Le “infiorate” del Corpus Domini

Ieri come oggi la devozione si manifesta anche con i colori e i profumi dei fiori

Articolo e foto di Lorenzo Di Donato


(pubblicato il 24 Giu. 2006) La festività del Corpus Domini, celebrativa del mistero eucaristico, è molto antica in quanto si celebra in tutta la Chiesa dal 1264. Se una volta la festività era senz’altro associata al Mistero della transustanziazione, oggi per lo più viene collegata alle “infiorate” ed alle Sagre, insistendo particolarmente sugli aspetti spettacolari o folkloristici di esse.
E’ festa antica, dicevo, con un ufficio festivo comprendente il famoso "Pange lingua gloriosi corporis mysterium" di particolare bellezza risalente a s. Tommaso d’Aquino e il solenne "Te Deum".
La processione del Corpus Domini fu generalizzata nel secolo XIV e il rituale, a leggere le cronache antiche, è rimasto quasi immutato nei secoli.
Scrive, infatti, agli inizi del 1700, il rev. don Pietro Viglione, parroco di Sala: "Si suole fare in detto Casale la Processione del SS.mo;…, e vi interviene quasi tutto il popolo, con vestirsi confrati, con invitare tutto il Clero delli Casali con vicini… con numeroso popolo di detti Casali.…, primeramente precede un confrate con il stendardo; appresso sossiegue una processione di Confrati tutti per ordine, con devozione e colla corona nelle mani, ed in mezzo di detta processione si porta da uno di essi un Crocefisso con quattro lanternini;…, poi appresso sossiegue la Croce del Rev.do Clero e poi appresso detta Croce il detto Rev.do Clero con habiti talari, cotte, e berretti in mano, con una torcia accesa anco nelle mani;… e prima di detto Rev.do Clero precedono li suoni, che comunemente si chiamano li suoni grandi, ed appresso il detto Rev.do Clero procedono li suoni di corde, che comunemente si chiamano li suoni bassi; mentre si comincia la processione il detto R.do Clero incomincia a cantare l'inno Pange lingua, e poi per detto Casale si canta l'inno Te Deum, con alcuni altri cantici, e salmi; appresso il detto Clero vanno due Incensieri , che continuamente danno l’incenso al SS.mo, che viene portato dal Parroco,…, sotto del Pallio, ed ombrella, assistito da due assestenti, vestiti co’ camisi, e tunicelle; appresso poi viene il detto numeroso popolo con devozione dove anco interviene qualche persona civile di detti Casali, con torcie accese nelle mani,…, Tanto in detta chiesa quanto per tutto il Casale in detta processione si accendono molti spari, cioè di mortaletti, maschi, e fuochi arteficiali, con apparare e polizzare tutte le strade, donde passa detta processione.".
La descrizione della processione del Corpus Domini fatta da don Pietro Viglione sembra una scenografia per un film, tanto è precisa e dettagliata. E la sua attualità è evidente in quanto è con le stesse modalità che si svolge ancora oggi la solenne processione del Corpus Domini. Anche l’ "apparare e polizzare tutte le strade, donde passa detta processione" è diventato nostro patrimonio, mutate evidentemente le modalità di effettuarle, perché si è trasformata nella consuetudine dei nostri paesi e delle nostre città, purtroppo sempre più in disuso in questo nostro mondo sempre più laico, di adornare con drappi e belle coperte i balconi delle strade dove passa il Corpo del Signore, nonché di lanciare sulla processione petali di fiori, foglie e rametti verdi, mischiati a pezzetti di carta colorata sì da rendere in effetti le strade quasi un continuo tappeto di fiori.
Oggi, abituati come siamo alla spettacolarizzazione di qualunque evento, più che partecipare alla processione del Corpus Domini della nostra parrocchia, che a volte si svolge in strade in cui pochi balconi sono aperti e pochissimi addobbati, preferiamo affollare quelle che evidenziano aspetti esterni molto gratificanti come le “infiorate”, a volte sorvolando sulla spiritualità dell’evento e su quella che ha mosso quanti, hanno lavorato alla preparazione degli innumerevoli “quadri” che compongono l’infiorata.
Le “infiorate” sono la naturale evoluzione del lancio di fiori in omaggio al Santissimo e del susseguente tappeto che veniva a formarsi e su cui passava la processione. Il tappeto di fiori di cui è costituita l’infiorata è ordinato e sovente piena di spiritualità per il contenuto profetico delle immagini contenute nei “quadri” . E solo una forte spiritualità può essere in quanti sacrificano giornate intere nel progettare i quadri, nel raccogliere petali di fiori, terra colorata e quanto altro necessario per realizzarli, organizzare le squadre che debbono attuare i progetti, perdere un’intera nottata o giornata nella loro attuazione, …e vedere tutto questo sparire dopo poco ore.
Le “infiorate” si sono diffuse un po’ dovunque, specie nei paesi lontani dal traffico, anche in onore del santo patrono.
A Casanova di Carinola, nel casertano, l’infiorata è in onore della Madonna nella seconda domenica di maggio: 200 metri di un unico tappeto infiorato, diviso in 12 quadri.
A Cusano Mutri l’infiorata è in onore del Corpus Domini e i quadri sono disseminati per strade, stradine e scalinate da giù a su e da su a giù del colle su cui sorge il paese: una vera sfacchinata per tutti i partecipanti alla processione.
Lì ho incontrato quattro ragazzini che avevano appena fatto un quadretto con i fiori, spontaneamente, un’ora prima dell’inizio della processione che li avrebbe dispersi o schiacciati inesorabilmente. Hanno posato per me, con il loro piccolo lavoro, con orgoglio e gioia e mi hanno detto: "I fiori profumano di più quando sono schiacciati!".
 

 

 

 

L'infiorata a Casale di Carinola

 

Piccoli artisti di Cusano Mutri

 

 

 

Infiorata di Cusano Mutri

 

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