Capua, Castello

Tempietto Caserta

 

Giornate Fai D'Autunno

Caserta e provincia -  14 e 15 Ottobre 2023

Comunicato stampa


Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e ormai atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica, da dodici anni, al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana, animato e promosso con entusiasmo dai Gruppi FAI Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione, saranno proposte speciali visite a contributo in centinaia di luoghi straordinari in tutta Italia, selezionati perché solitamente inaccessibili oppure perché curiosi, originali o poco valorizzati e conosciuti.
Il pubblico potrà meravigliarsi di fronte alla ricchezza e alla varietà dei tesori di storia, arte e natura che si celano, inaspettati e stupefacenti, in ogni angolo della Penisola: tra questi si scopriranno palazzi storici, ville, chiese, castelli, e ancora esempi di archeologia industriale, musei, collezioni d’arte, aree archeologiche, biblioteche, laboratori artigiani e siti produttivi. Saranno in programma, inoltre, itinerari nei borghi e percorsi in aree naturalistiche, parchi urbani, orti botanici e giardini storici.
Le Giornate FAI d’Autunno sono organizzate nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Fondazione "Ottobre del FAI", attiva per tutto il mese.

Caserta

REAL VACCHERIA E TEMPIETTO DEL SS. SACRAMENTO, Scuola di Polizia - Via Eleuterio Ruggiero 14, Aldifreda, CASERTA
Orario
- Sabato: 09:00 - 13:30 (ultimo ingresso 13:30)
- Domenica: 09:00 - 13:30 (ultimo ingresso 13:30)
Durata visita: 20 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La famiglia dei Borbone acquistò lo Stato di Caserta in una realtà piuttosto modesta sia dal punto di vista sociale che territoriale, dimensioni e densità edilizia, il definitivo salto di qualità della "città nuova" avverrà soltanto, nella seconda metà del XVIII secolo, con la realizzazione della Reggia. Il casale di Aldifreda, che prende il nome da una principessa longobarda di nome Rifredi si trova attualmente nel pieno centro di Caserta, in direzione nord, ed è situato in adiacenza al parco della Reggia vanvitelliana.
La Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia di Stato, risale al 1750, anno in cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla per 136 vacche ed una capretteria, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze che venivano utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli, difatti in una lettera scritta al fratello urbano il 30 ottobre 1753, si legge ..."Questa mattina il re è andato in giro per tutto il giardino....mi ha dato l'ordine di fare il disegno della Vaccheria et un Caffeaus per bevere il latte in essa"...
L'edificio, a pianta semicircolare, ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti. La parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus, progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale, con ambiente interno ellittico. L'intero complesso sarà modificato ad Ospedale Militare con Sovrano Rescritto del 31 ottobre 1850 N° 4100. Il Tempietto del SS. Sacramento, situato nel cortile, fu costruito quando la Real Vaccheria aveva cessato la sua attività, sopraelevato rispetto alla quota del cortile, fu costruito come un tempio greco assemblando i blocchi di pietra senza l'utilizzo di leganti. La cupoletta, all'interno, è affrescata con una rappresentazione raffigurante la "Incoronazione della SS. Vergine con coro di Angeli ed altri accessori" del pittore Gennaro Maldarelli.
La Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento, attualmente, sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato, quindi è un luogo normalmente non fruibile. L'apertura tende quindi a far conoscere un una parte della città, che nasce come attività produttiva di "supporto" alla Reggia e che negli anni ha avuto diverse destinazioni d'uso. Durante la visita sarà possibile ammirare nel locale della ex polveriera alcuni cimeli della Polizia di Stato.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO perché sede di una istituzione o di un ente
Visite a cura di Liceo "A. Manzoni" Caserta

Aversa (CE)

CHIESA DELLE ANIME DEL PURGATORIO, Via Roma, 249, AVERSA,
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Note: Gli orari potranno subire qualche modifica in funzione della liturgia domenicale.
Durata visita: 60 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Situata a via Roma corso principale di Aversa difronte la più nota Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
La piccola chiesa nacque probabilmente verso la fine del XIII secolo presso un piccolo borgo esterno alla murazione normanna, chiamato "Mercato del Sabato", che risulta già citato in un documento del 1303, ma della primitiva struttura non restano che pochissime tracce. Attualmente evidenzia uno stile rococò con accoppiamenti di stili succedutisi nel tempo. Il diminutivo "Parrocchiella" vuol ricordare che la Chiesa fu sede della parrocchia santi Filippo e Giacomo che in seguito occupò una chiesa più grande. Nel 1700 era sede della Congrega di S.Francesco Saverio e sia di quella del Purgatorio. La seconda prevalse e ai confratelli fu concessa la sepoltura come testimoniato da diverse lapidi.
Struttura isolata adibita a chiesa con alle spalle una piazzetta. Dal 1300 a 1700 la chiesa ha subito poche mofiche, fino al 1700 quando è prevalso il gusto rococò, la facciata poggia su una base di piperno, mentre l'interno è addobbato con stucchi. Entrando a sx si nota una cappella con altare, un tempo funzionante per i confratelli, ed un locale suddiviso che funge da sacrestia. La facciata barocca, convessa e scandita da colonne nel primo e unico ordine, e conclusa in altezza da un coronamento mistilineo, richiama soluzioni di ascendenza borrominiana simili a quelle adottate da Ferdinando Sanfelice nella chiesa napoletana di S. Maria Succurre Miseris. Sulla parete esterna del corpo di fabbrica che si innesta sul lato sinistro della chiesa, un altorilievo in stucco raffigura la Madonna Addolorata tra angeli recanti i simboli della Passione di Cristo, con in basso delle Anime Purganti, secondo una variante dell'iconografia della Madonna del Suffragio. All'ingresso, un portale tardo cinquecentesco in piperno racchiude due battenti lignei coevi in cui sono intagliate le figure dei Santi titolari della chiesa. L'interno si presenta a pianta longitudinale a navata unica, scandita dagli archi a tutto sesto che delimitano gli altari laterali.
Degno di nota è anche il bel pavimento maiolicato della navata, decorato con motivi azzurri e neri forse provenienti dalla manifattura napoletana dei Giustiniani, interrotto da tre lapidi datate 1645.L'interno presenta raffinate decorazioni vaccariane.
Visite a cura di Volontari FAI
CHIESA DI SAN DOMENICO, Piazza San Domenico, AVERSA
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Note: Gli orari potranno subire qualche modifica in funzione della liturgia domenicale
Durata visita: 60 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Situata nel centro più antico della città, sull'omonima piazza, venne edificata nel 1278 al di sopra di una struttura ancora più antica.
La bella chiesa di San Domenico fu fondata da Carlo I d'Angiò nel 1278 su di un'altra antichissima, Sant'Antonino (poco dopo il re vi fondava anche il convento), e completata da suo figlio Carlo II. La parte trecentesca è visibile all'esterno dell'abside della chiesa ove si trova il grande finestrone tra due contrafforti quadrangolari e in alcuni ambienti terranei del convento con monofore lobate. La chiesa in origine presentava uno schema di grande aula rettangolare, simile al Sant'Antonio nella stessa Aversa, fino a quando, nel 1742, l'Ordine monastico, pensò ad un suo radicale restauro incaricando, senza alcun dubbio, l'architetto beneventano Filippo Raguzzini.
La magnifica facciata barocca, realizzata nel 1742, secondo alcune fonti, su progetto del noto architetto napoletano Filippo Raguzzini (passato alla storia per la teatrale sistemazione di piazza Sant'Ignazio in Roma), è quanto ci è dato oggi ammirare dell'antica chiesa di San Domenico, fondata da Carlo I d'Angiò nel 1278 e dedicata dallo stesso allo zio San Luigi IX re di Francia. Completamente devastata da ripetuti furti, infatti, quasi nulla rimane delle opere che arricchivano il suo interno, al momento non visitabile. La facciata concava, di gusto borrominiano, seppur segnata dal grave stato di abbandono, mantiene ancora un certo fascino per la ricca e fantasiosa decorazione formata da gruppi di colonne sporgenti, nicchie con statue (quella posta in cima è appunto di Luigi IX), sfarzosi fregi. Sembra che nell'occasione il Raguzzini utilizzasse, con qualche variazione, il progetto messo a punto per il concorso (1731) della facciata di San Giovanni in Laterano in Roma, assegnato poi all'architetto Alessandro Galilei.
All'interno è presente una statua del ‘600 a cui la città di Aversa è molto legata per il prodigio della peste nel 1660, tanto è vero che veniva chiamata anche la Madonna dei Ceri perché Aversa aveva fatto un patto con l'Immacolata di offrire 100 libbre di cera, una funzione presente tutt'ora. L'usanza vuole che l'8 dicembre si offre al rettore della chiesa una cera, infatti dovrebbe essere accesa sempre una lampada in ricordo della liberazione dalla peste. Anticamente questa immagine si trovava alla Maddalena, poi alla Confraternita dell'Immacolata e poi a San Domenico.
Visite a cura di Volontari FAI
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETA, via Vittorio Emanuele III, AVERSA
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Note: Gli orari potranno subire qualche modifica in funzione della liturgia domenicale.
Durata visita: 60 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Chiesa di Santa Maria della Pietà, rettoria e sede della Confraternita dell'Angelo Custode, fu edificata nel 1597 fuori le mura della città. Sorge sul lato orientale di Piazza vittorio Emanuele, vicino borgo Savignano della città di Aversa.
Chiamata così, perché qui i condannati a morte (incarcerati nel vicino castello di Savignano e impiccati nella citata piazza) venivano a confessarsi prima dell'esecuzione. Senza dimenticare che sorge vicino all'ex Tribunale. E' conosciuta anche come cappella dell'Angelo Custode, in quanto sede dell'omonima confraternita. La Cappella, che godeva del patronato della famiglia Martucci passò successivamente alla famiglia Lombardi nell'800. Nel 1656, dopo la peste, gli economi della chiesa restaurarono il sacro edificio ed abbellirono l'interno.
La facciata, con timpano e piccolo campanile con due campane, è posta su un piccolo basamento di piperno, semplice e protetta da un'artistica cancellata di ferro e delimitata da piccole paraste sormontate da capitelli corinzi e termina con un timpano mistilineo, affiancato dal piccolo campanile a bandiera. L'edificio è a due piccole navate con due altari. Le due navate, comunicanti da tre archi a tutto sesto, hanno entrambe accesso all'esterno. Nell'area presbiteriale è collocato un pregevolissimo altare; nella navata destra, un altare del Novecento. Alla navata principale è affiancato un volume secondario (sede della Confraternita dell'Angelo Custode). Seguendo la riforma liturgica allo spazio presbiteriale è stato aggiunto un ambone (attualmente le celebrazioni sono officiate Coram dei). Il pavimento maiolicato riveste per intero l'area di calpestio della chiesa, fatta eccezione per la sacrestia.
La chiesa conserva un affresco quattrocentesco della Vergine Addolorata con Cristo morto, nascosto dietro la tela dell'altare maggiore . Nell'ipogeo della chiesa di Santa Maria della Pietà, altrimenti conosciuta come cappella dell'Angelo Custode in piazza Vittorio Emanuele, è stata scoperta, durante la compilazione dell'inventario dei beni culturali ecclesiastici della diocesi di Aversa - un'urna cineraria d'epoca romana. L'antico manufatto, databile al I secolo d.C. in età flavia
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO: Apre solo un giorno a settimana per la messa a cura della congrega dell'Angelo custode
Visite a cura di Volontari FAI
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA SAVIGNANO, Piazza Savignano, AVERSA,
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Note: Gli orari potranno subire qualche modifica in funzione della liturgia domenicale.
Durata visita: 60 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Chiesa sorge nell'antichissimo borgo omonimo a sud-est della città.
La fondazione della chiesa è di antichissima origine, precedente all'anno mille. Gli storiografi locali ritengono la chiesa coeva alla villa Savignani, documentata dal X secolo. Savignano è stato sempre un rione popolato a sé e quindi, molto probabilmente, doveva far parte dell'antica Diocesi di Atella. Secondo alcuni storici verrebbe addirittura citata in documenti dell'anno 900 unitamente al castello ed al borgo di Savignano. Quest'ultimo fu unificato al nucleo storico di Aversa solo verso il 1310, ma sappiamo con certezza che entrambe le strutture già esistevano prima della fondazione della città.
L'interno a tre navate è a croce latina con il soffitto a volta. La chiesa dové acquisire la forma attuale in successivi rifacimenti dal XVI al XVII secolo. Nel 1661-62 fu finanziato il rinnovamento del transetto e la sostituzione con una volta di fabbrica del tavolato della navata centrale. La chiesa di San Giovanni Battista presenta con una facciata dalle linee semplici priva di decorazioni e suddivisa in tre registri scanditi da cornici marcapiano terminante con timpano triangolare. L'unico elemento di pregio è il portale in piperno del XVIII secolo. Il campanile è visibile sul lato sinistra della facciata e si presenta scandito in tre registri da cornici marcapiano. La pianta, a tre navate, è a croce latina coperta da una volta a botte lunettata nella navata centrale e da volte a crociera nelle navate laterali. All'incrocio una cupola priva di tamburo. la pavimentazione è in cotto.
Recentemente restaurata, a questa Chiesa è legato il culto devozionale dell'Addolorata "ricca" che va in processione sin dall'800, a cui il quartiere Savignano è molto legata.
Visite a cura di Volontari FAI
CHIESA DI SAN ROCCO, Via San Francesco di Paola, AVERSA
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Durata visita: 60 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La chiesa si trova nel Centro Storico di Aversa
Appartenente alla confraternita di San Rocco. Questa chiesa nasce nel periodo delle pesti che ci sono state ad Aversa (dal 1600 fino all'inizio del 1900 dopo di cui ci fu il vaiuolo). Questo ha anche costituito il luogo della sepoltura dei morti. Nella confraternita si curavano e si seppellivano gli appestati. E' sorta nel ‘600. Riguardo la statua interna della Madonna Addolorata, nell'800 s'inserì la confraternita dei serviti (servi di Maria) che molto probabilmente provenivano da Firenze e lì si è istituito il culto della Madonna Addolorata. E' un'immagine importante. Non è un'immagine solita ma è diversa dalle altre. Questa è stata una delle confraternite più nobili di Aversa.
La chiesa di San Rocco sorse nel luogo in cui già esisteva un'altra chiesa dedicata alla Madonna della Neve. Di quest'ultima si hanno testimonianze documentarie a partire del XV secolo. Nel secondo quarto del XVI secolo trovò sede in questa chiesa la congrega di San Rocco, santo a cui si votò la popolazione aversana durante la peste del 1526. In seguito a questo evento, la congrega decise di ampliare la chiesa e di dedicarla a San Rocco. L'effigie del Santo fu riprodotta in maiolica nel 1854 all'esterno della chiesa, accanto al portale. Nel corso del XX secolo l'interno dell'edificio fu più volte riparato. Nel 1907 la navata fu prolungata; dopo il sisma del 1980 la chiesa divenne inagibile per un decennio; in seguito fu riparata dai danni subiti e riaperta al culto nel 1990. L'impianto della chiesa di San Rocco è a navata unica conclusa da una profonda abside semicircolare e con due piccole cappelle su ogni lato. La navata della chiesa è coperta da un soffitto cassettonato ligneo che nasconde una copertura a falde visibile all'esterno. Il presbiterio è coperto da una volta a botte. La facciata, in stile neoclassico, si articola in due livelli sormontati da timpano finale. La torre campanaria è addossata sul lato destro della chiesa, in posizione leggermente arretrata rispetto all
La scelta di questo sito cade per un scelta di culto religioso popolare che rientra nella tradizione della città di Aversa, si potrà visitare la Chiesa e vedere la statua dell'Addolorata, alla quale è dedicata una processione che si tiene il 13 marzo e vede sfilare il simulacro custodito presso la Chiesa di San Rocco, ubicata nel vecchio rione di S.Andrea. la stessa chiesa è curata ed abbellita continuamente dalle offerte dei devoti, di cui fa parte la Congreca di San Rocco (i Confratelli sono vestiti di verde) e la Pia associazione femminile Maria SS Addolorata, le cui zelanti sfilano con una fascia nera che sta a simboleggiare il lutto, dove sopra è impressa la frase "Non v'è dolore uguale al mio". La bellissima statua dell'Addolorata di S.Rocco, fu donata da un privato nel 1850 e, divenne "La povera" a causa del suo patrimonio esiguo. Ironicamente, la sorte ha voluto che le parti si invertissero, difatti, oggi "la povera" gode di una Processione molto più pomposa rispetto alla "ricca" di Savignano (altro quartiere aversano, dove esiste altra Addolorata). Il forestiero che passa per Aversa, potrà osservare la modernità dei tempi, non abbia scalfito la tradizione.
Visite a cura di Volontari FAI
CHIESA DI SANTA MARTA MAGGIORE, Via Santa Marta, AVERSA
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Durata visita: 60 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Situata in via S. Marta 50 di fronte al palazzo detto della "ghiacciera", la chiesa sorse come "Purificazione di Maria Vergine", costituita in stile gotico. Nel 1324 viene rinominata "S.Marta".
Nel 1597 il vescovo Ursino decretava di aprire una porta dietro l'altare con accesso alla via principale via Drengot, per cui dal popolo detta "scalella", questo nome è importantissimo perchè ricorda gli abitanti di Scala (la più antica cittadina della Costiera) che in tempo di persecuzione da parte dei saraceni migrarono in questa strada. La confraternita omonima ha in custodia la chiesa.
Lunga 18 m x 6.25 la chiesa, non conserva più lo stile originario, perchè nel 1745 fu ristrutturata. Ne risulta in generale un'imitazione di gusto rinascimentale, ne è prova il soffitto a cassettoni. La facciata non ha particolari ornamenti
Sono da ammirare tele di pregio artistico custodite all'interno della Chiesa.
Visite a cura di Volontari FAI
QUARTIERE COSTANTINOPOLI (CHIESA DI S.GIOVANNIELLO, PARROCCHIA DI S.MARIA DI COSTANTINOPOLI), Via Costantinopoli, AVERSA
Orario
- Sabato: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
- Domenica: 09:00 - 12:00 (ultimo ingresso 11:00)
Durata visita: 45 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Incorporata nell'edificio eretto dagli eredi Tirozzi, l'antica Cappella seicentesca fu ridotta nelle dimensioni nel 1850, sorge in via Costatinopli,26
Tale diminutivo "San Giovanniello" le fu dato per distinguerla dalla omonima san Giovanni Battista in Savignano, dai documenti atorici si evince che con i terreni adiacenti era una sorta di monastero-fattoria, detto dal francese "grancia" dipendente dal priorato di S.Vincenzo di Capua. Un tempo il luogo sorgeva fuori le porte della città, infatti tutti i fabbricati di via Costantinopoli sono sorti dopo il 1600. I Cavalieri di sa Lazzaro prestarono soccorso agli appestati di San Giovanniello, infatti , la chiesa fu ribenedetta (archivio vescovile 23.07.62). Parrocchia celebrante messa fino al 1980 su ceduta dai Tirozzi alla famiglia Pirozzi, attualmente alla famiglia Emini.
L'interno presenta un unico ambiente voltato molto semplice. Unico elemento architettonico che attesta l'antichità del luogo è l'apertura semicircolare sul portale e il portale esterno con la trabeazione in piperno. Molto interessante è invece un affresco della Madonna Lactans, simbolo di iconografia mariana, inizialmente presente sull'Altare Maggiore.
L'immagine dell'icona mariana risale al ‘300 . La parte più antica che si vede della Madonna è il volto, il bambino e il seno; le aureole della Madonna e del bambino sono le più originali. Tutto il resto è stato aggiunto, come ad esempio, il manto celeste, la collana e gli orecchini. Riguardo l'autore del dipinto si ipotizza che si tratti di un pittore di ambito giottesco napoletano, trasferitosi ad Aversa probabilmente, su invito di un nobile che dimorava ad Aversa e che gli commissionò l'opera. Un recente convegno tenutosi su iniziativa del Gruppo FAI Aversa (Delegata I.R.Motti e Giovani FAI) con la Diocesi aversana (Don M.Salato) ha messo in rilievo il bene oggi oggetto di restauro.
Rosalba Corvino e Ilaria Rita Motti, Delegate FAI
Visite a cura di Volontari FAI

Capua

CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA, Corso Appio Capua Caserta, CAPUA,
Orario
- Sabato: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00
- Domenica: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 18:00)
Note per la visita: Parzialmente accessibile ai disabili
Durata visita: 20 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La Chiesa e il Complesso della SS Annunziata con Chiostro e Belvedere, si ergono nel cuore del centro storico di Capua , maestoso, il complesso monumentale della SS. Annunziata, la principale chiesa cittadina per impatto urbanistico. La sua slanciata cupola si nota su tutti gli altri edifici già a grande distanza dalla città. Essa è considerata - per la sua struttura - la più bella chiesa del tardo rinascimento napoletano fuori Napoli.
La chiesa della SS Annunziata sorge sull'impianto di una primitiva fabbrica angioina risalente all'epoca di Carlo II D'Angiò (1285-1309).L'edificio attuale fu eretto tra il 1531 e il 1574 e presenta una veste rinascimentale, conservatasi nonostante gli interventi operati tra Seicento e Settecento, che hanno investito soprattutto l'interno e la facciata. Essa è caratterizzata da un alto basamento lapideo, realizzato forse con materiale di spoglio proveniente dall'anfiteatro Campano. A fianco della chiesa, sul corso Appio, è presente la struttura arcuata di un cavalcavia, che costituisce l'antico passaggio di cui si servivano le suore per raggiungere,il convento con annesso Chiostro cinquecentesco possente sia nella struttura modulare che ornamentale,soluzioni tardo rinascimentali.
Al di sopra del basamento si eleva un ordine gigante con paraste corinzie che sorreggono una forte trabeazione con cornice aggettante a modiglioni e rosetta, che scandiscono la facciata dividendola in tre campate: quella centrale presenta un finestrone ad arco sormontato da una cornice aggettante, mentre le laterali sono caratterizzate da nicchie, forse già presenti nel disegno cinquecentesco, cui furono aggiunti, nel Seicento, i forti timpani ricurvi e le mensole inferiori, oltre alle vibranti statue in stucco di S. Antonio e S.Lucia; tra i capitelli vi sono decorazioni a stucco con teste di putti. Il portale di accesso alla chiesa presenta in sommità un timpano curvilineo. La facciata è conclusa, nella parte superiore da un grosso timpano triangolare dotato di una finestra ad arco al centro.La parete laterale è anch'essa scandita da paraste corinzie binate su alto basamento che separano finestre con profilo ad arco ribassato, dotate di una cornice aggettante su lesene a riquadri interni.Nel Settecento l'intero complesso venne investito da una serie di interventi, alcuni dei quali promossi dai Borbone: il Cavalcavia che sovrasta Corso Appio,la scala coclea concentrica di matrice vanvitelliana che conduce al "belvedere" il cui terrazzo domina a 360 gradi tutta Capua. trecen
L'apertura nelle Giornate FAI vi permetterà di scoprire attraverso la guida di giovani Ciceroni le meraviglie nascoste di questa Chiesa e del complesso conventuale con il Chiostro e il "belvedere"
Visite a cura di: Visite Chiesa SS Annunziata: Apprendisti Ciceroni Liceo "L.Garofano" Capua indirizzo Scientifico Animazione musicale Liceo"L. Garofano" Capua indirizzo Musicale Chiostro e Belvedere Complesso della SS. Annunziata: Apprendisti Ciceroni ITIS "Giulio Cesare Falco" Capua
FORTIFICAZIONI, Via Appia Capua Caserta, CAPUA
Orario
- Sabato: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 18:00)
- Domenica: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 18:00)
Note per la visita: Parzialmente accessibile
Durata visita: 50 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Le antiche e possenti fortificazioni militari che circondano la città - fortezza di Capua, da sempre considerata la porta del Regno di Napoli verso Settentrione, nei secoli diventata la "Chiave del Regno" sono ancora ben conservate.Di epoca romana è senza dubbio il Ponte sul fiume Volturno e la Porta Napoli che fa parte del complesso delle fortificazioni ed è ispirata a Porta Capuana di Napoli
A sud verso la campagna, dalla parte non cinta dal Volturno, il sistema di difesa di Capua era formato da fossati e mura bastionate.Le cortine murarie a scarpa della cinta sono opera, sia in fase di impianto che di rifacimento, di Spagnoli ed Austriaci durante il viceregno. Ciò che ancora si vede della fortificazione, risale ad un periodo che va dall'inizio del Cinquecento alla metà circa del Settecento e presenta, appunto, bastioni, torri e polveriere.Il maestoso complesso dava la possibilità di sviluppare la difesa frontale (ficcante), la difesa piombante (o radente) e quella fiancheggiante (a mezzo delle torri) ed è ancora oggi visibile provenendo da Napoli o da Roma, attraverso le Torri di Federico sul Volturno o visitando la zona di Santa Caterina su piazza San Francesco. .
L'impianto delle mura ha un tracciato poligonale con diversi fronti che, a partire dal lato orientale della città, sono chiamati: Sperone (o di Santa Maria), Olivares, del Conte, d'Aragona e, sul fronte occidentale, Eugenio e Daun, diventati poi Carlo e Amalia per onorare il sovrano Carlo di Borbone che ne volle il restauro (sec. XVIII). Questi ultimi due bastioni, più vicini al fiume Volturno, custodivano la cittadella con il forte eretto tra il 1542 ed il 1552 (nel luogo detto la portella) dall'imperatore Carlo V. Infine, sull'ansa interna del Volturno, nella zona detta la limata, si erge il bastione Sapone.
Le Giornate FDAI d'Autunno vi permetteranno di passeggiare nel polmone verde della città alla scoperta della città fortezza, di ammirare la maestosa cinta muararia che circondava e circonda la città
Visite a cura di Dipartimento di Lettere e Beni Culturali "DiLBeC"
REALE SALA D'ARMI, EX CHIESA DI SAN GIOVANNI DELLE MONACHE, Via Giovanni Andreozzi, 30, CAPUA
Orario
- Sabato: 09:00 - 13:30 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
- Domenica: 09:00 - 13:30 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Note per la visita: Parzialmente accessibile ai disabili
Durata visita: 30 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La città di Capua fu fondata dai Longobardi sul sito dell'antica Casilinum romana in seguito alla distruzione dell'antica Capua ,ed è stato il principale centro del Regno di Napoli e di Terra di Lavoro in virtù della sua posizione strategica sul fiume Volturno e sulle antiche Via Appia e Casilina. In epoca medievale è stata sede del potente Principato normanno di Capua, in seguito acquisito dal Regno di Sicilia ad opera di Guglielmo I.Successivamente divennè città demaniale, quindi non soggetta ad alcun dominio feudale.
La Reale Sala d'Armi è il risultato della ristrutturazione avvenuta nel 1830-43, durante il periodo borbonico, della chiesa di San Giovanni delle Dame Monache fondata nel 1737 e consacrata nel 1753. Secondo lo storico Roberto Pane fu progettata e realizzata dagli architetti Ferdinando Sanfelice e Domenico Antonio Vaccaro, su un preesistente impianto benedettino fondato nel X Sec., con annesso monastero di clausura che restò al governo dei padri cassinesi fino al 1574.
La chiesa settecentesca è a pianta centrale con forma ottagonale circondata da un deambulatorio che collega le cappelle ed è sovrastata da una cupola che si eleva su un tamburo sempre di forma ottagonale. A seguito della soppressione degli ordini religiosi attuate agli inizi dell' 800, il monastero fu destinato ad usi militari diventando sede del Corpo del Genio e successivamente nel 1815 a Scuola di Applicazione del Genio ed Artiglieria, mentre la chiesa fu adibita a magazzino. A seguito di un progetto redatto dalle autorità militari nel 1819, la chiesa subì una radicale trasformazione mediante la demolizione sia della già lesionata cupola, mentre venne preservato il tamburo ottagonale, sostituita da una copertura con tetti spioventi, che del prospetto principale, lasciando dell'edificio religioso settecentesco soltanto l' impianto planimetrico. Quindi, secondo ordini sovrani, si decise di costruire ed architettare una gran Sala d' Armi, nella quale vennero comodamente disposte diverse migliaia di fucili, con altrettante bajonette e corte sciabole dette cauciarri. La realizzazione della Reale Sala d' Armi comportò la completa abolizione dell'apparato decorativo interno della chiesa per consentire la realizzazione delle rastrelliere in legno e una scala elicoidale.
La Reale Sala d' Armi situata nel centro storico della città, è parte integrante di quella struttura urbana nella quale sono rimaste parte dei circuiti bastionati e dei numerosi conventi e monasteri trasformati in caserme, pertanto si auspica di istituire al suo interno un museo di armi che si ricollocherebbe alla storia militare di Capua.La Reale Sala d'Armi, è un luogo normalmente non visitabile ed accessibile, l'apertura prevista nelle Giornate FAI d'Autunno pone l'obiettivo di far conoscere un sito davvero singolare e poco noto, che seppur trasformato è stato opera di due grandi architetti del Settecento ed appartiene aduna realtà storica che è stata una delle più influenti del meridione d'Italia.
Delegazione FAI di Caserta
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni Liceo Statale "S. Pizzi" Capua Animazione musicale I.C. " Pier delle Vigne" Capua
CASTELLO DI CARLO V, Via Mezza Appia, CAPUA
Orario
- Sabato: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
- Domenica: 09:00 - 13:00 / 15:00 - 17:00 (ultimo ingresso 16:30)
Note per la visita:
Parzialmente accessibile La visita al Castello
Durata visita: 50 minuti
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Dietro una massiccia ed anonima cinta muraria che protegge da sguardi indiscreti l'attuale impianto produttivo del Pirotecnico Militare di Capua, in provincia di Caserta, è nascosto uno dei tesori architettonici più importanti della Campania realizzati durante il XVI secolo: il Castello di Carlo V. Non una fortezza principesca e neanche una precipua struttura fortificata, bensì un vero e proprio edificio ossidionale costruito per arginare qualsiasi tentativo di assedio del centro capuano, chiamato "Clavis Regnii" già da Federico II di Svevia.
Il suo cantiere venne inaugurato nel 1542 ed i primi interventi vennero finanziati con il denaro devoluto al governo locale da Carlo V, l'imperatore di un "impero sul quale non tramontava mai il sole". L'idea gli era venuta dopo aver visitato la città, nel 1536, mentre era diretto a Roma per conoscere di persona l'appena eletto al soglio pontifico Papa Paolo III Farnese. L'imperatore soggiornò per una notte a Capua, dove gli tributarono feste ed onori e per rinfrancarlo dal viaggio di ritorno da Napoli dove era stato per risolvere alcune controversie tra l'aristocrazia partenopea e l'allora viceré don Pedro de Toledo.
Ben 4000 ducati vennero impiegati nella fase iniziale del progetto e per la sua esecuzione vennero coinvolti i più validi ingegneri militari del vice-regno. Per più di duecento anni il castello ha svolto il ruolo di "cittadella militare". Con la fine della dominazione austriaca e l'avvento dei Borbone, nel 1734, da piazzaforte ossidionale divenne prima carcere e successivamente "polveriera". Ancora oggi attraverso le sue strutture è possibile leggere parte della storia militare, fatta di assedi e di conquiste, che ha riguardato oltre Capua anche l'intera nazione.
Riscoprire il Castello di Carlo V vuol dire ripercorrere le vicende marziali che hanno interessato il lungo periodo vicereale napoletano. La sua lettura consente inoltre di rivelare la singolarità architettonica di un monumento che, al momento della sua costruzione, venne concepito come un tutt'uno con il centro cittadino, la confinante area rurale e il fiume Volturno, al fine di creare un nuovo sistema urbanistico dove andavano ad armonizzarsi paesaggio, edifici civili e religiosi e strutture militari aventi funzioni di difesa e di controllo del territorio circostante.
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO perché sede di una istituzione o di un ente
Visite a cura di Apprendisti Ciceroni ISIS " Federico II" Capua Animazione musicale in Piazza dei Giudici : IC. " E.Fieramosca-Martucci" di Capua

Riardo

MASSERIA DELLE SORGENTI - OASI FAI FERRARELLE, Via Sant'Agata, 28, RIARDO
Orario
- Sabato: 10:00 - 13:00 (ultimo ingresso 13:00)
Durata visita: 50 minuti
Luogo accessibile
In caso di particolare affluenza l'ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Un impegno che si concretizza attraverso opere di restauro di manufatti architettonici di pregio e interventi sulla vegetazione e l'agricoltura. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura biologica.
L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia fin dal Medioevo. Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci benedettini dell'Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno particolarmente fertile e ricco di sali minerali per l'agricoltura. Sono proprio i monaci a dare il nome "Le Ferrarelle" a quei luoghi disseminati di fonti d'acqua di origine vulcanica.
La Masseria vuole continuare a svolgere il proprio ruolo nel territorio, migliorando continuamente i propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie attività. Inoltre, l'ambizione del progetto porta a rappresentare un esempio virtuoso delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali. In questo modo puntiamo a creare una rete di imprese che tutelano e valorizzano il patrimonio unico a nostra disposizione.
Il Parco Sorgenti Ferrarelle di Riardo è patrocinato dal FAI, che ne tutela lo straordinario contesto paesaggistico e architettonico. Un paradiso tutto naturale per custodire le fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natìa, Santagata e Roccafina. All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura biologica.
Delegazione FAI di Caserta
LUOGO SOLITAMENTE CHIUSO perché di proprietà privata
Iniziative speciali
Sabato 14 ottobre sono previste le visite dello Stabilimento Ferrarelle e della Masseria Mozzi, Bene patrocinato FAI presso l'Azienda Agricola Masseria delle Sorgenti Ferrarelle. Le visite sono previa prenotazione obbligatoria da effettuarsi al numero 3454138940. Sarà inoltre possibile pranzare presso l'agriturismo Masseria Mozzi, previa prenotazione telefonica al numero 3454138940 email: info@masseriadellesorgenti.it
Visite a cura di Volontari FAI

Scopri i luoghi visitabili e come partecipare qui: https://bit.ly/GiornateFAIdAutunno2023

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