenevo conservato per voi!". Dopo la transazione, mi sembrava
che camminasse piu' leggera. Ed anche io!
Si, mi manchera' tanto "la
signorina Rosaria". Spero proprio ardentemente di andarmi a comprare lassu', da
lei, ancora un biglietto della lotteria.