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Finalmente! Sono in ferie a…Caserta

Casera, agosto 2009

Articolo e foto di Lorenzo Di Donato

Da anni ho scelto di fare le ferie a… Caserta. Solo una diecina di giorni, purtroppo. Dal dieci al venti agosto ho la città tutta per me ed è una goduria percorrerla in lungo ed in largo senza avere la visuale dei bei palazzi ottocenteschi ostacolata dal traffico caotico, senza il pericolo che un motorino mi tagli la strada o mi aggredisca alle spalle, senza tossire per l’aria inquinata dagli scarichi delle auto e dei motorini. Anche le cacche dei cani sui marciapiedi sono diminuite fortemente! Peccato solo che debbo stare bene attento ai marciapiedi non curati, alle numerose buche delle strade e tenermi sufficientemente lontano da bidoni di spazzatura non ancora prelevata.
Ma anche così Caserta appare più tranquilla, più bella, più vivibile: basta non andare troppo per il sottile.
E si fanno incontri con persone e cose, altrimenti impensabili.
Domenica scorsa, intorno alle dieci, entro nel Corso Trieste da via San Giovanni: quasi deserta la strada, deserto del tutto il Corso Trieste, tanto che sobbalzo all’esclamazione “Ah, siamo almeno in due, stamattina!” che un cinquantenne ciclista mi rivolge sopraggiungendomi alle spalle. Mi sorride; gli sorrido. Guardo verso il Monumento ai Caduti: eravamo proprio solo noi due.
Negozi chiusi, naturalmente. E’ domenica, mi dico!
Ma lunedì mattina, la mia città è ancora spopolata e tanti negozi sono chiusi, con cartelli che segnalano il motivo della chiusura: per ferie, naturalmente. E sono colpito dalla varietà di questi cartelli, in forma e contenuto, tanto che la mia passeggiata si fa più lenta e anche innaturale, perché vado a zig-zag per le strade, con i continui mutamenti di percorso dovuti alla mia voglia di leggere i cartelli affissi nei negozi chiusi “per ferie”.
E così c’è il cartello scritto a mano, forse all’ultimo istante e con l’impazienza di farla finalmente e temporaneamente finita con il lavoro, ma anche il cartello in cui i giorni di ferie sono segnati sotto un paesaggio marino, con tanto di palma, ombrellone e sedia sdraio: tié.
C’è il cartello dello lo sportivo, che al mare se la spassa giocando a pallamano con dolci e formose fanciulle; quello che non dimentica i suoi clienti, augurando anche a loro buone vacanze ed anche il cartello che, con l’immagine del bel Parco della Reggia di Caserta, non dimentica le nostre bellezze.
Per chiudere, segnalo due cartelli “per ferie” molto curiosi. Il primo è quello posto dal parroco in una nostra chiesa parrocchiale che segnala a luglio ed agosto la soppressione della santa Messa festiva delle dodici (necessità del parroco di un poco di riposo o poca voglia di dire Messa per pochi fedeli?) e quello che annuncia “aperto tutto il mese di agosto” con tanto di sole con gli occhiali…da sole. Guardo l’insegna del negozio “Lotto ed Enalotto” e capisco: con questi incassi extra per la mancata vincita multimiliardaria “Parigi vale bene una Messa!”.
No, signor parroco, non l’ho con lei!

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