Maria Pia Dell'Omo

 

Premio Internazionale "Luigi Vanvitelli": intervista alla fondatrice Maria Pia Dell'Omo

Caserta -  gennaio-marzo 2024

A cura di Pia Di Donato


Intervistiamo oggi la fondatrice del Premio Internazionale “Luigi Vanvitelli”, Maria Pia Dell’Omo. In particolare, su una delle sezioni che spiccano per impegno sociale e figure coinvolte: “R-esistenze femminili”, dedicata alle questioni di genere, approcciate in maniera intersezionale.

D. Cosa ti ha spinto a creare una sezione con questa tematica?
R. Credo sia un sentimento diffuso e condiviso quello che porta a farsi comunità per affrontare determinate crisi. La scrittura diventa luogo di confronto e di riflessione, terreno fertile dove seminare ciò che non si era ancora avuto il coraggio di dire, megafono attraverso cui moltiplicare la propria voce, porta d’ingresso per un palco, un cuore, uno schermo televisivo. Mi viene da pensare a quando ho scritto del Complex DPTS nelle persone vittime di abuso fisico e mentale e il mio testo, “Winter”, è finito sugli schermi della metropolitana di Napoli (grazie al lavoro del collettivo Caspar Campania Slam Poetry e di Videometrò News Network). Stessa sorte toccherà in futuro a “Consent is king”, che parla dell’orrida sensazione di sentirsi preda per strada, quando si è donna. Pensare che tutto sia partito da una penna e un foglio e sia diventata videpoetry di stampo civile, ascoltata da folle di utenti che attraversano il non-luogo per eccellenza, è una questione potente.
La scrittura può cambiare destini, essere terapeutica, consentire di fare catarsi o di farla avvenire in chi è in ascolto/legge le nostre parole.
Personalmente, ho avvertito una morsa insostenibile in questi mesi di orridi delitti, per quanto sia sempre e comunque consapevole che in maniera trasversale, in tutto il mondo, la violenza contro le donne è una oscena musica angosciosa che non smette mai di essere suonata, seppure declinata in varie forme, dalle più invisibilizzate a quelle eclatanti.
Ho il desiderio di offrire uno spazio di riflessione e confronto e ho scelto di farlo circondandomi di preziose alleate.

D. Si legge, infatti, dal sito del Premio, che la giuria è composta da autrici, attiviste e docenti universitarie.
R. Anzitutto, non posso non ringraziare la Prof.ssa Lucia Monaco, la cui vicinanza è stata fondamentale per poter instaurare un dialogo con l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, che offre al Premio il suo patrocinio morale. Docente di Diritto Romano e tradizione romanistica, la sua ricerca scientifica include pubblicazioni inerenti la condizione giuridica e sociale della donna nell’antichità, oltre ad essere attivamente impegnata in iniziative contro la violenza di genere. Con le Professoresse Cristina Pepe, docente di Filologia Classica, ed Elena Porciani, docente di Letteratura contemporanea, del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, abbiamo pensato a una bellissima occasione per la poesia vincitrice: la persona che ne sarà autrice sarà ospite presso il “Laboratorio di Critica di genere”, curato dalle docenti stesse.
La possibilità di sentire rappresentata e riconosciuta la propria voce in un contesto accademico credo possa essere rivoluzionario.
Segue Mariastella Eisenberg, apprezzata autrice con una vita dedicata all’impegno sociale e all’attivismo concreto (disabilità, violenza di genere, vittime di tratta); ha fatto parte della Commissione per la Pari Opportunità della Provincia di Caserta.
Infine, in giuria ci sono anche io, con un background che mi vede impegnata come artista, formatrice (recentemente ho organizzato un laboratorio per docenti sulla poesia intersezionale femminista, comprendente anche la poesia performativa), divulgatrice scientifica e attivista (condizione e diritti della malata cronica invisibile, awareness, medicina di genere).

D. Che tipo di poesia può partecipare a questa sezione?
R. Sinceramente, sono felice e grata siamo tutte sulla stessa lunghezza d’onda: non è importante chi tu sia (e questo in ottica intersezionale è meraviglioso), l’importante è cosa scrivi. Il Premio pertanto accetta domande di partecipazione da parte di persone di ogni genere ed orientamento sessuale, senza fare alcuna discriminazione. L’inclusione di tutte le voci è fondamentale per incoraggiare il dialogo e l'integrazione, invitando tutti a riflettere ed esplorare la ricchezza e le sfide delle diverse esperienze femminili.
Mi attenderei poesie su temi abbastanza “classici” come la violenza di genere, la maternità, denunce sociali, la celebrazione di figure che hanno fatto la storia o della propria essenza femminile, ma mi piacerebbe anche ricevere un testo più personale, urgente, “scottante”, magari sull’ageismo, sulla differenza di salario, identità razzializzate, la disabilità, il controllo sul corpo, l’orientamento sessuale, l’identità di genere, il rapporto problematico col proprio corpo a causa degli “standard” di bellezza imposti…
Insomma, vorrei fosse un'opportunità unica per tutte le persone di condividere le loro storie, esperienze e riflessioni sulla condizione femminile.
Questo perché ho avuto modo di assistere al potere trasformativo della parola in occasione delle gare di poesia performativa che ormai organizzo da quasi un decennio, in solitaria o col collettivo Caspar, e ho potuto godere di spazi collettivi usati per fare catarsi e togliersi di dosso macigni. Fare outing, dichiarare di essere Survivor, raccontare di un DCA, ascoltare giovani donne citare “Sputiamo su Hegel”, ascoltare bellissime innamorate liriche sulla propria madre (e, sovente, sul suo dolore) o sulla propria figlia.
Le opere presentate saranno valutate in base alla loro qualità letteraria, alla forza del messaggio e/o alla capacità di affrontare in modo innovativo le tematiche di genere.
Se qualcuno ha voglia di osare, è il momento per farlo!
"R-esistenze Femminili" mira quindi a fornire uno spazio di espressione per chi dedica le proprie parole e la propria creatività alla causa delle donne, incoraggiando una maggiore consapevolezza sociale e promuovendo una riflessione critica sulle tematiche di genere attraverso l'arte poetica.

D. Come sarà possibile seguire e partecipare all’iniziativa?
R. Il Premio, moralmente patrocinato dalla OINP (Osservatorio Italiano Enti No Profit), dall’Università della Campania Luigi Vanvitelli e dal Comune di Caserta, dispone di sito e pagine social. Il bando, che scade il 28 febbraio, è consultabile sul sito o è possibile richiederlo all'indirizzo premioluigivanvitelli@gmail.com

Sito: www.premioluigivanvitelli.it
Facebook: Premio Internazionale Luigi Vanvitelli
Instagram: @premioluigivanvitelli

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