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Salviamo Carditello: appello a Caldoro e Napolitano

Associazioni e cittadini in stato di agitazione per bloccare la vendita dell’asta del sito

Comunicato stampa

sabato 12 febbraio, dalle 15.00 alle 19.30: Sit-in presso Real Sito di Carditello, un bene comune da tutelare

Dopo le scioccanti notizie apprese dai giornali in merito alla messa all'asta del sito voluto da Carlo di Borbone e realizzato dall'architetto Francesco Collecini nella seconda metà del 700, invitiamo la società civile tutta a manifestare il proprio sdegno per l'ennesimo atto teso a svalutare i beni artistici ed architettonici sul già martoriato territorio di Terra di Lavoro. La società civile tutta è invitata a prendere parte, a partire dalle 15.00 del giorno 12 febbraio 2011, al sit-in all'ingresso dell'entrata alla Reggia di Carditello, sita nelle campagne della città di San Tammaro.

Sul sito sito web www.Firmiamo.it è ospitata la petizione "Salviamo Carditello. Tesoro d'Italia.Patrimonio dell'Umanità". Firmiamolo tutti!

NAPOLI - Quella che sembrava una triste previsione, è oggi una tragica realtà. Il giorno 27 gennaio u.s., infatti, dopo che a dicembre era stato nominato il custode giudiziario, il giudice dell’esecuzioni immobiliari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha fissato le due udienze per la vendita all’asta del Sito Reale di Carditello: il 20 ottobre e il 10 novembre. La base d’asta di partenza è fissata per 25 milioni di euro, ma non è escluso che le due udienze possano andare deserte per far si che si possa ulteriormente abbassare il prezzo.
Cadono, così, nel vuoto le numerose iniziative di sensibilizzazione verso le istituzioni politiche nazionali e locali che cittadini e associazioni in questi anni hanno promosso per evitare la perdita di un bene culturale di eccezionale valenza storica e culturale.
Il rischio concreto, a questo punto, è quello che Carditello possa finire in mani private, poco raccomandabili, ed essere così negato alla pubblica fruizione e al rilancio del territorio provinciale di Caserta, già martoriato da diversi decenni da situazioni di degrado, sfruttamento selvaggio e inquinamento ambientale.
L’Associazione Onlus Siti Reali, da tempo impegnata nella campagna di sensibilizzazione SALVIAMO Carditello, lancia un nuovo appello affinché si scongiuri definitivamente la perdita di uno dei gioielli dell’architettura neoclassica, simbolo dell’illuminismo europeo, tesoro d’Italia e patrimonio dell’Umanità, come recita lo slogan della campagna, in cui sono state scritte pagine importanti della storia dell’agricoltura del Mezzogiorno. Se ciò, tra l’altro, accadesse nell’anno dei festeggiamenti dell’unità d’Italia, sarebbe ancora più grave perché dimostrerebbe che di fatto esistono due Italie, quella che recupera la reggia di Venaria al nord e quella che abbandona ad un tragico destino la reggia di Carditello a sud.
«La vicenda di Carditello - dichiara Alessandro MANNA, presidente dell’Associazione Onlus Siti Reali - è oggi questione squisitamente politica e riguarda in particolare la nuova giunta CALDORO che da marzo 2010 si è insediata al Palazzo di Santa Lucia. Il Presidente Stefano CALDORO dovrebbe chiedere il differimento della data d’asta e contemporaneamente convocare un tavolo per affrontare sia la questione debitoria del Consorzio di Bonifica del Volturno, attuale proprietario del sito che, oltre ad avere debiti con la società SGA del Banco di Napoli, vanta crediti con la Regione Campania e con diverse amministrazioni comunali, sia la questione della proprietà di Carditello, considerando che nel 2007 l’ente di Santa Lucia ha approvato una legge che stabilisce l’acquisizione al patrimonio regionale della reggia di Carditello da pagare in tre annualità, anche se in questi quattro anni la norma è stata completamente disattesa e mai un euro è stato versato. La Regione Campania - prosegue inoltre Alessandro MANNA - ha già individuato alcune funzioni turistico-culturali, scientifiche e produttive da insediare a Carditello, indicando il Real Sito come uno dei poli di sviluppo del grande progetto di risanamento ambientale dell’area vasta dei Regi Lagni, già avviato da alcuni anni e su cui si attende di sapere quale percorso intende seguire la nuova giunta CALDORO. E’ chiaro - conclude Alessandro MANNA - che un tavolo di risoluzione e rilancio del Sito Reale di Carditello non potrebbe prescindere dalla presenza di altre istituzioni del territorio come il Ministero per i Beni Culturali, la Provincia di Caserta, la Camera di Commercio di Caserta ed i comuni dell’agro aversano, capuano e casertano, primo fra tutti il Comune di San Tammaro. Così come sarebbe assolutamente opportuno coinvolgere le due università di Caserta e di Napoli, che posseggono nei loro cassetti studi e progetti di riqualificazione del sito borbonico, ed ovviamente il mondo imprenditoriale - si pensi al Consorzio di Tutela della Mozzarella campana - sul modello di quanto sta avvenendo in questo momento per il Colosseo e gli Scavi di Pompei. Tra l’altro, l’Associazione Onlus Siti Reali da anni propone di integrare Carditello in un progetto più ampio di creazione di un distretto culturale dei Siti Reali campani in un ottica di sviluppo culturale, turistico e territoriale».
Non sembrano essere molte, dunque, le strade praticabili per garantire la proprietà pubblica del sito e per cogliere l’occasione di far diventare Carditello una grande opportunità di rilancio e sviluppo del territorio casertano e regionale. Dopo la notizia delle date dell’asta l’Associazione Onlus Siti Reali si è incontrata con altre organizzazioni presso Carditello per programmare prossime iniziative di protesta e agitazione per sollecitare l’intervento della politica. Intanto prosegue la raccolta firme tra i cittadini anche sul sito web www.firmiamo.it/salviamo-carditello e a breve l’Associazione rivolgerà un accorato appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affinché nella delicata questione di Carditello sia garante del rispetto, da parte delle istituzioni pubbliche, dell’articolo 9 della Costituzione per la tutela del prezioso bene culturale italiano.

INFO carditello.wordpress.com

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