Giornate FAI di Primavera
Caserta e provincia - 25 e 26 marzo 2023
Sintesi di Pia Di Donato
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le
Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al
patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. La manifestazione di
punta del FAI, giunta alla 31ª edizione, offrirà l’opportunità di scoprire
e riscoprire sorprendenti tesori d’arte e natura in tutta Italia,
partecipando alle visite a contributo libero proposte dai volontari della
Fondazione in oltre 750 luoghi in 400 città, la maggior parte dei quali
solitamente inaccessibili o poco conosciuti (l'elenco dei luoghi aperti e
le modalità di partecipazione saranno pubblicate su questo sito dal 16
marzo).
La manifestazione è inoltre un importante evento di raccolta
fondi, per questo ai partecipanti verrà suggerito un contributo libero a
partire da 3 euro, utile a sostenere la missione e le attività del FAI.
Aversa
Duomo di s. Paolo, Piazza Del Duomo
l Duomo di Aversa, noto come cattedrale di S.Paolo ricade nella parte piu'
antica del Centro Storico della città.
La cattedrale di San Paolo è di
origine medioevale, costruita sui resti di un piccolo santuario agreste
dedicato al santo. Dall'iscrizione incisa sul portale del transetto
sinistro, sappiamo che la sua costruzione si protrasse per molti anni:
valuta da Riccardo Drengot, principe di Aversa nel 1053, fu terminata dal
figlio Giordano, intorno al 1090, anno della sua morte. La struttura
originaria fu trasformata da interventi architettonici e decorativi
successivi alla sua edificazione e le parti risalenti al periodo della sua
fondazione furono di fatto cancellate.
Del periodo normanno resta
visibile il bellissimo deambulatorio a cappelle radiali. Nel corso del
Seicento la cattedrale fu interessata da lavori di trasformazione
commissionati dai vescovi Carafa. Nel 1630, nel transetto sinistro, fu
costruita la Casa di Loreto, una riproduzione fedele all'originale presente
nella Basilica di Loreto. Agli inizi del Settecento la cattedrale fu
completamente trasformata secondo il progetto dell'architetto romano Carlo
Buratti. L'interno è suddiviso in tre grandi navate divise da pilastri e
profonde cappelle laterali. Nel secondo registro della navata centrale si
sussegue una serie di finestroni con decorazione settecentesca in stucco
bianco.
L'area presbiteriale è occupata dal maestoso altare maggiore con
alta cona marmorea e ai lati due edicole, che inglobano le statue dorate di
San Pietro e San Paolo. Il disegno dell'altare fu realizzato da Luigi
Vanvitelli, intorno al 1760, anche se la successiva messa in opera non
risulta fedele al disegno del grande architetto romano.
VISITE A CURA DI
Liceo classico Domenico Cirillo di Aversa
ORARI Sabato: 10:30 - 12:00 /
16:00 - 18:00, Note: chiusura visite 17.45, Domenica: 00:00 - 00:00 / 16:00
- 18:00 (ultimo ingresso 17:00), Note: chiusura visite 17.45
Seminario, via duomo
Il seminario sorge di fianco alla cattedrale di aversa in pieno centro
storico, oggi al primo piano è anche sede di un prestigioso museo
Diocesano.
Il seminario fu iniziato per volere del cardinale Innico
Caracciolo (1642-1730), vescovo di Aversa, dall'architetto Carlo Beratti, o
Buratti, assistito da francesco maggi nel 1715. All'ingresso un bel portale
classicheggiante di pietra grigia e sulla porta interna lignea è posto un
interessante tondo con san Michele che scaccia il demonio, sec XVIII.
All'interno troviamo un armonioso cortile rettangolare, con doppio ordine
di arcate, con un gradevole effetto ritmico-chiaroscurale e di profondità.
A sinistra del portico un'epigrafe marmorea di età repubblicana,
proveniente da Pozzuoli. Procedendo si accede allo scalone d'onore e alla
sala del refettorio, dal 1953, auditorium, sala guitmondo. in questa sala
si custodisce il ciclo pittorico della dissacrata chiesa del Carmine, sei
tele e una Cena di Emmaus. I dipinti, inneggianti l'ordine carmelitano,
costituiscono una tra le più importanti raccolte settecentesche della
città. ritorniamo poi all'ingresso dello scalone d'onore, la cui
costruzione fu dovuta al vescovo del tufo, su disegno del Beratti. lo
scalone d'onore con la balaustra e il chiostro costituiscono gli elementi
peculiari del seminario per l'assoluta novità del gusto seicentesco romano
e la raffinata esecuzione. Sulla soglia del pianerottolo si raccoglie la
scritta ‘per crucem ad lucem', attraverso la croce si va alla luce' sul
cartiglio dello stemma cardinalizio di Innico Caracciolo. Appena lasciato
lo scalone si accede ai corridoi. A metà corridoio, a destra, si accede
alla cappella del seminario.
Si può ammirare la Biblioteca del Seminario
che è dotata di circa 16.000 testi di grande valore bibliografico,
cinquecentine, seicentine e numerosi incunaboli e l'archivio diocesano.
Ritornati presso lo scalone, a metà corridoio dell'ala sud, si accede
all'aula magna, salone che con i suoi dipinti costituisce la vera
Pinacoteca della diocesi di Aversa. Tra le opere, "La Pietà", di metà 700;
"La Madonna col bambino" di Paolo de Matthejs del 1720; "La rinnegazione di
san Pietro" di Gerolamo Cenatiempo; "San Gerolamo nel deserto", degli inizi
del ‘700. tale bene è stato scelto per la sua linea architettonica di gusto
neoclassico con il suo imponente scalone ricorda lo stile vanvitelliano.
Sabato: 10:00 - 13:00 / 00:00 - 00:00; Domenica: 00:00 - 00:00 / 00:00 -
00:00
Palazzo Gaudioso, Piazza F. Santulli
ORARI Sabato: 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00); Domenica: 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Tribunale Napoli Nord Castello Aragonese, Piazza Trieste e Trento,
Il palazzo Tribunale di Aversa ex Castello Aragonese si colloca in pieno
centro storico
Il palazzo Tribunale di Aversa è una storica costruzione
che risale al Medioevo per volere di uno dei regnanti partenopei, Ruggero
II di Normandia. Il Castello di Ruggiero II sorse nei pressi della chiesa
di Santa Maria a Piazza. Venne costruito di forma quadrata, e orientato,
secondo un'antica ripartizione, sui quattro angoli del mondo: zona àntica,
pòstica, dell'occàso, dell'ovest.
Si ergeva su quattro livelli ed un
sottopiano, le carceri e i magazzini. Dopo i danni del 1382, del 1456 e
1457, nel 1492 il castello ebbe una nuova sistemazione da Alfonso d'Aragona
così come appare nella veduta della città di Aversa (XVI-XVII sec.) fu
allora che prese il nome di "Castello Aragonese". Circondato da un alto
fossato e munito di bastioni, sviluppato intorno ad un cortile quadrato e
un porticato. Carlo III di Borbone, ne affidò il restauro al suo architetto
migliore, Luigi Vanvitelli, per farne un Quartiere di Cavalleria. Furono
eseguite aggiunte sia sulle ali dell'antico corpo che sul secondo e terzo
livello, ed il quarto, integrato nelle torri, fu costruito ex novo. A
seguito di tale intervento scomparve del tutto la struttura originaria
poiché le cortine perimetrali furono recintate da un unico ordine
architettonico, il tuscanico, ed il fossato fu completamente coperto. Il
maestoso castello, che si può ancora oggi ammirare nella piazza Trieste e
Trento, misura circa 103 metri per lato e 27 di altezza, ed è dotato di
spesse mura quadrate e presenta 4 torri, domina la vasta zona circostante.
Il Bene aperto per le giornate FAI di primavera è attualmente un Tribunale
che generalmente è accessibile ai soli addetti ai lavori, per l'occasione
sarà visitabile il piano terra, scelto dal gruppo FAI, perchè restaurato a
metà del VIII secolo dall'architetto Luigi Vanvitelli, per volere di Carlo
III di Borbone, per farne un quartiere di Cavalleria, si potrà ammirare
l'impronta architettonica del grande architetto
VISITE A CURA DI
Apprendisti Ciceroni Liceo "Giancarlo Siani" di Aversa
ORARI Sabato:
10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00
Chiesa di S. Agostino, Vicolo S.Agostino, Via Cesare Battisti,
Si colloca a ridosso del Centro storico con annesso l'omonimo monastero
Alla fine del XIII secolo, il convento con l'annessa chiesa degli
Agostiniani sorse non lontano dalla parrocchia di San Nicola, nel borgo
ove, per via dell'aumento del commercio con i territori agricoli
meridionali, si era registrato un rapido incremento della popolazione La
chiesa fu estesamente rinnovata nel terzo quarto del Settecento, secondo
qualificati modi di ambito vanvitelliano. La chiesa fu ristrutturata sotto
la supervisione del padre agostiniano Giuseppe De Vita, soprintendente
generale delle fabbriche dell'Ordine nella provincia napoletana; durante i
lavori, la navata fu munita di un apparato decorativo classicheggiante, fu
costruita la cupola.
L'interno, finemente decorato, presenta uno schema
planimetrico simile all'Annunziata di Napoli, con l'unico ordine
architettonico trabeato sull'alto basamento, con la successione di cappelle
poco profonde, che si aprono sull'aula unica coperta con volta a botte
lunettata e unghie triangolari a vela, e con le colonne binate agli
ingressi. Alla facciata fu assegnata una configurazione asimmetrica, a
causa del ridotto spazio disponibile sul lato sinistro, in corrispondenza
del poderoso campanile medievale. Incompiuta, mostra il rustico magistero
di bozze di tufo giallo. Si presenta scandita in due registri sormontati da
un timpano finale. Il portale d'ingresso alla chiesa, architravato e
provvisto di timpano, è inquadrato da una struttura sporgente costituita da
due colonne laterali che sorreggono la trabeazione. Uguale sistema si
riscontra al secondo livello dove è presenta una finestra architravata e
lunettata. All'interno, la navata voltata a botte, la crociera cupolata ed
il qualificato presbiterio evidenziano soluzioni particolari come le ornie
in stucco delle finestre che riprendono diffusi motivi vanvitelliani.
La
zona presbiterale si presenta sopraelevata con l'altare tridentino del
XVIII secolo in marmi policromi alla parete di tipo vanvitelliano.
Attualmente la chiesa è stata destinata al culto ortodosso, per tal motivo
l'area presbiterale presenta una iconostasi. Lungo la chiesa si possono
ammirare diverse tele (XVI e il XVII) di notevole pregio.
VISITE A CURA
DI Apprendisti Ciceroni IIS "Leonardo Da Vinci" Liceo artistico Aversa
ORARI Sabato: 10:00 - 13:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Domenica: 00:00 - 00:00 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:00)
Caserta
Real Vaccheria e Tempietto Del Ss. Sacramento, Via Eleuterio Ruggiero 14,
La famiglia dei Borbone acquistò lo Stato di Caserta in una realtà
piuttosto modesta sia dal punto di vista sociale che territoriale, il
definitivo salto di qualità della "città nuova" avverrà soltanto, nella
seconda metà del XVIII secolo, con la realizzazione della Reggia. Il casale
di Aldifreda, che prende il nome da una principessa longobarda di nome
Rifredi si trova attualmente nel pieno centro di Caserta, in direzione
nord, ed è situato in adiacenza al parco della Reggia vanvitelliana.
La
Vaccheria Reale, oggi sede della Polizia di Stato, risale al 1750, anno in
cui i Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di
Sermoneta, per realizzarne una stalla, con annessa lavorazione di formaggi
e di sostanze utilizzate nella tessitura della seta. In merito alla
progettazione dell'intero complesso risalente al 1753, rimane indiscusso
l'operato dell'architetto Luigi Vanvitelli,come si legge in una lettera al
fratello Urbano del 30 ottobre 1753.
L'edificio, a pianta semicircolare,
ha il fronte principale a due piani, in origine, il primo per uso magazzini
e lattiere, il secondo per abitazione dei vaccari e per altri impianti.La
parte interna posteriore ha una forma ellittica, dove erano situate le
stalle, ed in avancorpo tra i due antichi ingressi vi era il caffeaus,
progettato da Luigi Vanvitelli per il trattenimento della famiglia reale,
con ambiente interno ellittico. L'intero complesso sarà modificato ad
Ospedale Militare.
La Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento,
attualmente, sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato,
quindi è un luogo normalmente non fruibile. L'apertura tende quindi a far
conoscere un una parte della città, che nasce come attività produttiva di
"supporto" alla Reggia e che negli anni ha avuto diverse destinazioni
d'uso. Durante la visita sarà possibile ammirare nel locale della ex
polveriera alcuni cimeli della Polizia di Stato.
VISITE A CURA DI
Apprendisti Ciceroni Liceo "Alessandro Manzoni" di Caserta
ORARI Sabato:
09:00 - 13:00 (ultimo ingresso 12:30)
Domenica: 09:00 - 13:00 (ultimo
ingresso 12:30)
Airola, SP47, 72
Da Airola a Caserta: le acque della Reggia
La località Fizzo, nel
territorio del comune di Airola, si caratterizza per numerose polle
sorgive, scelte dai Borbone per alimentare le fontane e i giochi di acqua
della Reggia di Caserta. Il territorio è perfetta sintesi tra uomo e natura
ed esempio di un grande lavoro di ingegneria e architettura.
Nell'area
del Fizzo è presente il primo dei 67 "torrini" che contrassegnarono il
percorso dell'acquedotto fino a Caserta e il mulino ad acqua che tu
costruito subito a valle delle sorgenti.
È un'opera di grande ingegneria
dello straordinario architetto Luigi Vanvitelli, tra i massimi esponenti
del Settecento europeo in architettura.
Oltre alla visita del luogo,
accompagnata da volontari e studenti dell'I.I.S. "A. Lombardi" e dell'
I.I.S. Faicchio Castelvenere, sarà possibile assistere a balli in costume
del Settecento, musica del medesimo periodo e ad una scena di tableau
vivant.
INIZIATIVE SPECIALI
L'acqua del monte Taburno, in località
Fizzo, nel comune di Airola, si rende protagonista degli spettacolari
giochi d'acqua della Reggia di Caserta, grazie ad un sapiente opera di
progettazione dell'architetto Luigi Vanvitelli. Ci lanceremo alla scoperta
della bucolica area delle sorgenti e le giornate saranno arricchite da
momenti di arte (si segnalano i tableaux vivants), musica e balletti
all'interno di questa splendida cornice.
VISITE A CURA DI Volontari FAI
e Apprendisti Ciceroni I.I.S. "A. Lombardi" e I.I.S.
"Faicchio-Castelvenere" Istituto Turistico
ORARI Sabato: 09:00 - 18:00
(ultimo ingresso 17:30); Domenica: 09:00 - 18:00 (ultimo ingresso 17:30)
Riardo
Parco sorgenti Ferrarelle, Contrada Ferrarelle snc, (prenotare) https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?search=caserta
Un impegno che si concretizza attraverso opere di restauro di manufatti
architettonici di pregio e interventi sulla vegetazione e l'agricoltura.
All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale
effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria
delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura
biologica.
L'azienda agricola Masseria delle Sorgenti ha la sua dimora
all' interno della Masseria Mozzi le cui origini si perdono nella storia
fin dal Medioevo. Le terre, a quel tempo possedimenti agricoli dei Monaci
benedettini dell'Abbazia della Ferrara, erano meta del soggiorno estivo dei
monaci, che qui vi trovavano frescura nei mesi più caldi e un terreno
particolarmente fertile e ricco di sali minerali per l'agricoltura.
Sono
proprio i monaci a dare il nome "Le Ferrarelle" a quei luoghi disseminati
di fonti d'acqua di origine vulcanica. La Masseria vuole continuare a
svolgere il proprio ruolo nel territorio, migliorando continuamente i
propri standard produttivi e la sostenibilità delle proprie attività.
Inoltre, l'ambizione del progetto porta a rappresentare un esempio virtuoso
delle buone pratiche agricole per le altre aziende locali. In questo modo
puntiamo a creare una rete di imprese che tutelano e valorizzano il
patrimonio unico a nostra disposizione.
Il Parco Sorgenti Ferrarelle di
Riardo è patrocinato dal FAI, che ne tutela lo straordinario contesto
paesaggistico e architettonico. Un paradiso tutto naturale per custodire le
fonti delle acque minerali Ferrarelle, Natìa, Santagata e Roccafina.
All'interno del Parco Sorgenti di Riardo (dove ha origine la naturale
effervescenza di Ferrarelle), Ferrarelle ha fondato la società Masseria
delle Sorgenti, azienda agricola che coltiva in regime di agricoltura
biologica.
VISITE A CURA DI Volontari FAI con gruppi di massimo 30
visitatori
ORARI Sabato: 10:00 - 13:00 (ultimo ingresso 12:30), Note:
Turni di visita con partenza ogni 30 minuti. Ultima visita ore 12.30.
Mondragone
Palazzo Ducale, Piazza Pasquale Corvino
Il Palazzo Ducale è uno storico edificio ubicato nella città costiera di
Mondragone, in provincia di Caserta, in Campania. Ad esso è annessa
un'antica Torre risalente probabilmente al XIII secolo. Palazzo e Torre
sono tra gli edifici maggiormente suggestivi della città e costituiscono un
simbolo cittadino, insieme all'antica Rocca Montis Dragonis sul Monte
Petrino. Attualmente ospita il museo civico di Mondragone
Il Palazzo
Ducale di Mondragone risale ad un periodo compreso tra il XIII e il XV
sec.La struttura fu realizzata con pietre di origine vulcanica e
sedimentaria, cementate con malta e calce, secondo un gusto tardo
gotico-aragonese.Il Palazzo è affiancato da una Torre di origine
tardo-gotica.Nei secoli il Palazzo è appartenuto a diverse casate
nobiliari: i Carafa e poi i Grillo.Tra questi si ricorda il duca Don
Domenico Grillo, la sua famiglia tra il XVIII e XIX sec. apportò modifiche
notevoli.
Il palazzo si articola su tre piani, oltre ad un sottotetto.
Al centro della facciata si apre un alto portale in marmo mondragonese
attraverso il quale si accede allo scalone, simile nella disposizione alla
Reggia di Caserta. Lo scalone è in posizione laterale ed è destinato al
servizio degli appartamenti ducali e della sala di rappresentanza, inoltre
anche le decorazioni riprendono lo stile vanvitelliano. Al primo piano si
trovano collocati gli appartamenti ducali costituiti da ampi locali a cui
si accompagnano le sale di anticamere e le salette di disimpegno. Gli
ambienti più interessanti però, sono due sale a doppia altezza, di cui
l'una aveva la funzione di vestibolo superiore e di smistamento dei
percorsi, mentre l'altra, doveva probabilmente essere la sala consiliare,
dove gli stucchi in stile neoclassico si evidenziano sulle parete. Un altro
ambiente significativo, posta al piano terra presenta una grossa nicchia a
forma di conchiglia. Il secondo piano ripete lo schema di quello inferiore.
Un altro particolare e il coronamento del vano scala all'angolo sud-est una
loggia alta circa 3 m e larga 2 m, da cui si poteva inquadrare tutto il
paesaggio circostante.
Una leggenda narra che un cavaliere passando
sulla Rocca di Monte Dragone incontrò una fanciulla che gli raccontò della
fuga della famiglia Dragoni e degli abitanti della città a causa di un
terribile Drago. Essi ogni anno dovevano consegnare al Drago una giovane
nobile, in cambio della protezione del territorio. Il Cavaliere decise di
aiutare la fanciulla e uccise il Drago con tre teste che rotolarono giù
dalla montagna. Ancora oggi nel luogo dove si dice venne ucciso il Drago,
vi sono le voragini create dalle tre teste, vicino alle quali si può udire
lo scorrere impetuoso del suo sangue, mentre nella caverna sottostante,
sembra rimbombi il suo atroce ruggito: l'eco della "Bocca del Dragone" di
Monte Dragone.
VISITE A CURA DI Apprendisti Ciceroni ISISS Stefanelli
Indirizzo Turismo Indirizzo Informatico, Mondragone Liceo G. Galilei
Indirizzo Musicale e Coreutico, Mondragone, IISISS Novelli Indirizzo
Alberghiero Articolazione Accoglienza Turistica, Marcianise
ORARI
Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00), Domenica:
09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Chiesa di San Michele Arcangelo Extra Moenia, Via Duca degli Abruzzi
L'edificio di culto è posto all'ingresso del borgo di Sant'Angelo, primo
nucleo urbano, costituitosi nell'alto Medioevo, oggi parte integrante e
qualificante del centro storico mondragonese.
La Chiesa di Sant'Angelo è
l'edificio religioso più antico del centro storico mondragonese. È
probabile che l'edificio sia stato oggetto di lavori di ripristino dopo il
1463, anno dell'ingresso delle truppe di Alfonso d'Aragona nel feudo di
Sessa, per la guerra contro i Marzano; furono proprio le truppe catalane,
nella presa della Rocca petrina, a radere al suolo. Ha subito nei secoli
diverse trasformazioni ma tutte le varie fasi costruttive sono legate dalla
semplicità estetica tipica di un ambiente rurale povero. Recenti
ritrovamenti sotto la chiesa testimoniano la presenza di un cimitero
pre-romano.
L'edificio si eleva rispetto alla strada,il suo interno è
raggiungibile soltanto tramite scale che conducono a due ingressi di cui
uno sotto la torre campanaria inglobata nella chiesa. La facciata ovest è
semplice con tre aperture al di sopra delle quali troviamo una cornice
triangolare con la statua dell'Arcangelo Gabriele. L'impianto è a tre
navate,quelle laterali si aprono con archi.La campata con volte a botte
forse era parte di una struttura a sè considerando i suoi particolari
affreschi, probabilmente era interamente affrescato.Altro elemento
decorativo, purtroppo giunto a noi in frammenti, è un dipinto realizzato
tra il XV e il XVI secolo, posto tra il terzo e il quarto arco della parete
di sinistra della navata. Da questi frammenti, scoperti per caso sotto lo
spessore della tinteggiatura, si evince chiaramente una figura di Madonna
con Bambino.
VISITE A CURA DI Apprendisti Ciceroni Istituto Salesiano
"Sacro Cuore di Maria" Caserta
MONDRAGONE, CE
ORARI Sabato:
15:00 - 18:30, Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30
Chiesa San Mauro, Via Duca degli Abruzzi, 149,
La piccola Chiesa si trova a Mondragone in un piccolo quartiere storico che
ha subito diverse trasformazioni spesso dovute all'incuria.
La chiesa di
San Mauro, o anche di Maria SS. di Montevergine, fu edificata nel giugno
del 1497, come secondo edificio adibito al culto cristiano. Soppresso nel
febbraio del 1807, l'edificio divenne proprietà privata; col passare degli
anni soprattutto a causa della mancanza di manutenzione ci fu il crollo del
tetto a falde e il conseguente degrado dell'intero fabbricato, oggi,
tuttavia, la chiesa si presenta restaurata, ma di modeste dimensioni.
La
chiesa è pianta rettangolare con asse maggiore parallelo alla strada.In
origine possedeva due ingressi,uno ad arco con una nicchia sovrastante in
cui sono ancora visibili le tracce di un affresco raffigurante una madonna
con bambino incoronata da angeli. L'altro ingresso, invece, è posto
all'interno di una corte.L'intera chiesa è a navata unica, interessante è
la cappella (forse postuma) a pianta quadrangolare con volta a botte sul
cui sfondo ritroviamo i resti di un altare barocco.
La leggenda della
chiesa di San Mauro. Si narra che dietro all'altare della chiesa di San
Mauro si era aperta una voragine con terribili esalazioni mefitiche, emesse
da un drago custode, nella zona si era perciò creato il panico tra la
gente. Il proprietario della chiesa, di origini napoletane, era tale Jacopo
Sannazzaro che, per sfatare la superstizione del popolino, ordinò di
chiudere la voragine dietro l'altare ma, per paura, nessuno volle eseguire
i lavori. Allora egli si accinse personalmente a chiudere la voragine, ma,
si narra, venne inesorabilmente soffocato dalle esalazioni venefiche.
VISITE A CURA DI Apprendisti Ciceroni Scuola Secondaria di I grado
"M.Buonarroti/Vinci" Mondragone
ORARI Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:00 -
18:30; Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30
Area archeologica dell'Appia Antica, Via Starza, 10
Nel 2002 è stato portato alla luce un tratto dell'Appia che si trova nella
zona dell'odierno cimitero. Essa attraversa la campagna di Mondragone sul
lato settentrionale, da Le Vagnole a Porto di Carro, ai piedi del Monte
Petrino, fino al sito dell'odierno Cimurro e attraverso la zona di Limata,
fino al punto suddetto ed oltre, dopo aver valicato il Ponte Campano.Dalla
Via Appia, all'altezza di Sinuessa, inizia la via Domiziana per poi
costeggiare il litorale a nord di Napoli fino a Puteoli,
La via Appia fu
fatta costruire tra il 313 e il 310 a.C. su ordine di Appio Claudio Cieco
il censore. Il percorso iniziava a Roma da porta San Sebastiano e puntava
dritto verso Terracina seguendo un unico rettilineo; superata Terracina,
deviava verso Fondi, quindi attraversava le impervie gole di Itri e
scendeva verso Formia e Minturno. Superato il Garigliano, si dirige verso
Sinuessa e da li verso il porto fluviale di Casilinum (l'odierna Capua) sul
Volturno; poco più avanti, raggiungeva Capua (l'odierna Santa Maria Capua
Vetere). La continua espansione di Roma nel Sud dell'Italia, fece si che
l'Appia fosse più volte prolungata: nel 268 a.C. raggiunse Benevento, poi
Venosa e quindi Taranto.
La Via Appia era lastricata con grandi basoli
(grandi lastroni di pietra basaltica, di forma variamente poligonale);
aveva una larghezza di 14 piedi romani (circa 4,20 metri lineari) ed era
fiancheggiata da due marciapiedi in terra battuta, larghi circa 1,5 ml,
delimitati da un cordolo di pietra. Lungo la strada erano posti le stazioni
per il cambio cavalli e il ristoro dei viandanti. Nelle vicinanze del
ritrovamento dell'Appia, inoltre, sono "risolrti", nel loro splendore, i
resti di un'antica villa romana, anche se esistono ipotesi, non accertate,
che potesse trattarsi di una sorta di ostello dove dovette fermarsi anche
il celebre poeta Orazio, durante il suo viaggio per Brindisi. Dalla fine
dell'800, lungo questo tratto, nei pressi della Chiesetta di San Rocco, si
svolgeva, dal 23 al 25 Agosto, la fiera del bestiame, detta di San
Bartolomeo, risalente a un'antica tradizione.
L'apertura del sito
riveste quest'anno particolare interesse e importanza dato che la Regia
Viarum con tutti i suoi tratti , quindi con l'accordo di tutte le
amministrazioni locali è stata candidata a Patrimonio dell'Unesco. Sarà
magnifico scoprire come i Romani amavano il mare, le terme e tutto il
paesaggio che questo luogo offriva tanto da costruire una strada cosi
importante per raggiungerlo. Scoprirete anche cibi e vino che arricchiscono
enormemente il territorio.
VISITE A CURA DI Apprendisti Ciceroni Liceo "
G. Galilei" di Mondragone Indirizzo Scientifico - Linguistico ISISS "
NOvelli" di Marcianise Indirizzo Turismo
ORARI Sabato: 09:30 - 13:30 /
15:00 - 18:00; Domenica: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:00 (ultimo ingresso
17:30)
Palazzo Tarcagnota, Via Vittorio Emanuele, 28,
Originario del XVIII secolo e situato nel centro storico, il Palazzo sorge
non troppo distante dalla chiesa madre della città, il Santuario di Maria
Santissima Incaldana. L'immobile, che ricopre un importante interesse
culturale, è situato in un'area storica ed è sottoposto a tutela diretta,
con D.M. 26.08.1988. Il palazzo in parola si estende per un'intera insula,
che costeggia l'attuale via Vittorio Emanuele II e, sul versante sud, si
apre verso un giardino, di proprietà privata.
Nel XVIII secolo, la
famiglia Tarcagnota costruì un maestoso palazzo familiare con la lunga
facciata su quella che oggi prende il nome di Via Vittorio Emanuele. Nel
corso della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, la facciata del palazzo
venne danneggiata dai conflitti e dai bombardamenti. Perciò, nel
dopoguerra, si ebbe il rifacimento delle decorazioni originali, di parte
della muratura e di alcuni solai. Lo stemma originale della famiglia, posto
sul portone principale, fu trafugato da ignoti e mai recuperato.
Articolato su tre livelli con sovrapposto sottotetto, presenta una pianta
pressoché quadrangolare ed è provvisto di due corti interne – di cui una
molto ampia – che conducono ad una serie di ambienti posti ai vari piani e
ad un giardino retrostante. Le strutture verticali sono in muratura di tufo
grigio locale con inserti di laterizio in alcune porzioni terranee, mentre
quelle orizzontali presentano volte di varia tipologia, solai in legno,
solai in ferro e capriate lignee con copertura a doppia falda. Al palazzo
si accede da due distinti portali, entrambi posti su via Vittorio Emanuele
II. Quello ad ovest, più elaborato, conduce al piano nobile, introdotto da
una scala interna impreziosita da un caposcala di stilema settecentesco. La
facciata principale mostra, in corrispondenza dei livelli superiori,
balconi con eleganti balaustre in ferro battuto, scanditi da decorazioni in
stucco raffiguranti volti umani. Ne deriva, dunque, un interessante
palinsesto architettonico, che attraversa due secoli di storia locale,
caratterizzando l'assetto storico-urbanistico della "Terra Murata".
VISITE A CURA DI Apprendisti Ciceroni Liceo "G. Galilei" Mondragone
Indirizzo Scientifico - Linguistico- Musicale ITI-LS "F. Giordani" di
Caserta Laboratorio di Chimica: "Tradizioni e prodotti tipici della
Campania felix. Ager falernus: da Sinuessa a Mondragone"
ORARI Sabato:
09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00); Domenica: 09:30 -
13:30 / 15:00 - 18:30 (ultimo ingresso 18:00)
Basilica Minore Ss. Maria Incaldana, Via Vittorio Emanuele, 24,
La Basilica Minore, nota anche come chiesa di S. Michele intra moenia o
ancora come collegiata di S. Giovanni Battista, è il centro religioso di
Mondragone. Venne edificata lungo la strada (oggi via del Santuario) che
dalla cosiddetta "Piazza" conduceva alla Porta di San Nicola, una delle
arterie principali della Mondragone storica
L'origine del Santuario
risale alla costruzione realizzata per volontà della famiglia Carafa,
principi di Stigliano e duchi di Mondragone, nel XVI secolo. Essa fu
edificata su una preesistente chiesa gotica del XIV secolo, della quale
solo recentemente sono stati scoperti resti architettonici nei pressi del
presbiterio. I lavori furono completati dagli eredi. Alla famiglia Carafa
susseguì la famiglia Grillo, molto dell'aspetto attuale è stato realizzato
nel '700.
Il Santuario è in stile romanico con pianta a croce latina a
tre navate, transetto e presbiterio, due cappelle affiancate al corpo
centrale coperto a botte,la facciata è rinascimentale.La navata centrale è
più alta e più larga affrescata con figure di Profeti e Patriarchi. Nella
navata di destra troviamo il Fonte Battesimale ed una balaustra in marmo di
Mondragone sul fondo la Cappella dell'Incaldana . Nella navata sinistra
dedicata a Gesù Crocifisso troviamo una scultura marmorea particolare.
ORARI Sabato: 09:30 - 13:30 / 15:00 - 18:30; Domenica: 09:30 - 13:30 /
15:00 - 18:30