-

 

Collettiva: Stanze pittoriche

Aversa (CE)- dal 23 aprile al 4 Maggio 2022

Comunicato stampa


Investigare l’universo circostante per rinvenire nuove forme da rappresentare. È questo il principio fondante da cui prendono le istanze speculative di qualsiasi artista, necessarie allo sviluppo della propria dimensione espressiva, foriera, nel contempo, di una personalissima matrice stilistica e compositiva.
Già durante il tempo speso nella formazione artistica, ogni autore si interroga sull’obiettivo da perseguire nel corso della sua carriera provando, poi, a dar corpo ad un personalissimo codice, la cui natura linguistica non è fatta di parole, ma di segni, forme e colori, così come di piani, spazi e supporti.
Dal primigenio stupore che si avverte al momento della scoperta delle potenzialità dell’arte, sia essa manifesta in forma materica o concettuale, si passa alla maturità raggiunta, frutto di una solida preparazione, sorretta da una profonda cultura figurativa acquisita attraverso lo studio e il contatto diretto con le opere del passato, reinterpretare o inventate ex novo adottando magari una mirabile tecnica, la cui natura si è consolidata negli anni tramite la prova diretta e continua di strumenti esecutivi e di colori che possono esser impiegati.
Pertanto, è d’uopo affermare che l’arte è in continuo mutamento. Ogni singolo aspetto che contraddistingue una pittura, una scultura, un’architettura, un’installazione o un’azione emerge nel momento in cui iniziano ad articolarsi singolari processi fisici e psichici, intesi come forza pratica messa in atto attraverso il superamento del procedimento elaborativo dell’opera ed anche come risorsa psicologica che svela il tema raffigurato sia dal punto di vista iconografico che iconologico.
Nel concreto, la successione creativa si formalizza in apposite “Stanze”, dove, nell’intimità dello spazio edotto, l’artista coltiva il suo genio, ma soprattutto rende nota a sé stessa la propria kunstwollen.
Solo successivamente, alla “volontà artistica” maturata si affiancano il confronto e le esperienze nuove da coltivare, magari insieme ad altri autori, così da instaurare rapporti dialogici e stabilire contatti tra opere d’arte che si prestano ad azioni dicotomiche e a scambi mutuali da poter svelare intorno alle forme e le cromie da impiegare.
Dalla ricerca individuale si passa quindi alla sperimentazione di gruppo, dando vita ad una serie di “Stanze” che, nel caso dell’esposizione presso Spazio Vitale ad Aversa dei giovani artisti Carla Merone, Angelo Guaglione e Alessio Tanda, diventano ambienti di investigazione nel campo della pittura compresa nelle sue espressioni più colte e raffinate rilevate dal punto di vista strettamente produttivo.
“Stanze Pittoriche”, un titolo per una mostra non casuale, ma voluta e desiderata, soprattutto per mettere in luce lo stile di tre fiorenti autori, il cui contributo figurativo restituisce ai cultori dell’arte contemporanea il senso dell’estetica pittorica, che rigenera lo spirito e gli occhi di chi ancora prova a guardare, non senza un certo lirismo, le suggestioni dell’infinità della “natura” e “dell’uomo”, scoprendoli in tutta la loro epifanica bellezza.
“Stanze Pittoriche” è un vero proprio viaggio nell’arte che ha inizio con La pittura cucita di Carla Merone, sperimentazione che nasce in seno ad una precipua formazione che lei stessa conduce da tempo.
Il segno è alla base della sua speculazione. Le sue forme ndono a svilupparsi in spazi definiti attraverso singolari e svariati medium che si evidenziano tramite la pratica del ricamo e del cucito. I ricordi, i sentimenti, si manifestano delicatamente, palesandosi tra le linee metalliche e la sostanza delle stoffe la cui superficie è bidimensionale. I fili si intrecciano e i ricordi si riannodano in nuove visioni emergenti da una dimensione interiore.
Si giunge poi in un’altra “stanza” dove si scopre il gesto frenetico della linea, che prende corpo sul supporto divenendo infine forma e rivelandosi con tutta la sua carica espressionista, aprendo così lo sguardo verso l’arte di Angelo Guaglione. La sua pittura è intrisa di sperimentalismi che vanno oltre la semplice indagine sulle esperienze che hanno sorvolato le avanguardie storiche del Novecento. Nei suoi lavori però tutto si rinnova, in maniera inedita, e i suoi soggetti sono altresì accattivanti sia per le cromie che le connotazioni psicologiche che essi esprimono.
Nell’ultima “stanza”, quella di Alessio Tanda, immediatamente si scorgono corpi sinuosi, avvolgenti e pieni. Nei suoi dipinti i colori adottati si riducono a pochi esemplari, ma i risultati che emergono sono davvero unici sia per forma che per sostanza. Sono questi, difatti, i principi fondanti della sua pittura, concepita come la risultanza di una composizione che esce fuori dai consueti canoni di bellezza estetica e di perfezione naturale. I suoi soggetti sono corpi deformi e scomposti che si sviluppano in spazi indefiniti, quasi fluttuando in modo armonioso in universi onirici che coinvolgono lo spettatore verso nuove esperienze visuali.
Luigi Fusco

SpazioVitale arte contemporanea, P.zza Marconi 12, Aversa (CE)

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati. Per segnalazioni: redazione@casertamusica.com
Related sites: Orchestra Popolare Campana - Locali Caserta - Corepolis - Centro Yoga L'Arnia.