6° Festival Internazionale del Film di Roma
I nostro inviati alla kermesse che si è svolta a Roma
Articolo e foto di Shadi Zabihian e Christian Quacinella
Si è conclusa ufficialmente venerdì 4 novembre la sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma e Casertamusica ha monitorato l'intera manifestazione che ha coinvolto, quest'anno più che mai, gran parte della capitale (tutti i film presentati all'Auditorium sono stati riproposti contemporaneamente dai cinema Embassy e Moderno). Nonostante l'impressione generale che circolava al debutto di questa edizione e che vedeva l'atmosfera un po' sottotono, forse per l'assenza di numerosi divi hollywoodiani, la manifestazione ha saputo regalarci momenti di alto e “altro” cinema, soprattutto grazie allo sguardo attento e alla sensibilità nei confronti di alcune tematiche talvolta particolarmente scomode; penso ad esempio ad un film presentato nella sezione L'Altro Cinema Extra, “How to die in Oregon”, documentario di Peter Richardson che con pudore e discrezione riesce a mostrarci le vite dei malati terminali che decidono di ricorrere alla pratica del “suicidio assistito”, diritto riconosciuto nello stato americano dell'Oregon. Ieri nelle sale cinematografiche dedicate alla manifestazione si potevano rivedere i film vincitori di questa edizione del Festival: “Un cuento chino” di Sebastián Borensztein si è aggiudicato sia il Marc'Aurelio al miglior film che il premio del pubblico; il Marc'Aurelio per il miglior documentario è andato invece a “Girl model” di David Redmond e Ashley Sabin , presentato nella sezione che forse più di tutte è la perla di questo Festival: L'Altro Cinema Extra. I premi al migliore attore e alla migliore attrice sono andati rispettivamente a Guillaume Canet per la sua interpretazione in “Une vie meilleure” di Cédric Kahn e a Noomi Rapace per “Babycall” di Pål Sletaune. La cerimonia di premiazione presentata da una frizzante Francesca Inaudi non ha visto in nessun modo protagonista il cinema italiano nonostante la partecipazione di diversi registi nostrani, Giuliano Montaldo con “L'industriale”, Roberto Faenza in trasferta americana con “Someday this pain will be useful to you”, Pupi Avati che ha presentato “Il cuore grande delle ragazze”, Marina Spada con “Il mio domani”, Pippo Mezzapesa in concorso con “Il paese delle spose infelici” e Ivan Cotroneo con la commedia agrodolce “La kriptonite nella borsa”. Quest'anno il Marc'Aurelio Acting Award che nelle scorse edizioni ha visto protagonisti Sophia Loren, Al Pacino, Meryl Streep e Julianne Moore , è andato a Richard Gere, sessantaduenne affascinante che continua a far sognare donne di tutte le età.
Il divo hollywoodiano, in conclusione della conferenza stampa in cui
ha parlato principalmente del suo amore per la famiglia e per i suoi maestri
buddisti, ha fatto un piccolo regalo a Casertamusica: dopo essere venuto a
conoscenza del nostro portale ha lasciato con piacere un autografo ricordo sul
nostro logo.