Casertavecchia: danni agli affreschi della chiesetta di San Rocco
Casertavecchia (ce), ancora un pezzo del nostro patrimonio perduto
Articolo e foto di Lorenzo Di Donato
La piccola cappella di san Rocco è lì, all’incrocio tra le strade provenienti da Caserta e da Sommana, da almeno quattrocento anni a custodire gelosamente il culto che i casertani del monte hanno per il Santo che nel XIV secolo percorse l'Italia curando e soccorrendo quanti venivano colpiti dall'epidemia di peste, che allora imperversava un po' dappertutto. Gli almeno quattrocento anni di vita della chiesetta sono testimoniati dalla piccola lapide posta alla sinistra dell'ingresso datata 1635, che invita il fedele a fermarsi ed ad innalzare la sua preghiera a san Rocco, a san Sebastiano o a Maria.
Chiesa di s. Rocco
La Cappella fu voluta dagli antichi casertani proprio per impetrare da san Rocco la sua protezione ed edificata lì proprio perché fosse a guardia del borgo e dei suoi abitanti onde essere costantemente preservati dal flagello della peste, così spaventosa e desolante. Ancora oggi il 16 agosto, festività di san Rocco, viene celebrata in essa la santa Messa in onore del Santo a cui non fanno mancare la loro sentita partecipazione semplici devoti e fratelli della Congregazione del SS.Sacramento e del Monte dei Morti di Casertavecchia.
Affreschi rovinati
All’interno apparivano, fino ad un paio di anni fa, affreschi risalenti al 1600 e 1700. Oggi, purtroppo, debbo amaramente constatare che gli affreschi della parete a sinistra dell’ingresso della chiesetta e del corrispondente soffitto sono andati perduti per una infiltrazione di acqua dal tetto sovrastante che è stato restaurato un paio di anni fa. Mons. Don Pietro De Felice, parroco di Casertavecchia, mi ha riferito che queste infiltrazioni si sono manifestate dopo gli interventi di restauro del tetto della chiesetta. Come è stato possibile procurare quest’altro danno ai beni architettonici e storici di Casertavecchia senza che venissero presi tempestivi provvedimenti di salvaguardia di essi per me rimane incomprensibile, così come mi appare incomprensibile lo stato di abbandono della chiesetta. Non bastavano, al Santo, le piaghe che il Signore gli inflisse? Non c’è proprio nessuno che abbia a cuore la nostra storia, le nostre radici?