XV festival-laboratorio palascianiano
Capua (CE) - dal 13 aprile 2023 al 9 febbraio 2024
Comunicato stampa
A Capua e dintorni, dal 13 aprile 2023 al 9 febbraio 2024 l'Accademia
Palasciania terrà il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza,
filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici"
di Marco Palasciano»: quindici lezioni-spettacolo numerate più una a far da
prologo, e un epilogo consistente nella festa per il venticinquesimo
anniversario della fondazione dell'Accademia.
Le lezioni di Palasciano,
tutte a ingresso gratuito, costituiranno un intenso e irripetibile percorso
attraverso il suo mondo (tra pensiero, arte, ludus, amore, morte, mito,
storia ecc.), col fine di un bilancio esistenziale – tanto individuale
quanto universale – che consentirà al filosofo e artista multidisciplinare
capuano di focalizzare la struttura definitiva della sua opera letteraria
principe, in preparazione da una vita, la cui stesura avrà inizio non
appena concluso il festival-laboratorio. Dal quale nel frattempo i
participanti potranno trarre spunto – ove ne abbiano bisogno – per i loro
personali bilanci, oltre a trarne divertimento e commozione come al solito.
Il titolo «Omnia palco sacra», in latino longobardo, vuol dire «Tutte le
cose sono sacre per il palcoscenico» (qui intendendo il gran palcoscenico
del cosmo), mentre il sottotitolo allude all'enciclopedia per bambini degli
anni '70 «I Quindici. I libri del come e del perché», i cui quindici volumi
saranno regalati uno per volta – per completare il rito – agli spettatori
più meritevoli, di puntata in puntata.
Le puntate numerate si
susseguiranno ogni due settimane, generalmente di sabato o domenica, mentre
il prologo – una panoramica della condizione umana – si terrà
giovedì 13 aprile alle ore 19.15 a Palazzo Fazio (Capua, via
Seminario 10), in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater. Titolo:
«Prologo d'insieme o umano» (anagramma del titolo dell'incontro finale,
«Epilogo d'amore numinoso»); sottotitolo: «Nomi, cose, città, secoli,
maschere» (anagramma: «Mischia le scene, cosmico teatro!»).
Lo stesso
giorno e nella stessa sede, alle ore 18.00 si terrà «Dal canzoniere postumo
futuro», la quarta puntata della rassegna di Capuanova «Cap(oes)ys.
Indagine sulla poesia in Campania»: un incontro in collaborazione con
Palasciania e dedicato allo stesso Palasciano, con cui dialogherà Fiorenzo
Marino.
Tra i due eventi vi sarà un intervallo musicale e si offrirà un
buffet. Con l'occasione saranno inoltre proclamati i vincitori del XXXIII
Premio dell'Amicarium.
domenica 30 aprile (rimandata al 7
maggio), con
partenza alle ore 18.30 dai giardinetti di via Duomo, precisamente
dall'angolo in cui si trova il Monumento ai Caduti, puntata n. 1: una
lezione-spettacolo itinerante intitolata «C come Capua. Tra il giardino
degli avi e piazza Schönberg».
L'evento – come sempre a partecipazione
gratuita – vedrà il "magister" dell'Accademia Palasciania e il suo gentile
pubblico in giro per il centro storico di Capua
Al termine della
passeggiata, la persona più meritevole fra i partecipanti riceverà in
regalo un volume dei «Quindici» (1971): «Luoghi da conoscere». Tema della
puntata saranno infatti i luoghi più carichi di aura e di memorie nella
città natale di Marco Palasciano e del suo pro-pro-prozio Ferdinando
(1815-1891).
Il percorso di «C come Capua» toccherà fra l'altro le case
in cui i due Palasciano hanno vissuto le rispettive infanzie, la tomba del
poeta Camillo Pellegrino (1527-1603), la statua della dea Dike (qui lettura
di un passo di Parmenide), un pianoforte pubblico (qui un intervallo
musicale), il castello in cui nella finzione visse il mago Klingsor prima
di fuggire in Persia, e la chiesa in cui nella realtà Mozart non suonò. Non
sarà invece toccata piazza Schönberg, ma solo citata, essendo lontana dal
centro storico.
lunedí 8 maggio, Unitre, via Antonio
Tari 23, Santa Maria Capua Vetere, lezione di Palasciano sulla storia del
Rinascimento – «Capua città "copernicana". L'arcivescovo Schönberg e la
nascita della scienza moderna» – che vedrà l'Accademia Palasciania in
collaborazione con l'Unitre; l'evento avrà inizio alle ore 16.30.
«Capua
città "copernicana"» tratterà degli eventi che portarono alla
pubblicazione, nel 1543, del «De revolutionibus orbium coelestium» di
Copernico. Si seguiranno in parallelo la vita dell'astronomo e quella di
Nikolaus von Schönberg, cui Palasciano ha di recente fatto intitolare la
piazza di cui sopra, e che nel 1536 aveva incoraggiato Copernico con una
lettera rimasta celebre. Dopo la morte di ambedue sarebbe esplosa l'epocale
controversia sul sistema copernicano, nella quale tanta parte avrebbe avuto
un altro arcivescovo di Capua: san Roberto Bellarmino
sabato 27
maggio, ore 19.15, Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10),
puntata n. 3: O come Onnicomprensività. Cosmo, enciclopedia, Muse,
oratoria» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e
FaziOpenTheater
ingresso gratuito.
Argomento base della
lezione-spettacolo sarà la forma mentis tipica di Leonardo, di Goethe e di
altri genî universali: il volgersi a una molteplicità di discipline anziché
alla specializzazione in un solo campo. Di contro, nell'età contemporanea
si è scavato un abisso fra cultura umanistica e cultura scientifica, e a
peggiorare le cose l'odierno sistema scolastico va per lo più in direzione
contraria rispetto all'antica idea di un sapere libero da ogni fine
utilitaristico. Ma vi è un filo che corre per i secoli; e se talora si è
spezzato, ha sempre trovato chi lo riannodasse.
Al termine dell'incontro
la persona più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di
turno: «Il mondo e lo spazio». Seguirà una cena a celebrazione del
decennale dell'approdo in Palasciania dell'attuale n. 1 dell'Amicarium.
Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le
puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è
consultabile nel blog dell'Accademia.
sabato 10 giugno,
ore 18.30, in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, Palazzo Fazio
(Capua, via Seminario 10), puntata n. 4: S come Scoperta matematica. Furor
geometrico, Amicarium, formule
Tra gli argomenti di cui si tratterà: il
fondamento matematico del mondo; il progredire della conoscenza per
continue autocorrezioni; le reti concettuali e i percorsi attraverso di
esse; l'ossessione di determinati poeti e artisti vari per gli schemi
geometrici e simmetrici; il gioco della sintesi, utile fra l'altro a
stimolare la creatività, imperniato su una struttura ad albero;
l'esperimento di attribuire punteggi alle persone in base alle loro azioni;
e altre meraviglie connesse al regno dei numeri e delle forme astratte, non
ultime la sfera dei colori e la spirale delle note musicali.
domenica 25 giugno, ore 18.30, puntata n. 5: Omnia palco sacra. I
"Quindici" di Marco Palasciano
L'incontro, come sempre a ingresso
libero, vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Naturrà
(fattoria, vivaio, punto bio e agribar), nella cui sede – Sant'Angelo in
Formis, via Ponte Piazza, seguendo i cartelli – alle si terrà la
lezione-spettacolo «C come Codice. Logica, lingue, software, zoé, alea,
euristica», con la quale si chiuderà il XXV anno accademico palascianiano.
Si tratterà di vari argomenti relativi alla costruzione di cose
meravigliose, naturali o artificiali che siano, spaziando dalla biologia
alla scienza cognitiva e dalla linguistica all'informatica, senza andar
troppo sullo specialistico ma piuttosto soffermandosi su determinate
cognizioni ed esperienze base e sul loro impatto nella formazione
filosofica di Palasciano: a esempio la pratica – intrapresa a quindici anni
– del programmare in Basic e Assembler lo ZX Spectrum 48K, o il "gioco
della vita" ideato dal matematico John Conway, o l'incredibile assenza di
finalità nell'evoluzione degli esseri viventi, o il mutare delle lingue nel
tempo, o l'inevitabile "imperfezione" della mente umana; il tutto senza
cadere né nel materialismo razionalista né nel nichilismo irrazionalista,
ma anzi gettando esaltanti fondamenta per le lezioni da tenersi dopo la
pausa estiva, che saranno dedicate a ludus, arte, pensiero magico e
mistico, filosofia teoretica, utopia e cosí via.
Al termine della
lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume
dei «Quindici» di turno: «Fare e costruire».
Saranno intanto disponibili
tè verdi e neri, tisane di erbe e infusi di frutta, accompagnati da un
assortimento di dolci; tuttavia non sarà obbligatoria alcuna consumazione,
e non occorre prenotazione, neanche nel caso che qualcuno voglia restare
per cena (le cui pietanze sarebbero a base di prodotti coltivati e raccolti
in loco).
domenica 5 novembre, ore 18.30, puntata n. 6
– intitolata «L come Ludus e magia. Plance, anagrammi, arcani, burle,
regole» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e
FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10;
attenzione alla ZTL: passare per il lungofiume).
Gioco e poesia come
pratiche di pensiero – dalle quali discendono sia l'arte, che è «poesia
strutturata inclusiva di gioco», sia il ludus, «gioco strutturato inclusivo
di poesia» – si distinguono da scienza e filosofia in quanto queste ultime
si fondano sulla pura ragione, mentre le prime due si fondano sulla ragione
solo in parte. Dalla poesia derivano fra l'altro anche la mistica e la
magia, sottilmente connesse l'una all'arte e l'altra al ludus. La lezione
tratterà dunque sia di giochi da tavola e vari, ludolinguistica inclusa,
sia di divinazione con le carte e occultismo in generale; ma anche scherzi
e comicità, fino al liberatorio caos del Carnevale, e – all'opposto – le
più severe e imprigionanti leggi, da quelle umane (spesso disumane) a
quelle stesse della fisica; né mai si scordi che «Per non sentir delle
disgrazie il fondo / come un gioco pigliar dèvesi il mondo».
Al termine
della lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il
volume dei «Quindici» di turno: «Feste e costumi».
domenica 26
novembre, ore 18.30, in collaborazione con Capuanova e
FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10,
puntata n. 7 – intitolata «A come Arte e mistica. Musica, versi e prosa,
palco, immagini».
L'incontro sarà eccezionalmente ricco di "ospiti a
sorpresa": (1) un geniale pianista autodidatta, (2) un compositore di
musica sinfonica e da camera, (3) un pluripremiato anagrammista, (4) uno
scrittore tre volte finalista al Premio Calvino, (5) il massimo poeta
vivente della Campania settentrionale, (6) un lector Dantis e
conferenziere, (7) un attore spaziante dai drammi shakespeariani alle
barzellette da trivio, (8) un regista teatrale e drammaturgo, (9) un
regista e sceneggiatore dalla Libera Università del Cinema di Roma, (10) un
fumettista e illustratore, (11) un pittore e scultore, (12) un multiartista
filosofo.
Al termine della lezione, la persona fra il pubblico ritenuta
più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno:
«Poesie e rime»
sabato 16 dicembre, ore 18.30, chiesa
dei Santi Rufo e Carponio, corso Gran Priorato di Malta 40, Capua, puntata
n. 8: «P come Pensiero teoretico. Gnoseologia, ontologia, "Dio", telos»,
in collaborazione con Capua Sacra. L'evento rientra nell'àmbito del
Progetto Schönberg.
Sarà questo il primo di due incontri dedicati ai
fondamenti della filosofia, due essendo i settori in cui essa si divide:
filosofia teoretica (tesa alla pura conoscenza) e filosofia pratica (tesa
all'azione). La prima comprende principalmente tre branche: la logica (già
trattata nella puntata n. 5), la gnoseologia (che riguarda la conoscenza
stessa) e l'ontologia (che riguarda l'essere). L'ontologia pone accanto
alla fisica (che analizza il mondo materiale) la metafisica (che ipotizza
il piano spirituale). La metafisica include la teologia (che ragiona su
"Dio"). La teologia a sua volta include la teleologia (che si interroga
sullo scopo del mondo e della vita), base della filosofia pratica (di cui
tratterà la puntata n. 9).
Al termine della lezione la persona ritenuta
più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Come
si fanno le cose».
sabato 6 gennaio 2024, ore 18.30,
chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19),
puntata n. 9 – «A come Attivismo. Assiologia, dialettica, utopia» – vedrà
l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capua Sacra
L'evento includerà un simpatico scambio di doni della Befana collettivo:
chiunque gradisca partecipare potrà portare da casa uno o più oggetti
impacchettati e deporli nel mucchio da cui poi, nell'intervallo di metà
lezione, scegliere per sé altrettanti pacchetti a sorpresa. Con l'occasione
sarà inoltre proclamato il vincitore del XXXIV Premio dell'Amicarium.
Sarà questo il secondo e ultimo dei due incontri dedicati agli elementi
base della filosofia, essendo due i rami in cui essa si articola: la
filosofia teoretica (tesa al conoscere) e la filosofia pratica (tesa
all'agire). Anche di quest'ultima – così come la prima si ramifica in
logica, gnoseologia, ontologia – le branche principali sono tre:
l'assiologia (discorso sui valori), che riunisce etica ed estetica; la
politica, che si fonda sull'assiologia per progettare la società migliore
possibile (al contrario, la pseudo-politica – i cui imbonitori prosperano
sulla diseducazione filosofica delle masse – si fonda sull'assenza di
valori, nel contempo spacciando per valori grettezza e ipocrisia, poiché
non ha altro fine che il dominio); infine la dialettica, dove il filosofo
usa la logica in uno con le arti – in ispecie scrittura ed oratoria – per
smascherare le altrui fallacie e frodi e dimostrare la validità delle sue
idee.
Va da sé che l'utopia perfetta sarà realizzabile solo quando,
grazie all'educazione filosofica e alle macchine, l'umana armonia sarà tale
da consentire – oltre l'abbattimento di ogni confine tra stati, tra
categorie sociali e tra epistemi – l'abolizione del denaro, del mercato,
del lavoro alienato e di ogni istituzione giuridica, economica, militare
ecc.; sarà forse tra diecimila anni; o forse mai: il che però non deve
scoraggiare alcuno dal perseguire i più "alati" ideali, al cui traino
progredisce ogni virtù, mentre di certo non ci eleva seguire quelli
"zampettanti".
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo
desìderi, e dunque più lo meriti, il volume dei «Quindici» di turno: «Come
le cose cambiano».
domenica 28 gennaio, ore 18.30,
Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua, puntata n. 10 – intitolata «R come
Retaggio ottocentesco. Gli anni di Ferdinando Palasciano» –
vedrà
l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheate
nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, lo stesso giorno ma
alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova una mostra di Salvatore
Acconcia per la serie «Figure»).
In quella che sarà la prima di due
lezioni-spettacolo dedicate alla storia – dell'Ottocento (1815-1891) e poi
del Novecento (anni '60-'80) – Palasciano tratterà dei settantasette anni
in cui visse il suo pro-pro-prozio, ingegno fra i piú brillanti dell'arte
medico-chirurgica ottocentesca ed eroico precursore della Croce Rossa. La
carrellata sul suo mondo sorvolerà agile – qui con riverenza là con
irriverenza – Napoleone, Beethoven, Faust, il caleidoscopio, l'uomo della
sabbia, Frankenstein, Leopardi, la proprietà come furto, l'algoritmo di Ada
Lovelace, il telegrafo, Nettuno, Moby Dick, Madame Bovary, il cavo
suboceanico, l'origine delle specie, Alice nel paese delle meraviglie, le
equazioni di Maxwell, la tavola di Mendeleev, Verne, il telefono, Wagner,
il fonografo, la lampadina, la prima centrale elettrica, Emily Dickinson e
tanto altro, in un multicolore turbinio di trascelti eventi e microeventi.
Nell'intervallo fra primo e secondo tempo si potrà andare al pianoforte –
se si è abili all'improvvisazione – e sfidarsi a duello musicale, come
quello che contrappose Liszt a Thalberg nel 1837.
La lezione sarà
inoltre arricchita, a bella chiusa, da un collegamento in diretta con Wanda
Marasco, per un saluto in vista del XXV anniversario della fondazione
dell'Accademia Palasciania e per una esclusiva anteprima di qualche rigo
dal suo romanzo – di cui, dopo annosa e complessa gestazione, la
pubblicazione è ormai prossima – dedicato a Ferdinando Palasciano e alla di
lui diletta moglie Olga Vavilova.
domenica 28 febbraio,
ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, puntata n. 11: "Omnia palco
sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano" «M come Maggio 1968. Lo Zeitgeist
'61-'89» in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater
Dopo i saluti
dell’Assessore alla Cultura del Comune di Capua Vincenzo Corcione e un
intervento dell’ospite d’onore Wanda Marasco, autrice di un romanzo su
Ferdinando Palasciano di prossima pubblicazione per Neri Pozza, Marco
Palasciano terrà una lezione-spettacolo di storia del Novecento, sul
periodo compreso fra il primo volo umano nello spazio (12 aprile 1961) –
cui quattro mesi dopo seguí la costruzione del muro di Berlino – e la
caduta del muro stesso (9 novembre 1989) in uno con la fine
dell’adolescenza del narratore.
Nell’intervallo si terrà la festa per il
XXV anniversario della fondazione dell’Accademia, con consegna del XLIII
Premio dell’Amicarium e con le nomine dei nuovi Vicepresidente, Segretario
e Tesoriere onorari. Sarà inoltre distribuito l’«Almanacco del giubileo
dell’Accademia Palasciania».
A conclusione dell'incontro, la persona più
meritevole fra le presenti riceverà in dono il libro di turno della serie
dei «Quindici»: il tomo II del volume «Personaggi stranieri famosi»
domenica 3 marzo, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario
10, puntata n. 12 – intitolata «O come Onirografia e biografia. Diario,
albero di eventi, àlvei d'alétheia»
Accademia Palasciania in
collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater. L'appuntamento, come sempre
a ingresso libero, è nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore,
lo stesso giorno ma alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la
seconda mostra per la serie «Figure», una personale di Nicola Esposito).
La storia riguarda per lo più eventi che ci accadono intorno ma lontano, o
che accaddero prima che nascessimo, e dei quali sentiamo narrare:
esperienze indirette, che forniscono uno sfondo alle nostre esperienze
dirette. È di queste ultime – sogno incluso – che si tratterà ora, nonché
del nostro annotarle, memorarle e tendere a trarne riflessioni su vita e
destino. La storiografia sfuma così nella diaristica, che comprende
biografia e onirografia; e da quest'ultima ai mondi dell'immaginario, di
cui poi tratterà la puntata n. 13, il passo è breve. Cardine tra il reale e
il fantastico è l'uguale potere di suscitare meraviglia, unitamente al
nostro desiderio di darne narrazione o di riceverla. Si entra qui nel cuore
del progetto di Palasciano, a un tempo bilancio esistenziale e ricerca di
un'idonea formula da opus magnum; dodicesimo ingrediente il suo diario,
iniziato nel 1984 e ammontante ormai a circa sessantacinquemila pagine
distribuite su sette metri e mezzo di scaffali.
Al termine della lezione
sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno:
«Personaggi italiani famosi».
sabato 16 marzo, ore
18.30, puntata n. 13 – «N come Narrabilia e mirabilia. Mito, fiaba, horror,
fantascienza, altra aura» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione
con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua,
via Principi Longobardi 19).
L'elemento base di turno saranno i mondi
dell'immaginario, dai miti greci e vari fino alla fantascienza e all'utopia
passando per favola, fiaba, fantasy, letteratura cavalleresca, cappa e
spada, western, gotico, giallo ecc. Il cammino stesso di Palasciano nella
narrativa è iniziato, a dieci o undici anni, col comporre – seguendo su un
atlante il percorso dei personaggi – racconti d'avventure fantastiche e
surreali, ispirate principalmente al Voltaire dei contes philosophiques e
ad altri autori settecenteschi; a quattordici anni i primi romanzi che si
trovò a scrivere furono di genere fantascientifico, per aver allora
scoperto la rivista «Urania», oltre ad essere intriso di suggestioni in
tema mutuate dal cinema e dalla televisione dell'epoca; in séguito sarebbe
passato a Joyce e Greenaway, ma questa è un'altra storia.
Al termine
della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di
turno: «Racconti e fiabe».
domenica 7 aprile, ore
18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10, Capua, puntata n. 14 : I come
Impulso erotico. Natura, aura virile, p*rn* ed estasi
in collaborazione
con Capuanova e FaziOpenTheater, per stavolta vietato ai minori di
quattordici anni,
Alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la
terza mostra per la serie «Figure», una personale di Enzo Toscano.
Il
titolo generale – in latino longobardo – del festival-laboratorio, «Omnia
palco sacra», vuol dire «Tutte le cose sono sacre per il palcoscenico»
(intendendo il barocco "theatrum mundi"); e suona simile, sia per forma sia
per contenuto, all'«Omnia munda mundis» della pseudopaolina Lettera a Tito
nella Vulgata, ossia «Tutto è puro per i puri». In tale spirito,
soffermandosi sul primo gradino della scala di Platone, questa
"penienultima" puntata tratterà di piacere fine a sé stesso – emblema di
soprana libertà, invisa a chi confonde male e caos – nella sua più intensa
declinazione, e delle pratiche vòlte ad ottenerlo, in ispecie omoerotiche.
Il tutto non tanto nell'ottica del fruitore disincantato, interna a una
morale noeticamente cieca che disgiunge carnale e teologale, quanto del
poeta mistico (vedi a es. i sufi della Persia medievale) o, quantomeno, del
filosofo metafisico non digiuno di scienza contemporanea; per il quale il
concetto di natura, su cui si gioca la sistemazione del tema, sarà ben
altro da quello dell'episteme antidarwiniana. E se quest'ultima è ancor
dura a morire nel XXI secolo, con quel che ne consegue in termini di
barbarie erotofobica, non vi è da disperare tuttavia che – estinti gli
ultimi focolai di antiumanesimo – il motto del XXII possa essere «Omnia
vincit àmor».
Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi
il volume dei «Quindici» di turno: «Cosa fanno gli uomini».
domenica 28 aprile, ore 18.30, chiesa dei Santi Rufo e Carponio,
corso Gran Priorato di Malta 40, Capua, puntata n. 15 "A come Agape. Reti,
eroi, vivi e morti, empatia cosmica"
in collaborazione con Capua Sacra,
a ingresso gratuito. Al termine della lezione – dedicata al puro amore che
va oltre la morte e ogni distanza – sarà donato a chi più lo desìderi il
volume dei «Quindici» di turno: «La vita intorno a noi».
domenica 5 maggio, ore 18.30, Palazzo Fazio, via Seminario 10,
Capua, Epilogo d'amore numinoso. Nacque dal caos ogni armonia possibile,
una festa per la consegna di diplomi e medaglie, inclusiva di un commovente
evento a sorpresa
in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater