|
|
S. Leucio, 17 Maggio. Quando Ferdinando di Borbone affidò dall’architetto
Collecini la costruzione del Real Sito di S. Leucio, antica riserva di caccia,
aveva in mente una vera e propria cittadella, Ferdinandopoli, quasi una città
ideale, con un proprio Codice di leggi, macchine per la lavorazione della seta,
una scuola, case, tutte uguali, per la colonia stabile dei lavoratori.
Il suo progetto, purtroppo, fu realizzato solo in parte: chissà se avesse
previsto anche una sede per ospitare poeti e scrittori del regno, proprio come
è accaduto ieri sera.
Da questo “abbozzo” di cittadella, meravigliosa nella sua misurata architettura
e per lo spettacolo mozzafiato che offre nelle giornate limpide, quando si può
ammirare il golfo di Napoli, da qui, dicevamo, è partita infatti la LXI
edizione del Premio Strega…quasi contemporaneamente ad un'altra partenza,
quella del giro d’Italia, che, sempre nel nostro territorio, a Teano ha
tagliato il nastro d’avvio.
Promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, in collaborazione con il
Liquore Strega, quest’anno il Premio gode anche del contributo del Ministero
degli Affari Esteri: i primi 5 libri finalisti saranno infatti tradotti negli
Istituti italiani di cultura di Bratislava, Bucarest, Budapest, Praga e Sofia
per poi essere divulgati nell’Est europeo.
A fare da madrina alla manifestazione Tiziana Panella, assessore alla cultura
della nostra provincia, insieme al sindaco Petteruti, al presidente De
Franciscis e al senatore Maccanico. Gremita la sala, con nostro grande piacere.
Tredici i concorrenti presentati da tre nomi ben noti al pubblico di lettori:
Diego De Silva, Valeria Parrella, Francesco Piccolo. Con loro abbiamo
cominciato il nostro viaggio tra tante storie, tutte diverse, tutte
affascinanti.
Abbiamo incontrato una nonna sarda che racconta alla nipotina della sua vita,
dei suoi amori, del suo “mal di pietra”, che sarà la causa di una tardiva e
insperata felicità; abbiamo conosciuto, in una landa abbandonata, un padre e un
figlio, legati indissolubilmente da un affetto che li porterà a scelte
drammatiche, ai margini della vita; e poi, siamo andati in Maremma, nella casa
di una famiglia di coloni, abitata da due fratelli in cerca di un futuro e di
progresso; dopo ci è sembrato di specchiarci nell’acqua delle risaie dove ogni
cosa si confonde per acquisire una nuova dimensione; siamo divenuti anche noi
parte di un mondo fantastico, popolato da granchi, coralli, gabbiani, che si è
animato insieme a creature strane, ai limiti della follia; abbiamo letto
lettere mai spedite di un artista fallito ad un amministratore di un condominio
appestato da una puzza nauseabonda; siamo stati catturati da ricordi che
muoiono a conclusione di un sogno e dalla voglia di un futuro da vivere; ci è
sembrato di udire gli spari della guerra civile che fa da sfondo a storie
d’amore e di utopie; abbiamo accompagnato un bambino rom e il suo eroe Tex
Willer, grazie al quale imparerà a parlare e a scrivere con un linguaggio tutto
suo, attraverso tutta l’Europa, per andare alla ricerca del nonno; ci siamo
lasciati accarezzare dalla neve che ovatta tutto e apre a mondi mai immaginati;
siamo saliti anche noi in una stanza al piano di sopra e conosciuto una ragazza
persa nel silenzio insostenibile della sua casa; abbiamo parlato con cinque
donne, diverse per età, per scelte, unite dalla sfida alla vita,
dall’imprevisto che scuote la banalità della vita che si fa mistero.
E poi mille altri personaggi e mille altre storie che ruotano intorno al
meraviglioso mondo della scrittura: personaggi che -come diceva Pirandello-
sono “creature vive di una vita propria”, indipendenti da chi li ha creati:
nella scrittura essi vivono in eterno le loro aspirazioni, i loro drammi, le
frustrazioni, gli amori.
“Beato chi questi libri non li ha ancora letti”, ha detto De Silva-, e noi
concordiamo: l’inizio di una lettura è sempre l’inizio di un sogno, di
un’evasione: è uno sguardo intenso sulla vita che scorre via rapida, mutevole,
sfuggente, solo per un attimo catturata dalle pagine di un libro. |
|
|
da sx: ass. Panella, F. Piccolo, V. Parrella e D.
De Silva
La sala gremita e le autorità
Elena Varvello
Rosella Postorino
Carola Susani
Foto e testo, ove non
diversamente specificato, © Casertamusica
Diritti riservati
|