Arco dell'Annunziata

Chiostro di S. Francesco

Basilica Concattedrale Maria SS Assunta

Chiesa di S. Pietro

Chiesa e Chiostro di S. Francesco

Giardini del Volturno

Real Vaccheria

   

Giornate FAI d’Autunno

Caserta - 12 e 13 Ottobre 2024

Comunicato stampa


Sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024 tornano per la tredicesima edizione le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi di piazza dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI. Da nord a sud della Penisola 700 luoghi straordinari, poco conosciuti e valorizzati oppure insoliti e curiosi, alcuni dei quali solitamente inaccessibili, apriranno al pubblico in 360 città (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione dal 3 ottobre). Ad ogni visita si potrà sostenere la missione del FAI con una donazione.
Chi parteciperà alle Giornate FAI, animate e promosse dai Gruppi FAI Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione, avrà l’occasione di scoprire e conoscere la varietà dei tesori di storia, arte e natura che costellano l’Italia attraverso storie inaspettate e racconti inediti. Apriranno le porte e si sveleranno palazzi storici, ville, chiese, castelli; ancora, saranno visitabili musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani, esempi di archeologia industriale e siti produttivi e saranno in programma itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici.

Aversa

Arco dell'Annunziata, Via Roma, 25,
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 10:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:30).  Domenica: 10:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:30)
L'arco dell'Annunziata o Porta Nuova è sicuramente il Monumento simbolo della città di Aversa facilmente visibile e riconoscibile all'ingresso della città prima di imboccare via Roma una delle strade commerciali più importanti
Costruito nel XVI secolo, l'Arco di Porta Nuova è detto anche Arco dell'Annunziata perché collegato all'omonimo complesso. Le origini della nascita della porta vanno ricercate nel fatto che la stessa venne edificata per ribadire il controllo della potenza angioina sulla città insieme al campanile e al luogo di culto. L'architettura dell'arco ad oggi riflette le influenze rinascimentali e barocche, che erano predominanti nell'arte e nell'architettura dell'epoca. L'arco ha subito alcuni restauri nel corso degli anni, che ne hanno preservato la struttura e l'estetica originale. Il Campanile fu costruito nel 1477 in stile rinascimentale, eretto con impasto di calce e vino crollò rovinosamente colpito da una saetta.
Nel 1712 fu iniziata la costruzione dell'attuale campanile a pianta quadrangolare con massiccio basamento in piperno bugnato e due ordini superiori con lesene doriche e ioniche. Nel 1777 l'architetto aversano Giacomo Gentile completò la struttura con la costruzione dell'arco sormontato dall'orologio con lo stesso materiale del Campanile collegandolo all'Annunziata. L'arco non era soltanto un elemento difensivo; aveva anche una funzione simbolica, rappresentando l'ingresso nella città e accogliendo visitatori e pellegrini. Con il passare del tempo, l'Arco di Porta Nuova ha assunto un ruolo più culturale e turistico, diventando un punto di riferimento per i residenti e un'attrazione per i visitatori. Esso è caratterizzato da una maestosa struttura a tutto sesto, con pilastri robusti e decorazioni in stile classico. Le sue dimensioni imponenti e i dettagli architettonici, come fregi e cornicioni, testimoniano l'abilità degli artigiani dell'epoca.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Oggi, il monumento è oggetto di attenzione da parte delle autorità locali e degli appassionati di storia e architettura. Gli interventi di restauro eseguiti nel tempo sono stati eseguiti con lo scopo di mantenere l'integrità dell'arco, preservandone il valore storico e architettonico nel contesto di una città in continua evoluzione. L'immagine di Porta Napoli è anche legata ad una leggenda nata dagli scambi di frasi colorite tra gli aversani e gli abitanti dei paesi limitrofi, ovvero gli aversani sono tradizionalmente considerati opportunisti e di avere doppia faccia detti "facciastuorti. L'origine di questa leggenda è da ricercarsi proprio nella doppia faccia del possente arco-orologio, la cui realizzazione era anche il tentativo di unificare la "Città murata" segnando il rinnovato limite meridionale della città, conseguente alla nascita del quartiere Lemitone. Adiacente all'Arco si può ammirare il portale d'accesso (1518) dell'omonima Chiesa dell'Annunziata (1320) che come attesta una targa sorse insieme al complesso della Real Casa grazie alle donazioni delle sovrane Giovanna I e II. (arch. prof.ssa Rosalba Corvino Delegata FAI Gruppo Aversa)
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di giovani FAI

Chiesa di S. Francesco, Via Don Peppe Diana,
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 10:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:30). Domenica: 10:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:30)
Al centro di Aversa si trova questo storico chiostro
Il Complesso Monumentale di San Francesco delle Monache costituisce uno dei monumenti più importanti della città di Aversa per il suo valore artistico e architettonico. Ebbe origine per volontà di due donne, Artrude e Margherita, rispettivamente madre e moglie di Riccardo Rebursa, nobile della città che fu decapitato in Piazza del Mercato a Napoli per essersi alleato con gli Svevi contro gli Angioini. Risparmiate alla vendetta dei vincitori, le due donne ottennero di ritirarsi in preghiera nella loro proprietà ad Aversa, dove tra il 1230 e il 1235, sorgerà il Monastero di clausura delle Clarisse di S. Chiara.La chiesa, tra le più belle della città, ristrutturata a partire dal 1645 in fastoso stile barocco, presenta una ricca decorazione interna, una pianta a croce latina.
Alla bellezza artistica e architettonica di questo importante complesso si aggiunge l'interesse per le cavità sotterranee, che saranno aperte al pubblico durante le Giornate FAI di Autunno. Il percorso di visita alle cavità sotterranee del Complesso Monumentale di S. Francesco offre la possibilità al visitatore di conoscere un patrimonio culturale, quello degli ipogei, poco noto da custodire e valorizzare. In particolare si potrà visitare lo scolatoio, un ambiente funerario sotterraneo al chiostro, in cui i cadaveri delle monache defunte venivano collocati entro nicchie lungo le pareti, seduti su appositi sedili-colatoio in muratura, ciascuno munito di un ampio foro centrale e di un vaso sottostante per il deflusso e la raccolta dei liquidi cadaverici.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Un chiostro di San Francesco inedito in quanto dal cortile del chiostro si accede a uno stretto passaggio sotterraneo che conduce ad un altro interessante ambiente ricavato a diversi metri di profondità rispetto al piano di calpestio; in questo ambiente venivano conservate le riserve alimentari utili alla vita monastica. Infine nell'ambiente attiguo è possibile ammirare una grande cisterna, che ancora oggi contiene acqua. A condurvi alla visita saranno gli studenti della facoltà di ingegneria di Aversa
prof.ssa Anna Grimaldi Delegata FAI Gruppo Aversa
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Giovani FAI

Caiazzo

Basilica Concattedrale Maria SS Assunta - S. Stefano Menecillo
Piazza Santo Stefano Menecillo,
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00). Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
La concattedrale di Maria Santissima Assunta e Santo Stefano Vescovo è il principale luogo di culto cattolico di Caiazzo, in provincia di Caserta. Cattedrale fino al 1986 della diocesi di Caiazzo, attualmente è concattedrale della diocesi di Alife-Caiazzo.
La Cattedrale di Maria SS. Assunta, chiesa madre della città di Caiazzo, è dedicata anche a Santo Stefano, vescovo e patrono della città. Secondo gli storici Ottaviano Melchiori e Pasquale Iadone, la chiesa sorgeva su un antico tempio pagano, come suggeriscono i capitelli delle colonne che un tempo mostravano figure profane. Durante i restauri del ‘700, tali colonne furono coperte per sostenere meglio la volta della navata centrale. La struttura attuale fu riedificata in stile gotico-angioino dopo un crollo, alternando pilastri e colonne decorate con iconografie medievali. La chiesa, ristrutturata nel corso dei secoli, risale ai primi tempi cristiani, quando Caiazzo divenne diocesi.
La facciata oggi è scandita da un doppio ordine di lesene con capitelli ionici, con un portale centrale sormontato da uno stemma vescovile e decorazioni tipiche. La pianta della chiesa è a croce latina, con tre navate coperte da volte a botte e crociera; una cupola centrale con tegole maiolicate sovrasta la zona del presbiterio. Numerose modifiche furono apportate dai vescovi nel corso del tempo: il vescovo Vigilante costruì il presbiterio e il coro ligneo, mentre il suo successore, Piperni, trasformò la volta e innalzò la cupola attuale. Stefano Zagarolo di Napoli realizzò l'intera decorazione in stucco dell'interno, su disegno dell'architetto Nicola Tagliacozzi Canale. Successivamente furono aggiunte le cappelle della Madonna della Speranza e del SS. Sacramento.La tomba di Stefano Menecillo, vescovo di Caiazzo dal 979 al 1023, divenne patrono della città grazie alle sue virtù spirituali e ai miracoli attribuitigli. Il suo corpo, sepolto in un modesto sacello nella cattedrale, venne conteso dai popoli vicini.Nel 1512, il vescovo Vincio Maffa ritrovò il corpo incorrotto e lo trasferì in una cappella appositamente costruita. Nel 1752, S. Stefano fu trasferito nell'attuale cappella, commissionata dal vescovo Costantino Vigilante. Nel 2007, durante dei lavori, riemerse la tomba
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
Durante La ruota degli esposti era un dispositivo cilindrico girevole, spesso realizzato in legno, suddiviso in due sezioni: una parte rivolta verso l'esterno e l'altra verso l'interno dell'edificio. A Caiazzo la ruota era posta nella Piazza principale della Città in uno spazio che, nel 1799 all'inizio del dominio francese, il cittadino Domenico Insero rivendicò alla Città. Vennero così affrancati dal dominio ecclesiastico la bocca del pozzo e il largo innanzi all'antico Ospedale, che allora facevano parte del cortile dell'Episcopio, demolendo il muro che vi esisteva facendovi costruire, a spese della Mensa Vescovile, l'attuale muro che divide la piazza dal cortile dell'Episcopio. la visita alla Cattedrale sarà possibile vedere anche la meravigliosa Ruota degli Esposti.
Delegazione FAI di Caserta
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico e Scientifico "P. Giannone" di Casera " Sez. Caiazzo" Dipartimento di Lettere e Beni Culturali " DilBec UniCampania L. Vanvitelli"

Cappella di S. Agnese
Via Aulo Attilio Caiatino,
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 17:30). Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)

Chiesa di S. Pietro
Vico San Pietro,
Non è richiesta prenotazione,
Orario. Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00). Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
La cittadina di Caizzo sorge su una piccola collinetta a circa 200m sul livello del mare tra la media e la bassa valle del Volturno. Il piccolo comune è caratterizzato da un groviglio di piccole stradine che si aprono su scorci di paesaggi meravigliosi e ricchi di vegetazione. Lungo vicoli stretti e sinuosi si erge la piccola chiesa di San Pietro detta del Franco
È dedicata all'Apostolo Pietro in memoria – secondo la tradizione – del suo passaggio a Caiazzo e della celebrazione, su un altare primitivo, degli Uffici Divini. Lo storico Nicola De Simone (1740) affermò che la chiesa fu edificata sulle rovine di un primitivo luogo di culto. Si è quindi ipotizzato che l'attuale fabbrica sfrutti opere già esistenti e tali da giustificare il salto di quota tra l'ingresso e la strada posta a valle del centro storico. La chiesa è anche nota come di S. Pietro del Franco e prende il nome da Landolfo Franco, uno degli ultimi Conti Longobardi di Caiazzo, che ne curò la fondazione prima del 1061. Nelle antiche pergamene di Caiazzo si legge nell'anno 1176: "ecclesiam Sancti Petri qui dicitur de Franco".
L'aspetto attuale risale a metà '700 e rispecchia le caratteristiche del sito a margine del tessuto storico ed in forte declivio. Questi elementi ne hanno condizionato l'estensione comportando, in modo particolare, un modesto sviluppo longitudinale della fabbrica. L'edificio risulta inserito in uno spazio quadrato e presenta uno sviluppo planimetrico a croce greca. Gli ambienti della chiesa sono tutti delimitati superiormente da volte a botte ad eccezione della zona centrale della croce dove è presente una cupola a sesto pieno sormontata da una lanterna cieca non visibile dall'interno. Il fonte posteriore ed il campanile mostrano cortine di tufo a vista. Il prospetto principale e le pareti interne hanno decorazioni a stucco, realizzate a metà del Settecento dal canonico Luigi Foschi, fratello di Mons. Giuseppe Foschi Vescovo di Lucera. Si legge infatti in un manoscritto dell'archivio capitolare che la chiesa fu ripristinata a "cura et studio" dal canonico Foschi. Tanto il prospetto principale, con portale in pietra inserito tra due lesene e sormontato da un finestrone ad arco tra due volute, quanto le pareti interne, gli archi, ed i pilastri sono interessati da decorazioni a stucco, che ricordano molto da vicino quelli della chiesa dell'Annunziata.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La visita del piccolo borgo di Caiazzo e delle sue piccole opere architettoniche permetterà al visitatore di trascorrere una giornata d'Autunno immerso nel verde , a spasso nei vicoli stretti sarà possibile osservare scorci di paesaggi lussureggianti e godere anche del buon cibo e vino che questi luoghi conservano gelosamente. (Delegazione FAI Caserta)
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico e Scientifico "P. Giannone" di Caserta "Sez. Caiazzo"

Chiesa e Chiostro di S. Francesco
Via Aulo Attilio Caiatino, 7,
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00). Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
La Chiesa e il Convento di San Francesco, costruiti tra la fine del XIII e la metà del XIV secolo, rappresentarono uno dei principali poli di sviluppo urbano di Caiazzo durante il tardo medioevo, dopo la cattedrale e il palazzo vescovile. Gli edifici furono eretti su una vasta area donata dai decurioni della città, in luogo di una precedente cappella situata presso la porta principale, tipica posizione per i frati mendicanti.
Si ritiene che il complesso sia stato fondato direttamente da San Francesco d'Assisi durante il suo viaggio in Terra di Lavoro nel 1222. Secondo la tradizione, il santo chiese ai decurioni di Caiazzo un'area per costruire un convento, ottenendo la piccola chiesa di Santa Maria del Popolo con l'adiacente spazio di patronato. Tuttavia, questa tradizione non è supportata da documenti. La prima menzione certa della chiesa di San Francesco risale al 21 settembre 1306, quando Giovanni, figlio di Roberto di Simone, lasciò nel suo testamento sette tarì e mezzo per lavori di ristrutturazione, a conferma l'esistenza della chiesa già da tempo. Ulteriori conferme provengono da atti del 1312 e da una donazione del 1348 per la costruzione di un sopportico e del chiostro
Nei primi decenni del Trecento, la primitiva cappella, probabilmente inglobata nel coro alla destra dell'altare maggiore, si trasformò nell'attuale complesso francescano, come dimostrano sia lo stile architettonico che ulteriori documenti storici. Il convento, abitato da una comunità di 4-10 frati, divenne un centro nevralgico della vita cittadina e, a inizi del Seicento, era il luogo dove si svolgevano le elezioni dei sindaci e dei giudici annuali, come scritto da Ottaviano Melchiori. Nel 1710 furono effettuati importanti interventi di decorazione della chiesa, tra cui un soffitto ligneo dipinto da Tommaso Giaquinto e una trasformazione della facciata con due ordini di paraste e un timpano triangolare. La struttura interna, con aula unica e cappelle laterali, mantenne il suo assetto gotico, ma furono aggiunti elementi decorativi tipici del Settecento, come stucchi, capitelli corinzi, altari in marmo con nicchie per statue o dipinti e una balaustra intagliata in marmi policromi. Gli arredi degli altari riflettevano le caratteristiche ornamentali del Settecento. Nel 1809, con il decreto di Gioacchino Murat, la chiesa di San Francesco venne soppressa e divenne un carcere.Nel 1883,il complesso divenne sede degli uffici comunali, abbandonando i vecchi locali della curia.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La visita guidata dai giovani Apprendisti Ciceroni, permetterà al visitatore di conoscere e approfondire gli aspetti architettonici e artistici della Chiesa e del Chiostro di San Francesco. Sarà un viaggio nel tempo scandito dalle modifiche apportate e i restauri successivi che hanno permesso infine di avere un quadro chiaro delle diverse epoche storiche e influenze artistiche. (Delegazione FAI Caserta)
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata Visite a cura di Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico e Scientifico "P. Giannone" di Caserta "Sez. Caiazzo"

Palazzo Mazziotti
Via Umberto I,
Sito in via Umberto I ed edificato nel XV secolo dal vescovo Giuliano Mirto Frangipane, divenne in seguito proprietà dei Mazziotti. Nell’androne del Palazzo è murata una lapide in cui viene ricordata la nomina del Vescovo Giuliano Mirto Frangipane, Cappellano Maggiore e Consigliere Reale, nonché Governatore dei Regi Studi di Napoli. Tali cariche gli furono conferite dal Re Ferdinando I d’Aragona nel 1492.

Parco botanico-faunistico Giardini del Volturno
Via Rognano Loc. Pantaniello
Non è richiesta prenotazione
Orario. Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:30 - 18:00 (ultimo ingresso 18:00)
Caiazzo, centro di origine romana dell'entroterra casertano, sorge su una collina che degrada verso il fiume Volturno in una campagna fertile e verde. La edificazione estensiva della zona è riconducibile alla tipologia ricorrente della casa rurale in tufo con tetto a due falde con coppi; basamento in pietra e scale esterne.
Il lotto, di quattro ettari, si sviluppa in leggero declivio ed è fittamente alberato in sommità. L'intervento ha interessato il completamento di un rustico di cemento armato esistente [la Casa Rossa]; la realizzazione di un corpo di fabbrica distinto in due parti (la Casa e il Padiglione); un corpo servizi esterno. Sull'edificio esistente il progetto si è limitato allo zoccolo di blocchi di pietra bianca di Calizia a fasce alternate; alla definizione delle bucature e delle ringhiere; al trattamento della superficie esterna con intonaco a calce rosso. Il corpo di fabbrica della casa con padiglione si sviluppa in pianta su un rettangolo allungato [di 12 x 34 metri, 12 x 24 il padiglione e 12 x 10 la casa] il cui asse longitudinale è allineato con quello trasversale del rettangolo di sedi
La casa è organizzata su due livelli [più uno interrato usato come cantina, con accesso dall'esterno]; il padiglione è a doppia altezza ed è segnato da una rete irregolare di pilastri rivestiti da involucri tronco-piramidali. Una piastra di mattoni con registri di travertino perimetra il corpo di fabbrica. Un sistema di scale ancora rivestite di travertino diventa basamento degradante verso il prato, delimitato (sostenuto/schermato) da un muro basso e da una siepe.Il tufo è utilizzato in maniera diffusa: nel formato 12 x 25 x 40 (pietra di tufo); di piatto come tamponatura di coltello come rivestimento , a giunti sfalsati e stilati. Le coperture sono a due falde con manto di coppi e canali (quella del corpo servizi con mattoni). Due pensiline di rame coprono il collegamento, dall'esterno, casa-padiglione.Nel 2007 sono stati previsti: ampliamento dei servizi all'esterno, sovrapposizione al fronte breve di ingresso al padiglione di un porticato rivestito di ottone, pensiline sui fronti lunghi, risistemazione del padiglione.La Casa rossa:Pre-esistente alla Casa con padiglione giaceva sul lotto uno scheletro di cemento armato con tetto a falde. Questa è stata completata, conservandone però l'impianto strutturale.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
In questo spazio accogliente convivono amabilmente le piante del Bacino del Mediterraneo con le piante provenienti da altri continenti. All'inizio del grande viale dei pioppi, sulla destra, si possono ammirare le zebre di Grant, i marabù africani e una miriade di tartarughe acquatiche, sulla sinistra invece la voliera con le cicogne di Abdim, le cicogne europee, gli ibis sacri.Nella speranza che la visita al Parco non sia soltanto per i visitatori una bella giornata da trascorrere con la famiglia all'aria aperta, ma sia anche un'opportunità per poter conoscere ed osservare una piccola parte del patrimonio faunistico della Terra (Delegazione FAI di Caserta)
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Gruppo FAI Giovani di Caserta

Caserta

Real Vaccheria e Tempietto del SS: Sacramento
Scuola di Polizia - Via Eleuterio Ruggiero 14, Aldifreda
Non è richiesta prenotazione
Orario. Sabato: 09:30 - 13:30 (ultimo ingresso 13:00). Domenica: 09:30 - 13:30 (ultimo ingresso 13:00)
La famiglia dei Borbone acquistò lo Stato di Caserta in una realtà piuttosto modesta sia dal punto di vista sociale che territoriale, dimensioni e densità edilizia, il definitivo salto di qualità della "città nuova" avverrà soltanto, nella seconda metà del XVIII secolo, con la realizzazione della Reggia. Il casale di Aldifreda, che prende il nome da una principessa longobarda di nome Rifredi si trova attualmente nel pieno centro di Caserta, in direzione nord, ed è situato in adiacenza al parco della Reggia vanvitelliana.
La Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia di Stato, risale al 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per 136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico. L'intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Il Tempietto del SS. Sacramento, situato nel cortile, fu costruito quando la Real Vaccheria aveva cessato la sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di leganti. La cupoletta, all'interno, è affrescata con una rappresentazione raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento, attualmente, sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato, quindi è un luogo normalmente non fruibile. L'apertura tende quindi a far conoscere un una parte della città, che nasce come attività produttiva di "supporto" alla Reggia e che negli anni ha avuto diverse destinazioni d'uso. Durante la visita sarà possibile ammirare nel locale della ex polveriera alcuni cimeli della Polizia di Stato. (Delegazione FAI Caserta)
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni del Liceo Statale " A. Manzoni" di Caserta

Riardo

Parco Sorgenti Ferrarelle
Contrada Ferrarelle snc
Orario Sabato: 10:00 - 13:00 (ultimo ingresso 12:00)
Note: Sabato 12 ottobre Ottobre dalle ore 10 in gruppi organizzati ogni 45 minuti. Ogni gruppo è costituito da massimo 20-25 persone.
Un impegno che si concretizza attraverso opere di restauro di manufatti architettonici di pregio e interventi sulla vegetazione e l'agricoltura. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura biologica. L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo.
Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell'Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali per l'agricoltura. Sono proprio i monaci a dare il nome "Le Ferrarelle" a quei luoghi disseminati di fonti d'acqua di origine vulcanica.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?
La Masseria vuole continuare a svolgere il proprio ruolo nel territorio, migliorando continuamente i propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie attività. Inoltre, l'ambizione del progetto porta a rappresentare un esempio virtuoso delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali. In questo modo puntiamo a creare una rete di imprese che tutelano e valorizzano il patrimonio unico a nostra disposizione. Il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo è patrocinato dal FAI, che ne tutela lo straordinario contesto paesaggistico e architettonico. Un paradiso tutto naturale per custodire le fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natìa, Santagata e Roccamonfina. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura biologica. Il sito è aperto solo sabato 12. Per partecipare e ricevere maggiori informazioni scrivere a: segreteriafaicampania@fondoambiente.it
DELEGAZIONE FAI CASERTA
Luogo solitamente chiuso, proprietà privata
Visite a cura di Volontari FAI

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