Libreria Spartaco: eventi
S. Maria C. V. (CE) - febbraio 2023
Comunicato stampa
Sabato 4 febbraio, ore 18, I Sonetti di Shakespeare e il
bisogno di essere Padre
A cura di Pasquale Pagano, professore di Lingua
e letteratura inglese
Si resta stupiti quando, invece, si affronta la
lettura delle prime diciassette composizioni della raccolta del 1609, che
saranno al centro del secondo incontro del ciclo. Stavolta l’amore si
colora dei toni quasi paterni della raccomandazione e del consiglio. Il
Poeta, il nostro Shakespeare, si rivolge al giovane perché quella stessa
bellezza, che sarà l’oggetto della sua penna a partire dal numero 18, non
sia sciupata a causa di una scelta di vita solitaria ed egoista, segnata
dalla mancanza di un erede.
Ancora oggi, in questo tempo orfano di padri
- come direbbe Massimo Recalcati - Shakespeare ci interroga sul tema
attualissimo della paternità.
sabato 11 febbraio, ore
18, incontro con il critico d’arte Giorgio Agnisola, curatore e autore
dell’introduzione del libro “Gioia di vivere. Lettere e scritti sull’arte”
di Henri Matisse (Donzelli Editore).
IL CURATORE
Giorgio Agnisola,
critico d’arte e scrittore, è stato consulente d’arte moderna e
contemporanea e ha curato sul piano scientifico mostre di rilievo
internazionale. Professore emerito di Arte sacra e Beni culturali presso la
Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale (Istituto Teologico
Salernitano), è membro dell’Associazione Internazionale Critici d’Arte e
collabora alle pagine culturali del quotidiano «Avvenire». È autore, tra
gli altri, dei volumi Viaggio nell’opera, vedere e sentire l’arte (2007),
Lo sguardo e l’oltre (2018), La materia trasparente (2021), e ha curato
Arte e dialogo nel Mediterraneo (2019).
IL PITTORE
Henri Matisse
(1869-1954), pittore, incisore, illustratore e scultore francese, è uno dei
maestri in discussi dell’arte del Novecento. Maggiore esponente della
corrente del Fauvismo, Matisse ebbe contatti con i vari filoni della
ricerca del primo Novecento, ma pervenne a un registro personale, fondato
essenzialmente sul segno e sul colore. Celebri sono i suoi papiers
découpés, una tecnica di ritaglio di carte colorate con cui realizzò i
capolavori della sua ultima stagione. Amico (e forse rivale) di Picasso,
della generazione più giovane di lui, Matisse fu sostenuto dal mercato
internazionale e da collezionisti di riguardo, tra cui Gertrude Stein. Già
in vita, le sue opere furono esposte nei principali musei del mondo, sia in
Europa che negli Stati Uniti.
IL LIBRO
Guidati dall’ampia
introduzione di Giorgio Agnisola, scopriamo l’uomo, oltre all’artista,
incontrando la sensibilità umana di Henri Matisse, la sua psicologia, le
fonti della sua ispirazione. Matisse amava molto scrivere lettere e per
tutta la vita dedicò grande cura alla sua corrispondenza con i familiari e
gli artisti amici, ma anche con i galleristi e i mercanti d’arte, con i
responsabili di musei, con alcuni critici e letterati. La selezione degli
scritti pubblicati nel libro «Gioia di vivere» copre quasi tutto l’arco
della vita del maestro, dagli anni della formazione e dell’esperienza fauve
a quelli successivi, fino al suo approdo a Nizza, verso la fine degli anni
dieci del secolo passato, e al periodo del secondo dopoguerra, allorché,
ormai più che settantenne, subì un importante intervento di cancro
all’intestino. Si trattò di una vera e propria svolta nella sua vita. Il
pittore pensò di morire, e invece superò il momento critico e visse quella
«seconda vita» come un dono: pure segnati dalla sofferenza e dagli
impedimenti fisici che ne derivarono, quelli furono tra i suoi anni più
felici, luminosi dal punto di vista umano e artistico. Nei tredici anni che
ancora visse dopo l’operazione, Matisse lavorò infaticabilmente rinnovando
il suo linguaggio, applicandosi a progetti innovativi (dai papiers découpés
alla Cappella del Rosario di Vence) e testimoniando un’invincibile fede
nell’arte e nella vita. Da leggere come un romanzo, ma basato su un
accurato lavoro di ricerca, il libro è un’appassionante ricostruzione della
vita e dell’opera di Matisse, di cui mette a fuoco l’esemplarità umana
oltre che il genio artistico.
sabato 18 febbraio, ore
18: presentazione del giallo "Il taglio freddo della luna" di Piera
Carlomagno (Solferino editore).
Dialoga con la scrittrice Francesca
Della Ratta, avvocata, presidente dell’associazione DifferenteMente Aps;
intervengono Maria Rosaria Lembo, avvocata, tesoriera DifferenteMente Aps,
e Luciana Basilica, consigliera dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria
Capua Vetere.
La scrittrice
PIERA CARLOMAGNO è giornalista
professionista e scrive sul «Mattino»; con il romanzo "Una favolosa estate
di morte", edito da Rizzoli, ha vinto il premio Romiti di «Ombre», sezione
Emergenti, al Caffeina Festival di Viterbo. È direttrice artistica del
SalerNoir Festival, che nell’estate del 2022 è giunto all’ottava edizione.
È laureata in cinese e ha tradotto un’opera teatrale del premio Nobel Gao
Xingjian. Con Solferino ha già pubblicato "Nero lucano" (2021).
IL
ROMANZO
Gli ultimi istanti di quiete, l’ultimo lampo di spensieratezza:
è l’inizio del pranzo di fine estate che Marina Pietrofesa Cortese,
matriarca ottantenne, ha imbandito per la famiglia, in uno degli eleganti
lidi della costa ionica lucana.
Certo è strano che Wlady, nipote
prediletto di Marina, non sia arrivato, ma la sua assenza è solo
un’increspatura nell’atmosfera dorata che avvolge quella famiglia di
antichi latifondisti. Ben diversa la giornata di Viola Guarino, chiamata ad
analizzare una scena del crimine che sembra una quinta teatrale: il
professor Vittorio Ambroselli ucciso come Marat nella vasca da bagno della
sua casa ricca di opere d’arte.
Uno come Ambroselli, riflettono gli
inquirenti, tra cui l’affascinante sostituto procuratore Loris Ferrara,
poteva avere molti nemici: era il fisico della Fossa Irreversibile in cui,
a pochi chilometri da lì, negli anni Cinquanta, erano state nascoste le
scorie nucleari americane.
E quando viene a galla la relazione di sua
figlia diciassettenne, Ginevra, con il giovane Wlady – la cui assenza
comincia ad assumere i contorni di una scomparsa – i due casi appaiono
inequivocabilmente collegati. La soluzione si trova solo nel presente o in
un passato che, come le scorie nucleari, è sepolto nelle profondità della
colpa?
L’ultima estate dell’innocenza: un evento, un’esperienza, un
topos che per i protagonisti di questa storia torna e si ripete come una
maledizione.
sabato 25 febbraio, ore 18, Marco Castagna
presenta "I casi di Bolla. La morte e il mago" (Edizioni Spartaco).
Interviene la dottoressa Teresa Suero, medico legale, puntualissima
consulente in fase di stesura del romanzo. Conversano con l'autore
l'avvocato Maria Laura Labriola, presidente dell'Associazione Quercus
Vitae, e il dottor Giuseppe Romanelli, scrittore. Letture a cura della
Dottoressa ANNABELLA ESPOSITO.
L'autore
Marco Castagna, graphic -
web - packaging designer. Art director e copywriter per l’agenzia di
comunicazione Alias di Palermo. Docente del corso di Design grafico del
Dipartimento Progettazione e Arti applicate all’Accademia di Belle Arti di
Palermo. Grande appassionato di astrologia e tarocchi. Lettore e narratore
bizzarro.
Il romanzo
Quando l’incantevole Rebeca bussa alla sua
porta, Bartolomeo Bolla non ha idea di quanto il timone della sua vita
girerà per cambiare rotta. Sa solo che i tarocchi l’hanno già previsto.
Perché è un cartomante. E indovino. «Devi aiutarmi, il mio amante è
scomparso». Ma lui non è un investigatore. «Tu sei un macumbeiro. Riesci a
capire l’anima delle persone» insiste la brasiliana. In realtà Bolla è
soprattutto un uomo bizzarro. E accetta, ammaliato dagli occhi pece e dalla
bocca amarena della donna. Il tizio che ha fatto perdere le sue tracce è un
notaio. Bolla conduce le ricerche nell’ambiente dell’alta borghesia
siciliana e nel mondo della prostituzione, scoprendo drammi e paure di una
carrellata di personaggi di cui svela ipocrisie, eccessi e segreti. Al suo
fianco, zio Tango, ex poliziotto appassionato di vino, che gestisce la
Taverna dei Tre chiodi, la «spicciafaccende» Nica, l’amica d’infanzia Dada.
E alberi, fiori, piante dai quali attinge l’energia cosmica e persino
qualche buona dritta. Sullo sfondo i contrasti di una Palermo maestosa nei
suoi palazzi nobiliari e umile nelle botteghe artigianali, struggente nei
giardini fioriti e nei borghi marinari.
Una «detective story» sui
generis: il piano reale e quello esoterico si fondono, la divinazione è
sempre un passo avanti agli accadimenti. Il curioso, ecologista,
irresistibile Bolla è destinato a entrare nel firmamento dei più originali
personaggi polizieschi senza esserlo. Lo dicono le carte.
martedì 28
febbraio, ore 17.30, l’attrice di Un posto al sole Miriam Candurro con il
romanzo “La Settima Stanza” (Sperling & Kupfer) presso la Biblioteca
comunale “F. Pezzella” nell’ambito del ciclo Letture a Teatro. Interviene
l’avvocato Anna Maria Ferriero, assessore alla Cultura di Santa Maria Capua
Vetere. Conversa con l’autrice Tiziana Di Monaco della Libreria Spartaco.
Libreria Spartaco, via Martucci 18, S. Maria C. V. (CE)