Dal sesto “ Incontro dell’Umanesimo” Giordano Bruno è nostro compagno di viaggio E’ quanto emerso dalla chiara, avvincente, razionale, gustosa conferenza che il filosofo Aldo Masullo dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli ha tenuto ieri sera, 15 aprile, sul tema “Giordano Bruno e noi” dell’aula Magna dell’Istituto Tecnico per Geometri “M. Buonarroti” di Caserta. Se alla chiarezza di idee, alla padronanza della lingua (finalmente!), all’intelligente arguzia, alla ricchezza di vissuta cultura capace di rendere semplice il complesso ed intelligibile il discorso filosofico anche ai non iniziati a questa disciplina, risulta evidente che si è partecipato ad una serata speciale, conclusasi con una vera ovazione all’oratore, capace di tenere avvinto l’uditorio per più di novanta minuti. Perché Giordano Bruno – domenicano ,artista e filosofo- è attuale a quattrocento anni di distanza dalla sua morte sul rogo quale eretico impenitente, non avendo voluto ritrattare neppure in parte alle verità a cui lui si riteneva molto vicino? Bruno ha vissuto in un’epoca di grandi avvenimenti che provocarono una rottura netta col passato in tutto il mondo civile: la conseguenza della scoperta e conquista delle Americhe; la rivoluzione dei prezzi; le lotte di religione, anzi tra confessioni (Riforma e Controriforma) proprio quando il Cristianesimo sembrava aver limitato la propagazione della fede islamica; l’abbandono del sistema tolemaico a favore di quello copernicano con tutte le conseguenti implicazioni nel campo civile e religioso e di abbandono delle vecchie certezze per l’individuo; la nascita delle grandi monarchie a danno della borghesia e dell’aristocrazia. Tutto ciò comporta la crisi profonda dell’uomo nei confronti delle Istituzioni e Bruno ne è il simbolo più evidente. Perciò Giordano Bruno diventa nostro compagno di viaggio in questa nostra era altrettanto disastrata, punteggiata da disorientamento politico, sociale e religioso (che ci fa ricorrere ai maghi con la speranza che con la loro bacchetta magica ci risolvano i nostri problemi), dalla nostra conflittualità con le istituzioni. Bruno, nella sua attività di filosofo, tenta di risolvere la sua crisi di identità cercando di realizzare la trasformazione di se stesso, anche confrontandosi continuamente con gli altri in Europa, anche accapigliandosi continuamente con i filosofi del suo tempo, ma arricchendo sempre più il suo pensiero sì da arrivare o sentirsi vicino alla verità. Ma questo avvicinarsi alla verità, per Bruno, è anche avvicinarsi sempre più al rogo: il conoscere non è un’ operazione neutrale, ma ci trasforma e ci fa diventare l’oggetto stesso del nostro conoscere. Giordano Bruno è vicino alla verità e quindi diventa la Verità. Il 17 febbraio 1600 va al rogo per non rinnegare nulla: perché solo così poteva affermare la sua verità morale o perché aveva raggiunto il punto più alto della formazione di sé?
articolo di lorenzo di donato
|
Breve biografia di
Aldo Masullo Il filosofo Aldo Masullo è professore di Filosofia Morale all’Università di Napoli Federico II; è stato deputato al Parlamento e senatore nelle passate legislature. Attualmente è senatore, membro della Commissione per la biblioteca e della settima Commissione permanente (Pubblica Istruzione e Beni culturali). La sua attività di studioso è stata contrassegnata da numerose e valide pubblicazioni: da “Intuizione e discorso” del 1955 a “Tempo e grazia. Per un’etica della salvezza” del 1995. Il professore Aldo Masullo si è interessato di argomenti relativi alla gnoseologia ed epistemologia, alla epistemologia antropologica. Ha poi indagato il complesso tema dell’intersoggettività originaria come fondamento non metafisico della conoscenza e della stessa interrogazione filosofica. Sul suo volume “La Metafisica”, del 1980, il “ Dizionario dei filosofi del Novecento” di Leo S. Olchki riporta che “ha richiamato l’attenzione su processo di trasformazione <<strutturalista>> dei linguaggi delle scienze umane, investigandone ascendenze remote e nascosti legami nell’ampio arco della cultura europea dell’Ottocento e del Novecento”.Da diversi anni, a Caserta, la Nuova Accademia Olimpia svolge un ruolo di approfondimento di svariati temi teso all’arricchimento della cultura scientifica di contenuti umanistici, come era nei voti del gruppo di amici che iniziarono a riunirsi a casa di qualcuno di loro per discutere e riflettere insieme già nel 1993. L’iniziativa somigliava a quella, altrettanto spontanea, organizzata da Albert Einstein e dai suoi due amici Konrad Habicht e Maurice Solvine. Questi ultimi si riunivano per discutere di filosofia e fisica, nonché di letteratura e di qualsiasi argomento che colpisse la loro fantasia: nasceva così, nel 1902, l’Accademia Olimpia. Le riunioni avevano luogo nell’appartamento di Einstein e incominciavano con una frugale cena e spesso si protraevano fino a tarda notte, tra accese discussioni, che li divertivano un mondo. Poiché quel gruppo di amici del 1993 era animato dallo stesso spirito, si decise di far rivivere quell’atmosfera di puro amore per la cultura e a quel sodalizio culturale fu dato il nome di Nuova Accademia Olimpia. Docenti e ricercatori del mondo accademico di grosso spessore culturale sono coinvolti per tenere le relazioni degli Incontri dellUmanesimo della Nuova Accademia Olimpia e cresce sempre di più il numero di nuovi amici e cultori dell’umano sapere... Perciò la Nuova Accademia Olimpia ha da quest’anno la sua veste giuridica, il suo Statuto , il suo Consiglio Direttivo ed il suo Presidente, il prof. Renato Fedele. Ma lo spirito ed il gusto del dibattito è rimasto immutato così come quello di non disdegnare di prolungare la discussione davanti ad una allegra pizza. (lorenzo di donato) |